• A3 dottor Gianni catalanotto
  • A3 Conad
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • A3bis Farmacia Rotolo
  • Orthotecnica A3bis fino al 5 gennaio 2025
  • fattoria Carimi A2 fino al gennaio 25
  • Pavia Car r2 omaggio fino al 31 dicembre

Bicicletta elettrica o ciclomotore? Quando la pedalata è "furbetta"

di: Giuliano Panerino Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Campobello di Mazara - del 2016-07-12

Immagine articolo: Bicicletta elettrica o ciclomotore? Quando la pedalata è "furbetta"

(ph. www.tecnicamarchetti.it)

Alcuni utenti della strada, all'inizio di quest'estate, mi hanno chiesto delle informazioni in merito a dei veicoli di loro proprietà acquistati come biciclette elettriche, al fine di capire se, effettivamente sono biciclette elettriche o se, invece, debbono essere considerati dei ciclomotori elettrici.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Stiamo parlando, in buona sostanza, dei cosiddetti “velocipedi a pedalata assistita” e, anche se ho dato le informazioni del caso a chi mi ha interpellato, ritengo utile chiarire in modo più esaustivo l'appartenenza di questo veicolo al concetto di bicicletta, date le pesanti conseguenze che ne derivano nel caso in cui non si rispettino le prescrizioni tecniche contenute nel Codice della Strada.

    Il velocipede a pedalata assistita, la classica bicicletta elettrica, è un veicolo che unisce l'azione propulsiva determinata dalla pedalata del conducente all'azione propulsiva determinata da un motore elettrico. La vigente normativa in materia (europea e italiana) lo definisce come una bicicletta munita di motore elettrico ausiliario con le seguenti caratteristiche:

    • potenza massima continua del motore elettrico 0,25 kw;
    • l'alimentazione del motore si riduce progressivamente per interrompersi definitivamente nel momento in cui viene raggiunta una velocità di 25 Km/h;
    • l'alimentazione del motore si interrompe prima di raggiungere i 25 Km/h se il ciclista smette di pedalare.

    Per i veicoli conformi a tale normativa, non viene richiesta alcuna omologazione e sono considerati come biciclette tradizionali, mentre i veicoli che non soddisfano tali caratteristiche, hanno l’obbligo di essere omologati e immatricolati, nonché di essere dotati di targa e assicurazione ed il conducente deve indossare il casco protettivo ben allacciato.

    La condizione indispensabile affinché si possa parlare di bicicletta elettrica a pedalata assistita, è che il veicolo si muova esclusivamente se si azionano i pedali, anche nel caso in cui esista un motore ausiliario che facilita la pedalata, purché questo non si sostituisca completamente alla propulsione muscolare del conducente.

    Al contrario con una falsa bicicletta a pedalata assistita possono essere percorsi anche chilometri senza mai pedalare e, pertanto, in violazione alle norme del Codice della Strada, con pesanti sanzioni pecuniarie, fino ad arrivare alla confisca del veicolo stesso, come, ad esempio:

    • mancanza certificato di circolazione ed immatricolazione: sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo, sanzione pecuniaria euro 155,00 (art. 97 comma 7 CDS);
    • mancata copertura assicurativa: sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo, sanzione pecuniaria euro 848,00 (art 193 commi 1 e 2 CDS);
    • mancanza di targa: fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni, sanzione pecuniaria euro 77,00 (art. 97 comma 8 CDS);
    • mancanza casco: fermo amministrativo per 60 giorni, sanzione pecuniaria euro 81,00 (art. 171 commi 1, 2, 3, CDS).

    È necessario sottolineare, inoltre, che i conducenti di tali veicoli debbono rispettare tutte le altre regole di circolazione stradale, come non andare contro senso, non circolare nelle isole pedonali, non trasportare altri passeggeri se il veicolo non è appositamente costruito ed attrezzato.

    Nel 2005 l'ANCMA, ovvero l'Associazione Nazionale Cicli Motocicli Accessori, segnalava la presenza sul mercato di false biciclette a pedalata assistita, che potevano avanzare grazie all'azione di un acceleratore che permetteva al conducente di poter circolare senza agire sui pedali.
    Per verificare se il veicolo elettrico è un'autentica bicicletta a pedalata assistita oppure no, occorre semplicemente controllare se, azionando l'acceleratore, il veicolo si metta in funzione, facendo girare la ruota posteriore poiché, in tal caso, tale veicolo risulta a tutti gli effetti un ciclomotore che per circolare sulla strada deve essere munito di certificato di circolazione, targa e assicurazione per la responsabilità civile verso terzi. Inoltre, ribadisco che per circolare sulla pubblica via con un ciclomotore occorre indossare il casco ed avere, almeno, la patente di categoria AM.

    Comunque, non sempre la bicicletta a pedalata assistita munita di acceleratore va considerata come un ciclomotore. La commissione CEI-CIVES o Comitato Elettrotecnico Italiano - Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali, ente istituzionale riconosciuto dallo Stato Italiano e dall'Unione Europea, con compiti di stabilire norme riguardanti i requisiti fondamentali che devono avere i veicoli elettrici, garantendo così le condizioni di sicurezza e di qualità degli stessi, con una nota del settembre 2005, ha precisato che sul mercato sono presenti biciclette a pedalata assistita munite di un meccanismo uguale ad un acceleratore, ma avente come unica funzione quella di regolatore di assistenza alla pedalata. In pratica, tali veicoli sono muniti di un tipo di acceleratore, posto sulla manopola del manubrio, che permette esclusivamente di facilitare la pedalata ma se l'utente non pedala la bicicletta avanza per inerzia fino a fermarsi.

    Attenzione quindi, perché pulsanti, leve o addirittura manopole sono ammesse, ma per essere in regola occorre sempre che tali dispositivi non attivino il motore senza spingere sui pedali.

    E a questo punto, come canta Paolo Belli in una sua nota canzone, non ci resta altro che salire sulla nostra bicicletta e, anche se non siamo più ragazzini, spingere sui pedali e, sempre se ci resta fiato, cantare “sotto questo sole è bello pedalare si ma c'è da sudare”. Ricordate: se non facciamo fatica e non sudiamo non siamo su una bicicletta, ma su un ciclomotore.

    Giuliano Panierino

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter

    Effeviauto 6 gennaio 2025