Quando la "diversità" è forza e maestra di vita. Storia di Gianluca, Down, laureato in Lettere
del 2016-04-01
Per molti, accettare la “diversità” è assai difficile quando si tratta di un’anomalia cromosomica come la sindrome di Down. La storia che Vi proponiamo ha per protagonista il 23enne palermitano Gianluca Spaziani laureatosi in lettere, discutendo una tesi in letteratura italiana su "La riscrittura del tragico in Pasolini. Una lettura “corsara" della Medea di Euripide".
La passione per il teatro sin dal ginnasio, l’ha portato a frequentare una scuola di recitazione diretta da Maurizio Spicuzza, e da qui il ruolo nel film “Seven Days” di Rolando Colla, che uscirà in autunno al cinema.
Con buona volontà e tanto impegno, Gianluca ha raggiunto traguardi che lo rendono non “normale” ma straordinario, come ci svela la sua mamma, la signora Mariella, raccontandoci col cuore in mano le sensazioni e le emozioni vissute col figlioletto.
Di seguito riportiamo la sua lettera aperta
"Quando Gianluca è nato, ci sentivamo impotenti davanti a qualcosa che non conoscevamo e che ci sembrava un punto fermo in cui tante cose negative erano già definite, pensavamo che Gianluca avesse un destino segnato fatto di indubbie certezze, da rinunce, da sofferenze, dalla inevitabile esclusione.
Gianluca in questi anni ha smontato pezzo per pezzo queste paure illuminando un cammino per noi inaspettato ricco di sorprese e di cose belle.
Così abbiamo cominciato sempre di più a sentirlo come persona al di la della sua condizione, a vedere non più le sue difficoltà che c’erano sembrate insormontabili i primissimi anni di vita, ma ciò che di bello e di inaspettato scaturiva ogni giorno dalle sue potenzialità.
Questo cammino è iniziato con i suoi progressi all’asilo, la sua capacità di farsi riconoscere e di riconoscersi nella relazione con gli altri bambini.
In quel momento abbiamo avuto la consapevolezza che Gianluca ci chiedeva di essere considerato bambino con i suoi capricci, le sue paure, le sue sicurezze e i suoi desideri e, soprattutto la sua grande voglia di autonomia.
Soprattutto i suoi desideri sono stati sempre un inesauribile motore delle sue azioni. Ricordo ancora, solo dopo pochi mesi dall’inizio dell’asilo, quando lo accompagnai a casa di un compagno e davanti la porta Gianluca mi fece cenno di tornarmene a casa, e quanta meraviglia nel vedere l’atteggiamento di estrema disponibilità della mamma del compagno che con estrema naturalezza mi disse che potevo lasciarlo da solo.
Da quel giorno imparai che Gianluca ci chiedeva man mano che cresceva di fare esattamente tutto ciò che lui attentamente osservava negli altri bambini che gli stavano accanto e così lo abbiamo assecondato e ha cominciato a condividere con gli amici tutti i momenti di socializzazione adeguati all’età, dal fare i compiti con il compagno di scuola, alle feste in discoteca, ai viaggi.
I suoi amici sono stati il terreno da cui lui ha tratto la sua forza, il suo desiderio di crescere, il suo imporsi al mondo anche quando questo tendeva a non vederlo.
Fin da piccolo era così sicuro di quello che faceva che ogni tanto veniva da me dicendomi: ”Mamma sono un mito”.
Quando è nato, la nostra preoccupazione maggiore era quella che non potesse raggiungere una sufficiente autonomia, invece è sempre stato in grado di trovare soluzioni come quando alla scuola media, era solo a casa e uscì per andare a casa di un compagno dal quale era stato invitato a studiare, dimostrando attenzione nel chiudere casa e nel trovare la strada di casa del compagno.
I traguardi da lui raggiunti sono sempre stati il frutto di sue scelte personali, come la decisione di seguire i compagni al liceo o la decisione di iscriversi all’Università; una decisione che, se inizialmente poteva sembrare essere stata presa per spirito di emulazione nei confronti dei compagni, si è rivelata ancora una volta un’occasione per mettersi in gioco e Gianluca è riuscito a concludere con determinazione il percorso universitario in tre anni.
L’esperienza che più di ogni altra lo ha arricchito è stata quella del teatro, una sua scelta che si è subito rivelata la sua più grande passione e che lo ha portato ad avere numerose esperienze teatrali e un ruolo nel film “Seven Days” di Rolando Colla che uscirà in autunno nelle sale cinematografiche.
Gli studi classici hanno dato a Gianluca un ampio respiro culturale spingendolo alla curiosità, all’ideazione e all’intuizione. La passione per il teatro, infatti, è maturata proprio negli anni del Liceo Classico durante i quali Gianluca ha conosciuto i miti classici e i temi, sempre attuali, dei drammi che hanno strutturato la sua visione del mondo e sul mondo.
Adesso quando andiamo insieme a vedere uno spettacolo teatrale il suo giudizio è sempre attento e vivace pronto a cogliere l’essenza umana della storia che ha guardato, ed è la sua essenzialità che lo porta a cogliere ciò che di solito noi con le nostre sovrastrutture non vediamo.
Non è stato un percorso facile ma oggi penso che sia valsa la pena, ed ogni passo ci ha dato così tante soddisfazioni che oggi questa meta raggiunta sembra quasi poco importante rispetto al cammino che qui ci ha portati."