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"Un sito su Gibellina per il mio esame universitario". Studentessa milanese si racconta a Cnews.it

del 2016-04-24

Immagine articolo: "Un sito su Gibellina per il mio esame universitario". Studentessa milanese si racconta a Cnews.it

Navigando sui social network abbiamo scoperto che una studentessa milanese, Angelica Zilio, per il suo esame di "Web Design" presso l’Accademia delle belle arti di Brera, ha scelto di creare una pagina web con lo scopo di valorizzare Gibellina come città d’arte. Incuriositi dal suo progetto le abbiamo posto alcune domande alle quali la giovane studentessa ha risposto con grande disponibilità.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Ciao Angelica, quanti anni hai? Di dove sei? Dove vivi?

    Ho 21 anni e sono nata e cresciuta a Milano

    Descrivi la tua carriera di studi fino ad oggi

    Ho frequentato l’istituto professionale di grafica pubblicitaria presso l’istituto L. Cossa (PV) e adesso sto portando a termine il corso di Valorizzazione dei Beni Culturali presso l’Accademia di Brera.

    Come mai hai scelto di fare l’accademia delle belle arti?

    Avendo frequentato l’istituto grafico, ho pensato che mi sarebbe servita una solida base culturale in campo artistico, inoltre penso che il mondo della cultura, per quanto complesso, sia affascinante. Non volevo solo approfondire le mie ricerche teoriche, ma essendo un’accademia, avevo pensato che si sarebbe trattata di un’esperienza dove le conoscenze tecniche potevano essere messe in pratica. 

    Cos’è  il web design?

    Il web design è una disciplina legata alla pianificazione e alla creazione di un sito web. Il “web designer” è una figura professionale che deve aver competenze tecniche, conoscere la tecnologia, essere esperto di grafica e saper comunicare in modo chiaro.

    Il suo lavoro è basato sulla scrittura HTML e CSS per facilitare la correzione di eventuali problemi. Altro concetto fondamentale è la gestione del testo, immagini e colori che devono creare una combinazione armonica.

    Deve essere un ottimo comunicatore poiché un sito web deve illustrare principalmente la sua idea e il suo progetto attirando dei possibili fruitori del sito, attraverso l’aspetto visivo e un coinvolgimento emotivo. Quindi, per invogliare a tornare su un determinato sito web, deve creare una pagina efficace, chiara che colpisce immediatamente, deve saper miscelare l’interfaccia grafica e l’usabilità in modo da ottenere un impatto visivo che colpisce senza perdere di vista la piacevolezza della comunicazione.

    Inoltre deve essere sempre aggiornato, “stare al passo coi tempi” poiché il web si sviluppa molto velocemente e le novità di oggi, potrebbero essere obsolete fra qualche mese. Conseguentemente, un Web design deve esser un architetto del web. 

    Perché hai scelto Gibellina per il tuo esame?

    Ad essere sincera, ho conosciuto Gibellina “per caso” facendo delle ricerche, ma fin da subito mi ha colpito. Mi sono sorpresa di come in Italia possa esistere un paese nel quale il paese stesso diventa un’ opera d’arte. Sembra quasi una città surreale, utopica. E’ anche vero, che in ogni città oramai, si possono trovare varie forme artistiche, ma la cosa sorprendente è il fatto che in un piccolo paesino dell’entroterra siciliano si possa avere un alto numero di creazioni artistiche contemporanee.

    Dopo il terremoto del 1968, la ricostruzione di Gibellina venne eseguita a pochi chilometri di distanza rispetto al vecchio assetto urbano. Questo progetto di “rinascita” vide la partecipazione di molti artisti e architetti di fama internazionale, riuniti proprio a Gibellina. Artefice di questo progetto di riqualificazione e rilancio culturale  fu l’allora sindaco Ludovico Corrao.

    Parlaci brevemente del progetto di Corrao?

    Corrao si dedicò interamente al progetto di Gibellina Nuova, divenuta poi  vessillo della sperimentazione dell’arte contemporanea. Corrao fu anche il fondatore del Museo delle Trame Mediterranee e della Fondazione Orestiadi, ente culturale situato presso il Baglio Di Stefano, che ancora oggi continua a riqualificare il luogo attraverso rassegne di teatro, poesia, arti visive e musica. La cosa sorprendente è proprio il contesto nel quale viene realizzato questo progetto.

    Si tratta di un paese costruito secondo canoni di modernità in un contesto nella quale ti aspetti lo sviluppo della classica tipologia edilizia dei borghi medioevali.  Con questa mia espressione non voglio assolutamente andar a “declassificare” la Sicilia, anche perché penso che sia una delle regioni più belle d’Italia, come la maggior parte del Sud Italia. 

    Hai mai visitato la Sicilia e Gibellina in particolare?

    Non ho mai avuto le possibilità di recarmi nella vostra isola, ma dato che Gibellina è oggetto della mia tesi, voglio assolutamente approfittare dell’occasione sia per visitare “il paese utopico” ma anche per recarmi nei luoghi circostanti.

    Con quale propositi hai creato il tuo blog?

    Il mio innamoramento personale per Gibellina e la sua poca conoscenza mi ha fatto pensare che sia una di quelle terre abbandonate che invece debbano farsi conoscere, poiché è un progetto che potrebbe diventare un modello per le ristrutturazione di altre città. 

