Da S. Ninfa a pilota dell'Aeronautica. Quando volare da sogno diventa realtà a servizio del paese
del 2016-06-17
In molti ricorderete la storia del labirinto di Creta, dal quale Icaro e Dedalo – secondo quanto scrive Ovidio ne “Le Metamorfosi”- riuscirono a fuggire grazie alle ali costruite da quest’ultimo.
Il volo è un ancestrale sogno dell’uomo sin dalla notte dei tempi, passando dalla mitologia greca come suddetto, a Leonardo Da Vinci, alla scienza pura fino agli inizi del 900’ quando affiorano i primi prototipi di ‘macchine volanti’.
Tanti bambini sognano di diventare pilota da grandi. Il volo risveglia il senso dell’avventura, suscita il fascino dell’ebbrezza. Oggi con un volo aereo in poche ore copriamo lunghe distanze, ma l’aviazione ha sempre tenuto un suo ramo militare. Anzi, l’aviazione nasce durante le grandi guerre e continua ad essere fondamentale per la sicurezza e la difesa di ogni stato.
Cari lettori di Castelvetranonews, allacciate le cinture: questa storia parte dal sogno di un ragazzo che voleva diventare pilota, e che oggi lo fa dopo anni di addestramento e disciplina per servire la nostra patria.
Non solo forti emozioni dovute all’alta quota, all’essere senza piedi per terra perché Lamberto Catalano, santaninfese, ha le idee ben chiare e ha inseguito questa passione con dedizione, impegno e professionalità, guadagnando soddisfazione morale e tanti amici in volo, conscio che volare non è un gioco soprattutto se lo fai per l’Aeronautica Militare Italiana, come egli stesso ci racconta.
“Credo che ognuno di noi nasca con un sogno da realizzare, un progetto da dover portare a compimento nella sua vita. C’è chi si impegna con tutto se stesso e ci riesce; c’è chi invece demorde. Io ce l’ho messa tutta ed ho raggiunto il mio sogno.
Sono originario di Santa Ninfa, classe '89, diplomato con 100/100 al Liceo Scientifico ‘Michele Cipolla’ di Castelvetrano. Entrare in Aeronautica Militare come pilota è da sempre stato il mio sogno più grande. ll 19 agosto 2008 mi sono arruolato come allievo pilota in Accademia Aeronautica dopo una fase concorsuale estremamente selettiva.”
Raccontaci le tappe della carriera in Accademia
"Tutto inizia con una lunga ed estremamente selettiva fase concorsuale nella quale il candidato è impegnato con una fase iniziale composta da test sotto forma di quiz, poi le visite mediche ed a seguire una prova scritta di italiano.
Passate queste tre prove si va in Accademia Aeronautica per affrontare un periodo di tirocinio nel quale il candidato “assaggia” un po’ di vita militare (quella che poi potrebbe essere la sua vita nel futuro prossimo) durante il quale si devono affrontare, inoltre, molte prove sportive di atletica e nuoto, e vari esami (matematica, inglese, informatica, etc) che andranno poi a comporre, assieme alle altre prove affrontate in precedenza, la graduatoria finale.
I vincitori del concorso che aspirano al ruolo pilota devono inoltre affrontare un periodo di selezione al volo presso la scuola di volo di Latina che si conclude, per coloro che lo superano, con il rilascio del primo brevetto: BPA brevetto di pilota di aeroplano."
Un cammino lungo che comprende anche formazione universitaria
"A questo punto inizia la vera Accademia, 5 anni nei quali l’allievo, poi aspirante (3°anno) e sottotenente (4°anno), è sottoposto ad un periodo intensissimo di formazione sia a livello militare che universitaria che personale.
Durante l’Accademia i frequentatori seguono le lezioni per il conseguimento della laurea prima triennale e poi magistrale presso l’università “Federico II” di Napoli, frequentando nel periodo estivo corsi intermedi di volo in preparazione del loro invio presso le scuole di volo al termine degli studi universitari, per il conseguimento del BPM Brevetto Di Pilota Militare."
Hai sofferto molto per aver dovuto lasciare la tua terra?
"Onestamente non moltissimo poiché sono andato via da casa per raggiungere il mio sogno. Ogni tanto però, lo ammetto, quando penso alla mia Terra mi vengono un po’ gli occhi lucidi."
