Da aspirante avvocato alla Fiction di Canale 5 "Romanzo Siciliano". Intervista a Rosario Lisma
di: Alessandro Indelicato - del 2016-05-31
"Per l’autorità conferitami dal Magnifico Rettore la proclamo Dottore in Giurisprudenza". Chissà se dopo la fatidica Formula usata in sede di proclamazione avrebbe mai immaginato di calcare importanti palconoscenici teatrali ed intrattenere i telespettatori in mondovisione con una nuova Fiction di canale 5.
Stiamo parlando del mazarese Doc Rosario Lisma attore della nuova appassionante serie tv targata Taodue, ambientata nelle location piu' affascinanti della Sicilia dal nome Romanzo Siciliano" .
Se sul palcoscenico l’attore indossa una maschera, nella vita di tutti i giorni, l' attore (anche teatrale) Rosario ha lo sguardo di chi saputo conservare il sorriso di chi crede nel futuro.
Nell’intervista che la Redazione di Castelvetranonews vi propone, il giovane attore rivive anche i momenti più importanti della sua già non brevissima variegata carriera, con il chiaro intento di valorizzare al meglio la sua vocazione artistica.
Nicola per tanti siciliani è stato come "identificarsi" nel sapere che un mazarese doc fosse tra gli attori del cast. Riesci a tornare nella tua terra natìa?
"Posso affermare di essere un mazarese doc, anche se a diciotto anni mi sono trasferito a Roma dove ho vissuto per tredici anni. Adesso ho quarant’anni e vivo a Milano felicemente. A Mazara comunque ci torno ogni anno.”
Il tuo primo esordio, cosa ricordi?
“Da professionista ho esordito nel ’99. Avevo appena vinto un premio importante per giovani attori, il Premio Hystrio, da lì ho cominciato trovando ben due scritture in un colpo solo: al Teatro della Tosse di Genova con Il Ciclop di Euripide e a Bologna, all’Arena del Sole con Miseria e nobiltà”.
Da non professionista, invece, a parte l’asilo in cui facevo solo la comparsa muta nei presepi, vista la scarsa fiducia della maestra che non mi riteneva abbastanza vivace, ho capito che avrei potuto fare davvero l’attore solo a diciassette anni al liceo classico. Facevo il protagonista in una commedia dialettale e fu un piccolo successo a Mazara. “
Da chi hai ereditato la tua passione?
“La mia passione credo provenga dalla mia famiglia paterna. Quando si riuniscono sembrano una compagnia di giro. Dramma e commedia insieme. Melodramma e grandi tempi comici. Mio padre per esempio è un grandissimo attore. Anche se non lo sa. Forse.”
L’importanza della formazione artistica. Che scuola hai fatto?
“Nessuna. Ho preso una laurea in legge a ventitre anni più in fretta possibile per poter accontentare i miei e dedicarmi unicamente al teatro. Intanto cominciavo già a guadagnare i primi soldi recitando, così è finita che non ho mai fatto una scuola ufficiale. Quello che so, l’ho imparato da me, sbagliando e rubando agli altri attori e poi lavorando con dei grandi maestri, come Massimo Castri e Peter Stein, tra gli altri.”
Cosa ti ha spinto a voler seguire la strada della recitazione ?
“La voglia di salvarsi dall’insensatezza della vita con una sua rappresentazione più sopportabile forse.” Quali sono state le figure che hanno influenzato la tua curiosità artistica? “Totò. Fin da piccolissimo. Non è più un attore, ormai, è un santo protettore, un dio pagano. Poi, crescendo, Eduardo, Moliere, Cechov, Pirandello. Nel cinema Sordi, Monicelli, Scola.
Oggi, per esempio, un grande esempio vivente è Toni Servillo. Ho la fortuna di conoscerlo e posso dire che è anche una persona speciale.”
Abbiamo avuto il piacere di vederti Domenica in diretta su canale 5 nella nuova Fiction poliziesca dal titolo Romanzo Siciliano. Nella fiction interpreti un carabiniere, puoi descriverci il tuo personaggio?
