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Molestie su Facebook, ecco come scoprire e denunciare alla Polizia profili falsi

di: Dott.Francesco Marino - del 2016-05-16

Immagine articolo: Molestie su Facebook, ecco come scoprire e denunciare alla Polizia profili falsi

Ingiuria, diffamazione, moleste e stalking sui social network: ecco alcuni consigli utili su come difendersi sia promuovendo un’azione penale sia un’azione civile per ottenere un risarcimento del danno.  

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  • Se qualcuno crea un gruppo Facebook contro di voi, pubblica frasi offensive sul vostro conto o crea profili falsi utilizzando la vostra identità per screditarvi è preferibile non rispondere alle provocazioni, minacce, messaggi o chiamate.

    I molestatori di solito vogliono scatenare una reazione nei loro bersagli, perciò rispondere al fuoco peggiorerà soltanto le cose. Finché si hanno dubbi circa la materializzazione dei reati d’ingiuria, calunnia e diffamazione nonché sulle misure da prendere per tutelarsi è consigliabile archiviare tutti i messaggi di testo, i messaggi istantanei, gli indirizzi web e le altre prove che potete raccogliere sul disturbatore.

    Non dimenticate di rilevare l’“ID” dello scocciatore. Registrate la data e l'ora di ogni messaggio. Chiedete l’intervento di terzi come testimoni. Potete, poi, presentare un esposto/querela presso la Procura della Repubblica o la Polizia Postale che troverete in ogni capoluogo di Regione.

    È bene sapere che la querela deve essere ben articolata, contenere copia delle frasi offensive o illecite ed eventuali dichiarazioni testimoniali, oltre alla prova dei danni, anche economici subiti, quali spese per sedute dallo psicologo, per cure sanitarie, per acquisti di farmaci ecc.

    Come si rileva l’“ID” cioè la sequenza alfanumerica che identifica univocamente un utente di un computer, di una rete, o di un sito? Entrate nel profilo Facebook del soggetto in questione e, col mouse, cliccate sul simbolo a forma di ingranaggio o con tre puntini, accanto al bottone “messaggio”.

    Si aprirà un menu a tendina. Posizionate il mouse sull’opzione “Segnala/Blocca”, senza però cliccarvi di sopra. Al passaggio del mouse su tale porzione dello schermo apparirà, in automatico, sulla barra di stato in basso a sinistra del vostro schermo, una serie di codici alfanumerici. In questi codici si nasconde l’ID del molestatore. Tutto ciò che dovete fare, a questo punto, è copiare il numero che compare tra questi codici che generalmente comincia con “1000…”.

    La direzione di Facebook, quando c'è un indagine penale in corso, collabora con le forze dell'ordine per individuare tempestivamente gli autori degli illeciti. Facebook ha la sua sede operativa in California, ma nei suoi uffici europei – in Italia sono a Milano - ci sono referenti legali che si occupano proprio di mantenere i contatti con i magistrati e le forze dell'ordine.  Attraverso questa collaborazione sono stati già individuati molti autori di diffamazioni a mezzo Facebook.

    È possibile, anche, segnalare la pagina illecita o diffamatoria  ai gestori di Facebook, chiedendone la rimozione. Questa operazione è concepibile farla inviando un’email a Facebook all’indirizzo [email protected] o segnalare a Facebook tramite piattaforma, il soggetto “incriminato.”  

    Per quest’ultima opzione, sarà sufficiente andare sul profilo di quest’ultimo, cliccare sul simbolo a forma di ingranaggio o sui puntini adiacenti alla scritta “messaggio” e poi selezionare “Segnala/blocca”. Di lì, bisognerà spuntare la voce “invia una segnalazione”.

    Facebook interviene direttamente nei casi più gravi, quando ad esempio gli utenti  creano pagine oscene o con incitamenti alla violenza. Negli altri casi, è bene sapere che, a tutela degli iscritti, scende in campo direttamente la direzione del social network, almeno quando siano stati commessi reati a mezzo Facebook.  

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    Effeviauto 6 gennaio 2025