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"CVetrano danneggiata dalla mafia". Comune chiede risarcimento e si costituisce parte civile

del 2016-06-13

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Nel tardo pomeriggio di oggi, chiusa l’udienza del processo di appello denominato “EDEN”, pendente presso la Terza Sezione Penale della Corte di Appello di Palermo, Presidente Dott. Guido Lo Forte, a carico di Messina Denaro Patrizia, sorella del noto latitante castelvetranese, nonché del nipote dello stesso, Guttadauro Francesco, ed altri, quali Lo Sciuto Antonino, dipendente dell’Imprenditore Giovanni Filardo cognato del collaboratore Lorenzo Cimarosa.

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  • Il Procuratore Generale, chiudendo la sua requisitoria per la riforma della sentenza del Tribunale Penale di Marsala dello scorso 31 marzo 2015 che aveva anche assolto Lo Sciuto Antonino, ha concluso chiedendo alla Corte di Appello l’applicazione delle seguenti condanne:  Messina Denaro Patrizia, anni 16 e mesi 4, per il reato di associazione  mafiosa ex art. 416 bis c.p.;  Lo Sciuto Antonino, anni 12 per il reato di associazione mafiosa ex art.  416 bis c.p.; ovvero, in subordine, anni 6, per il reato di concorso in associazione mafiosa; mentre, per Guttadauro Francesco, la conferma dei 16 anni già inflitti dal Tribunale di Marsala.  

    Il COMUNE DI CASTELVETRANO, in persona del suo Sindaco,  Avv. Felice Errante Junior, già costituito parte civile lo scorso 28 marzo 2014, presente in udienza per il tramite del suo difensore e procuratore speciale, Avvocato Francesco Vasile, ha concluso, chiedendo alla Corte  di Appello di Palermo la condanna degli imputati alle pene richieste dalla Procura Generale, nonché al risarcimento dei gravi danni che da decenni la collettività castelvetranese è costretta a subire, sia sotto il profilo dell’immagine, della dignità ed all’economia dell’intero territorio.

    Il processo é stato rinviato al 27 giugno 2016, per le arringhe difensive degli avvocati degli imputati, avviandosi così alla conclusione, possibilmente entro il mese di luglio 2016, con la sentenza della Corte di Appello di Palermo.

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