Torni spesso a casa?
"Cerco di tornare a casa il più possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi."
A che punto è la tua carriera?
"Sono Tenente, ho fatto circa 400 ore complessive di volo di cui 300 su aereo e 100 su elicottero. Mi rende immensamente fiero ed orgoglioso il poter far parte di un corpo di difesa di questo paese. Non credo sia nei miei pensieri un possibile transito nell’aviazione civile.
Ho conseguito la laurea magistrale, obiettivo personale ancor prima di entrare in Aeronautica, che è un completamento della mia formazione da Ufficiale."
Che tipo di aerei hai guidato ad oggi?
"Aerei monomotore a pistoni (SF-260EA) per l’addestramento al volo basico (presso la scuola di volo di Latina), aerei monomotore turboelica (T-6A) per l’addestramento intermedio al volo (presso la scuola di volo di Kalamata in Grecia), aerei jet a reazione (MB339CD) per l’addestramento avanzato (presso la scuola di volo di Lecce), elicottero NH500 per transizione su velivoli ad ala rotante (presso la scuola di volo di Frosinone) e prossimamente operativo su velivolo AB212."
Quali sono le sensazioni e le emozioni che ricordi di più pensando a questi anni in Accademia?
"Come piace dire a me, l’Accademia se non la vivi non la puoi comprendere. Ciò che mi è stato insegnato nel tempo trascorso in Accademia è stata una solida base di partenza per poter affrontare successivamente il mio percorso lavorativo e di vita."
Hai dei colleghi con cui hai stretto un rapporto quasi fraterno?
"Con quattro colleghi sono rimasto particolarmente legato. Purtroppo uno di loro ci ha lasciati prematuramente in un incidente aereo."
Cosa si prova a volare?
"Beh, la sensazione del volo in se per se è un qualcosa che non è possibile spiegare a parole; è libertà pura se vogliamo provare a riassumerla brevemente.
Quello che si prova a volare, dal punto di vista lavorativo, è molto, molto di più. Il mio volo è una continua preparazione, un continuo addestramento per raggiungere una teorica perfezione da dover poi mettere in pratica quando si va a soccorrere una persona in difficoltà, un malato, un ferito, etc.. il che ti lascia quel senso di soddisfazione personale, per esserti reso utile per la tua Comunità. Non per nulla siamo al servizio della Patria."
E cosa si prova umanamente a rivestire un ruolo di responsabilità con tutti i rischi che comporta?
"Volendo usare una citazione molto calzante per la mia situazione in breve posso dire che necessariamente da ogni grande potere ne deriva una altrettanto grande responsabilità. Il motore di tutto è l’amore per il volo e l’attaccamento al senso di dovere e di servizio verso la Patria.
Per i rischi, beh.. chi più chi meno tutti corrono dei rischi. Basta mitigare il più possibile la loro insorgenza."
Se potessi tornare indietro, cambieresti professione?
"Assolutamente no."
Cosa ti senti di consigliare ai giovani ragazzi che vorrebbero entrare nell’Aeronautica?
"Consiglierei di dare sempre il massimo e credere sempre nei propri sogni."
Hai un rituale prima del volo?
"Beh, indubbiamente ci sono molti pericoli nel mio lavoro e di certo non sono le superstizioni che ne mitigano le conseguenze bensì, il duro addestramento, la disciplina in volo e l’esperienza maturata, ed un pizzico di umiltà non guasta mai."
Cosa pensa tua moglie della tua professione? La mamma?
"Chiaramente entrambe sono molto fiere di ciò che sono diventato, all’inizio c’era sempre un po’ di preoccupazione ogni volta che andavo in volo; con il passare del tempo però la cosa è andata scemando verso una serena normalità."
Il brivido del volo, gli aerei potenti, l’orgoglio di rappresentare e difendere la nostra patria. Ti piacerebbe che, un giorno, quando diventerai papà, tuo figlio volesse seguire le tue orme?
"Certamente, non potrei essere un padre più orgoglioso."
Ringraziamo il Tenente Lamberto Catalano per averci onorato con il racconto della sua formazione e gli porgiamo i nostri più sinceri auguri per un decollo della sua carriera da Ufficiale nell’Aeronautica Militare Italiana ancora più in alto per portare in auge con la nostra patria, un pizzico della nostra terra, del Belice.