Arrivano le "Uopi" di frontiera. Obiettivo: sicurezza e controllo massimo del terriorio
del 2016-06-30
Finalmente l’estate, stagione di partenze per lidi lontani ma anche di arrivi nel nostro Paese di tanti turisti stranieri. Come succede ogni anno, la voglia di muoversi sta crescendo di pari passo con l’aumento delle temperature, per nulla frenata, al contrario di quanto si potesse temere, né dalla crisi economica né dagli attentati di Bruxelles e Parigi.
Anzi il traffico dei passeggeri negli aeroporti italiani negli ultimi quattro mesi del 2016 ha registrato un incremento del 6% rispetto all’anno precedente e segna un trend in ascesa. A quest’estate particolarmente “movimentata” la Polizia di Stato risponde con un maggiore impegno dei servizi di sicurezza nei porti e negli aeroporti alla luce della minaccia terroristica e dell’emergenza immigrazione, che ha già visto finora numerosi tentativi di ingresso nella zona Ue con documenti falsificati.
Ed ecco che a gestire un giusto equilibrio tra la libertà di movimento dei viaggiatori e delle merci e la garanzia dell’incolumità fisica e delle strutture, tra la semplificazione delle code per i controlli al check-in e la necessità di verificare tutto ciò che di illegale potrebbe entrare in Area Schengen, la polizia di frontiera mette in campo nuove figure specializzate e nuove tecnologie.
Arrivano le Uopi di frontiera, unità operative di pronto intervento (l’uomo e la donna in tuta blu che vedete in copertina) addestrate dai Nocs ed equipaggiate come le recenti unità antiterrorismo sul territorio. Entra in funzione il dispositivo Mercurio per leggere le targhe delle autovetture in entrata nello spazio aeroportuale e il Border control systemc, per effettuare uno screening del viaggiatore prima che entri nella zona check-in, mentre telecamere termiche antintrusione proteggono h24 le recinsioni esterne.
Una volta “dentro” si attivano i controlli su titoli di viaggio, visti e passaporti per i quali ci si avvale di gate automatici di rilevazione (che aiutano a sveltire le code) ma anche di apparecchiature sofisticate (Regula, Inspect8) in grado di leggere filigrana e sovrascritture eventuali i dei documenti, di archiviare le impronte digitali rilevate già dal consolato del Paese di partenza.
Aldilà della tecnologia rimane fondamentale, per garantire partenze serene, l’esperienza e il fiuto delle guardie di frontiera, capaci di ricostruire e verificare l’identità e il percorso del viaggiatore nel breve tempo che sosta in banchina in attesa di imbarcarsi per una crociera come al gate per volare verso le vacanze.