Messina Denaro nascosto dalla 'ndrangheta? Il pm Lombardo: "Non lo escludo"
(fonte: gds) - del 2016-05-20
(ph. fattidicronaca.it)
"No, non lo escludo. Per quello che è la storia delle mafie penso che nessuno di noi abbia la possibilità di escludere alcunché, proprio perché sono talmente ramificate e strutturate da essere in grado di gestire qualsiasi situazione". Lo ha detto, è scritto in una nota, il magistrato della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, intervistato da Klaus Davi per la trasmissione "Gli Intoccabili" in onda a partire dal 22 maggio sull'emittente calabrese LaC e in streaming sul sito lactv.it, in merito alla possibilità che il boss della mafia Matteo Messina Denaro possa essere nascosto dalla 'ndrangheta.
"Lo Stato - ha aggiunto Lombardo - deve recuperare il concetto di squadra. Lo sforzo che si fa a livello investigativo deve essere sostenuto da un ruolo autorevole da parte degli altri organi dello Stato e soprattutto da scelte politiche adeguate."
Il magistrato ha quindi raccontato di avere deciso di fare il magistrato, "anche se non era questa la mia idea proprio perché vengo da una famiglia di magistrati, nel momento in cui ho cominciato a capire il ruolo vero [..] Stavo iniziando a prendere consapevolezza che quello era un lavoro straordinariamente importante, quando venne ucciso Giovanni Falcone.
Fu un primo segnale profondo - ha aggiunto - che mi ha particolarmente segnato. Mio padre conosceva Falcone e quindi io vivevo attraverso lui il dramma di una persona che aveva conosciuto e con cui aveva lavorato.
Lì ho capito che non avrei fatto altro. Perché in Calabria? Perché della storia dei miei grandi colleghi palermitani mi ha sempre colpito un dato, che fossero palermitani e quindi avessero la possibilità di comprendere in prima persona una serie di significati che poi vanno oltre le parole".
Uno dei capitoli dei contatti tra mafia trapanese e ndrangheta è "scritto" dall'indagine Igres che, nel 2003, portò a decine di arresti e fermi in Calabria e Sicilia. Un'inchiesta condotta congiuntamente dalle dda di Palermo e Reggio Calabria che svelò un narcotraffico milionario tra Italia e Sudamerica. Coinvolti nomi come i Piromalli di Locri e gli Agate di Mazara del Vallo.