Studentessa di Poggioreale scampata dalla strage di Nizza. Il racconto di quei tragici momenti
di: Mariano Pace - del 2016-07-16
Era tra quelle persone che scappavano giovedì sera dalla furia omicida del terrorista. Il killer guidava il camion scagliandosi sulle persone che si trovavano sul lungomare di Nizza per assistere allo sparo dei giochi pirotecnici.
Il terrorista pare abbia anche sparato seminando panico e terrore. Lei è una giovane studentessa diciassettenne di Palermo C.C. che si trovava a Nizza per una vacanza studio di quindici giorni.
Si può considerare una miracolata, una sopravissuta all’inferno scatenatosi a Nizza. Ha visto passare davanti a sé il camion, a pochissima distanza che procedendo a zig-zag travolgeva tante persone finendo con il mietere vittime su vittime anche bambini.
“Eravamo sul lungomare assieme ai miei compagni di college-racconta la ragazza-stavamo decidendo in quale locale andare per trascorrere la serata visto che peraltro pioveva. Abbiamo trascorso cinque secondi di indecisione e nel frattempo vedo una massa di gente che si butta dal muretto per correre in spiaggia. C’erano persone che urlavano disperate e che correvano verso di me.
Mi affaccio sulla strada e penso che sia un attacco terroristico. Mi rassegno alla morte e vedo il camion venire nella mia direzione. Mi scanso, cerco di nascondermi tra la gente e dietro a un motorino. E poi in un secondo passa il camion scansandomi di poco. Dietro di lui vedo le persone davanti a me travolte. Il camion va avanti e la strada è piena di corpi morti. Sangue ovunque e persone disperate”.
La ragazza alla fine riuscirà a raggiungere il college salendo su un autobus dopo una lunga, disperata ed estenuante fuga.
“Ho ricevuto la telefonata di mia figlia-dice il papà Salvatore, (originario di Poggioreale dove vi lavora facendo la spola quotidiana con Palermo)-attorno alle ore 22,50. Gridando, urlando quasi in modo incomprensibile, in preda al terrore, correva dicendomi papà sono viva. Ci sono morti dappertutto, c’è’ un camion che ha scacciato tante persone. Io sto cercando di raggiungere il college sperando di arrivarci viva. In preda all’ansia ed alla preoccupazione abbia continuato con mia moglie a tenerci in contatto con lei tramite il cellulare. Momenti interminabili, di grandissima tensione e paura. Ci siamo un po’ tranquillizzati solo quando nostra figlia ci ha comunicato di essersi portata in salvo avendo raggiunto il college salendo su un pullman”.
La giovane studentessa dovrebbe rientrare a casa al più presto. Dopo che le autorità preposte e gli enti che hanno organizzato la vacanza avranno espletato le relative pratiche.