“Il Maresciallo Poli è siciliano ed è un brav’uomo. Un uomo medio che lavora cercando in ogni modo di compiere il suo dovere per combattere la mafia a Siracusa, nonostante le notti insonni dovute a un bambino piccolo che non vuole dormire e a una vita coniugale un po’ stressante. Ogni tanto perciò cede e ne approfitta per una pennichella in macchina tra un appostamento e uno scontro a fuoco. Leale, coraggioso e di cuore. Fa il carabiniere come può. Insomma credo sia molto simpatico.”
La Sicilia e la magnifica Siracusa in questo caso è una meta sempre più ambita da sceneggiatori televisivi. Che ambiente avete trovato?
“Amo la mia terra, Mazara e tutta la Sicilia occidentale, ma la parte orientale e Siracusa in particolare mi sono davvero entrate nel cuore. Dopo quasi due mesi di riprese a giugno, con un’aria dolce e misteriosa, come solo le notti greche di Ortigia sanno avere, sono andato via da lì con un magone che non dimenticherò mai. Meraviglia.”
Altre esperienze nel passato?
“Principalmente la mia è sempre stata una carriera teatrale. Ho lavorato con tanti registi e su diversi autori e testi, dalla tragedia al comico, da Pirandello a Pinter, da Dostoevskij a Cechov, da Sofocle a Koltès. Ma non c’è solo il teatro. Ho scritto e interpretato per più di trenta puntate una striscia satirica per Raidue nel talk politico "L’Ultima parola” qualche anno fa. Ho girato alcune fiction tv. Una a cui tengo molto, “Lampedusa” per Raiuno, con la regia di Marco Pontecorvo sul dramma dei migranti, deve ancora andare in onda.”
Sappiamo che hai avuto il piacere di confrontarti con Pif
“Pif? L’ho visto proprio l’altra sera quando è venuto a vedermi a teatro. E’ sempre bello rivedersi, quella esperienza de “La mafia uccide solo d’estate” rimarrà sempre un bellissimo ricordo di cui lo ringrazio.”
Progetti futuri?
“Da un po’ di tempo ho coronato il sogno di mettere in scena spettacoli scritti e diretti da me. Il pubblico sembra molto apprezzare e questo molto mi piace. Ho appena terminato per quest’anno la tournée del mio Peperoni difficili” a Roma e sono in procinto di debuttare con “BAD and Breakfast” a Milano, sempre scritto, diretto e interpretato da me, con altri attori. Per il cinema sto girando il sequel di “Smetto quando voglio” che sarà nelle sale a febbraio 2017 e non vedo l’ora perchè è proprio una bel lavoro.”
Cosa significa essere attori, oggi.
“Fare un lavoro. Che costa fatica, sacrifici, incredibili oscillazioni di umore e avventurose esperienze, anche emotive e non sono solo tutte soddisfazioni. Ma è fare un lavoro. Di artigianato se non di arte. Che richiede una grande dedizione e una speciale passione. Ma è pur sempre un lavoro. “ Molti giovani vogliono svolgere la tua professione perché attratti dalla facilità con cui si raggiunge il successo – motivati più da glamour che da talento.
Quale il tuo consiglio a giovani aspiranti attori?
“Se c’è chi crede che si arrivi al successo in modo facile gli faccio gli auguri ma non credo abbia capito nulla di questo mestiere. E’ vero, ci vuole una buona dose di fortuna. Ma da sola non basta. La vita ti può dare l’occasione, ma sta a te dimostrare di essere in grado. L’attore deve saper essere umile e studiare. E poi conta la fame, la fantasia e il coraggio. Ancora più del talento. Il talento senza tutto questo non serve a niente.”
Dove sarà Rosario Lisma tra 10 anni?
“Io tra dieci anni spero di essere ancora qui a cercare di migliorarmi e di avere ancora fame come ora di raccontare storie che hanno bisogno di fantasia e coraggio. Arrivederci a tra dieci anni magari.”