    Spero che il blog da me creato (http://sicilygibellina.altervista.org/) diventi un canale di comunicazione che possa creare curiosità in chi lo legge e invogli anche a compiere un viaggio. Poiché penso che l’arte sia una ricchezza che abbonda nel nostro paese, e che debba farsi conoscere. Si tratta di una cultura millenaria.

    Sfortunatamente, ci troviamo in un paese che al posto di tutelarci e di sfruttare le proprie risorse preferisce puntare su canali presenti e radicati maggiormente in altri paesi. Inoltre, le figure stesse che ci rappresentano, al posto di tutelarci e di salvaguardare la nostra storia invidiabile da qualunque altra nazione, preferisce declassarla per prediligere scopi puramente economici e personali.

    Solitamente ci si lega al “luogo comune” di Milano, Torino, Venezia e Roma, come città “belle” e ricche. Nulla da togliere, ma penso che l’Italia, soprattutto adesso che sta affrontando un periodo di crisi, per risollevare le proprie sorti, dovrebbe puntare proprio su “qualcosa che nessuno ha”, e questo “qualcosa” è proprio l’arte, la cultura, la letteratura. 

    Il maggior numero di opere d’arte, sia architettoniche sia paesaggistiche, ma anche gli usi e i costumi, di certo, non si trovano al nord Italia. Proprio per questo, punterei a valorizzare il Sud, andando a far conoscere ciò che non è conosciuto, salvaguardando soprattutto le tradizioni locali.

    Hai avuto modo di confrontarti con i residenti di Gibellina? Sei in contatto con qualcuno, con qualche figura istituzionale ad esempio?

    Si e mi sono presto resa conto con quanto amore e con quanto orgoglio la gente di Gibellina è fiera della proprie origini e la loro disponibilità, da me apprezzatissima, è ammirabile. Quando ho contattato gli abitanti attraverso vari gruppi di Facebook, non pensavo assolutamente di essere ricontattata da persone disponibili e di un certo livello, sia culturale che politico, come l’assessore alla cultura Peppe Zummo oppure l’ex amministratore comunale Riccardo Leone.

    A essere sincera, ho anche contattato la Fondazione Orestiadi e anche in questo caso sono riuscita ad incontrare persone disponibili e pazienti che hanno saputo indirizzarmi e nel possibile aiutarmi. La loro disponibilità mi ha maggiormente incoraggiato nella mia scelta sia per il progetto di Web sia per la mia tesi.

    Gibellina è un proliferare di arte. Quali opere ti piacciono maggiormente? Cos’è il grande Cretto per te? Cosa ti colpisce di più di esso?

    Studiare e basarsi sugli scritti altrui e provare ad immaginare è abbastanza difficile.  Per questo penso che non si possa valutare senza aver vissuto un esperienza in loco e per prendere un posizione sia positiva sia negativa.  Prima di prendere giudizi e preferenze preferisco aspettare la mia visita. Per adesso, sinceramente, trovo tutto affascinate. Leggere di Gibellina sui libri mi ha incuriosito e stimola in me molte aspettative che spero che vengano mantenute.

    Secondo me il Grande Cretto è l’opera più bella e significativa di Gibellina, ed è proprio la sua visione che attendo con ansia. Penso che l’opera di Burri abbia un grande effetto motivo alla visione, sapendo che si tratta di un opera di riqualificazione e di memoria. Infatti, al contrario di molti complessi architettonici, per i quale si è deciso il definitivo smantellamento, durante i lavori di ricostruzione negli anni successivi al terremoto del ’68, in questo caso abbiamo uno strumento artistico capace di comunicare la storia di un paese oramai distrutto.

    Cosa pensi di fare dopo la triennale? Cosa vuoi fare da grande?

    Sinceramente a questa domanda non so ancora dare una risposta. Ho iniziato il mio percorso di studi presso l’Accademia di Brera nel corso di Valorizzazione dei Beni Culturali, ma ad essere sincera, non ha soddisfatto le mie aspettative. 

    Mi piacerebbe continuare a studiare, poiché penso che sia fondamentale sia per la mia cultura personale che può crescere sia per un eventuale futuro.  Dopo la laurea triennale voglio iniziare a frequentare un corso di inglese, poiché la mia conoscenza ha un livello molto basso ma non so se continuerò a studiare in ambito accademico poiché i costi sono elevati e l’obbligo di frequenza non mi permette di svolgere attività lavorativa per il mantenimento dei miei studi.

    Pensi che la ricchezza artistica di Gibellina potrebbe assicurare un maggiore flusso turistico. Cosa manca perché ciò sia possibile?

    Penso che Gibellina sia un paese da ammirare, forse i canali di comunicazione sono scarsi e la sua conoscenza dimenticata.  Penso che si debba dar maggior risalto a ciò che potrebbe essere un orgoglio italiano, un unicum al mondo, e per far ciò bisognerebbe diffondere la sua esistenza attraverso i canali di comunicazione “forti”, oppure divulgare la sua conoscenza attraverso non solo istituzioni provinciali e regionali, ma anche a livello nazionale. 

    Ad esempio, il progetto URBAN LAYTER è ammirevole, poiché coinvolge molti giovani nella conoscenza di un museo an plan air e li coinvolge in ambito artistico facendo si che si guardi un’opera d’arte attraverso la fotografia, arte anch’essa.  

    Grazie Angelica per la tua disponibilità e in bocca al lupo per i tuoi studi. Speriamo di incontrarti presto in Sicilia.

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