Dall'Atria Volley Partanna alla Foligno sognando la Nazionale. Storia del 17enne Paolo Cascio
del 2015-12-08
Un giovanissimo sportivo determinato a raggiungere i propri obiettivi senza mai perdere di vista se stesso. Paolo Cascio, classe 1998, grande promessa della pallavolo, originario di Gibellina, è la sintesi perfetta di corpo e mente, la potenza di una schiacciata unita all'elasticità di pensiero e tanto gioco di squadra.
Paolo Cascio racconta in un'intervista a CastelvetranoNews che lo sport non è solo allenamento ma anche disciplina e organizzazione della propria vita, e tanti altri aneddoti, tra cui il suo salto di qualità dall’Atria Volley Partanna alla Foligno.
Quanti anni hai e di dove sei?
"Ho 17 anni e sono di Gibellina."
A che età hai iniziato a giocare?
"Ho iniziato a giocare a 6 anni (nel 2004) nella palestra delle scuole medie nella quale Pietro Capo si incaricò di prendersi sulle spalle un gruppo di bambini e farli crescere."
Qualcuno ha notato il tuo talento, in modo particolare?
"Mio padre quando ha saputo che si stava aprendo la società di pallavolo a Gibellina mi iscrisse subito, anche perché lui giocava a pallavolo quando era giovane."
Hai giocato in diverse squadre?
"Ho giocato fino ai 13 anni a Gibellina, poi siccome hanno dichiarato la palestra inagibile io e alcuni dei miei compagni siamo andati a giocare nel'Atria volley Partanna, dove ho giocato fino all'anno scorso."
Qual è il tuo ruolo?
"Faccio lo schiacciatore."
Quanto sei alto? Questo sport influisce davvero sul corpo?
"Sono alto 1.91 m circa. Assolutamente si, la pallavolo necessita di tecnica, forza, esplosività e di grande equilibrio nel corpo, questi devono essere accompagnati dalla mente perché è un gioco che ha bisogno di grande velocità di pensiero, scelte rapide ed elasticità mentale."
E sui rapporti sociali come sport di squadra?
"È uno sport di squadra, si deve essere ben amalgamati in campo, cercando di evitare litigi o scontri perché porterebbero solo a una caduta dell'intero gruppo, e se questi succedono si deve cercare di risollevare il/i soggetto/i in questione. Naturalmente oltre che vincere, l'obiettivo è fare buone prestazioni di squadra, al di là del risultato."
Hai mai partecipato a finali nazionali giovanili?
"Si, nel 2012 Ho partecipato alle finali nazionali a Pomezia con l'under 16 dell'Atria volley Partanna e l'anno scorso con l'under 19 della stessa squadra abbiamo disputato le Finali nazionali u19 ad Abano Terme."
Dall’Atria Volley Partanna a Foligno. Come è avvenuto il passaggio? Ci sono in squadra altri ragazzi siciliani o delle squadre in cui hai precedentemente giocato?
"Dopo le Finali nazionali u19 dell'anno scorso la società Umbra mi ha contattato e mi ha proposto un provino, io ho accettato, la prova è andata bene e adesso sono qua. Nella mia squadra c'è Nicola Atria di Partanna, il quale giocava con me negli anni passati."
Pensi alla pallavolo come una possibile futura professione?
"Si, l'importante è sempre essere costanti e soprattutto essere disposti a fare dei sacrifici, poi i risultati arriveranno."
Come concili studio e sport?
"Adesso frequento il liceo scientifico G. Marconi di Foligno. Avendo 4 ore del pomeriggio occupati dagli allenamenti c'è la necessità di una grandissima organizzazione, infatti subito dopo mangiato studio 2-3 ore, se ho tempo riposo e poi la sera la dedico alla pallavolo."
Qual è il giocatore al quale ti ispiri?
"Non ho un "idolo" in particolare ma un giocatore che ammiro è Osmany Juantorena, in quanto attualmente è uno dei più forti giocatori in circolazione."
È la nazionale il tuo sogno sportivo?
"Quello della nazionale è un sogno che ogni ragazzo che gioca a pallavolo ha."
In quale squadra vorresti giocare un giorno?
"Non ho una squadra preferita ma giorno mi piacerebbe giocare in una squadra di alto livello. Ovviamente il tutto dipende solo ed esclusivamente da me stesso."
Paolo infine ha voluto fare dei ringraziamenti tramite la nostra redazione.
"Voglio ringraziare fortemente la mia famiglia che mi ha concesso tutto ciò, i miei amici che mi hanno sostenuto nelle mie scelte e infine i miei allenatori, in particolare Pietro Capo perché è stato lui che mi ha formato le basi e mi ha fatto amare questo sport."
E noi ringraziamo Paolo Cascio, a cui auguriamo di realizzano tutti i suoi propositi di stella nascente e già brillante della pallavolo.