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Omofobia e omosessualità. Dall'antica Grecia a oggi. La crescita culturale deve continuare

di: Vito Marino - del 2016-06-22

Immagine articolo: Omofobia e omosessualità. Dall'antica Grecia a oggi. La crescita culturale deve continuare

(ph. milano.blogosfere.it)

Omar Mateen, 29 anni, giorni fa ha provocato nel club Pulse a Orlando in Florida, la morte di 49 persone e il ferimento di altre 53, alcune delle quali molto gravi.

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  • Questa strage ci spinge di nuovo a interrogarci sull’omofobia, un pregiudizio contro gli omossessuali, così profondo, diffuso e pericoloso. L'omosessualità è una variante naturale del comportamento umano, ma anche di quello animale.

    Oggi, malgrado molti riconoscimenti giuridici raggiunti, molte persone omosessuali nascondono ancora i loro veri sentimenti e attività a causa della paura della disapprovazione della società e della violenza da parte di omofobi.

    L'omofobia, infatti, contribuisce a generare una situazione sociale pesante, per cui le stesse persone omosessuali rifiutano, almeno in pubblico, di definirsi tali. L’amore omosessuale, che comporta l'attrazione sentimentale tra individui dello stesso sesso, non è un’invenzione o perversione sorta di recente; già nell’antica Grecia Saffo esprime con dei versi poetici gli amori e le attenzioni da lei rivolte verso le sue allieve più belle.

    Nella stessa Grecia l'omosessualità fra maschi era in quel periodo praticata in ambiente militare, dove veniva privilegiata la virilità del giovane soldato. I poemi dell'epoca, in maniera più o meno esplicita riportano gli amori omosessuali fra Zeus e Ganimede, Dioniso ed Adone, Poseidone e Pelope, Apollo e Ciparisso, di Eracle e Ila.  

    Nell'Iliade si narra dell’amore di Achille con Patroclo. Nell’antica Roma l’omosessualità veniva praticata in modo lecito esclusivamente con gli schiavi, addirittura era considerata come un’espressione virile e una dimostrazione del potere di Roma.

    Giulio Cesare ebbe quattro mogli e un numero considerevole di amanti, già fra i suoi contemporanei veniva considerato: “il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti”. In particolare, molto chiacchierato fu il rapporto con Nicomede IV Filopatore, re di Bitinia.  

    Andando avanti nel corso dei secoli, non tutti i periodi storici sono stati favorevoli nei confronti dell’omosessualità. L’omosessualità passiva diventò punibile con la morte nel 342, quando Costanzo e Costante emanano una legge, inserita il 27 febbraio 380 nel codice Teodosiano, mentre nel 533 sarà Giustiniano a condannare alla stessa pena anche chi pratica l'omosessualità attiva.

    Durante il fascismo la politica razzista che durò tre anni (dal 1936 al 1939) prevedeva per gli omosessuali metodi repressivi come il pestaggio, l’uso delle classiche bottiglie di olio di ricino, l’ammonizione e, principalmente, il confino politico in qualche isola sperduta.

    Il nazismo, mosso da una furia omicida, perseguitò e soppresse fisicamente migliaia di persone accusate di essere omosessuali. Nel mondo musulmano l’omosessualità ancora oggi è punita con la condanna a morte.

    Oggi, con la democrazia e il benessere, c’è più tolleranza in materia sessuale, molti non si sposano o convivono, il matrimonio è poco sentito, i divorzi aumentano, gli omosessuali escono dalla clandestinità e chiedono di  unirsi in un matrimonio legalmente riconosciuto.  

    L’amore, quel sentimento puro che sorge dal cuore, non guarda l’età, il colore della pelle e nemmeno le persone dello stesso sesso. Che allora si vada avanti nelle riforme!  

    Bisogna però stare molto attenti: se è giusto usare il massimo rispetto per la persona umana, anche se di tendenze particolari, nel dare concessioni non si deve danneggiare ulteriormente la famiglia, il fulcro di tutta la società civile.

    Se oggi la morale del mondo occidentale lascia molto a desiderare la colpa principale deriva proprio dallo sfaldamento della famiglia. La famiglia deve essere intesa alla maniera arcaica, moralmente sana e composta da un uomo, una donna e dei figli da loro stessi concepiti. 

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    Effeviauto 6 gennaio 2025