Il Parco Archeologico ripulito dagli operai della Forestale. La soddisfazione del Direttore Caruso

Il Parco Archeologico così come da tempo non si vedeva,grazie ad un lavoro sinergico tra la Direzione del Parco e gli operai dell’Azienda Foreste. Parliamo della discerbatura, messa in sicurezza del Parco dal punto di visto anti incendio, pulizia in genere che partendo dalle Cave di Cusa, ha finito per interessare la più vasta zona di Selinunte, la sua acropoli, i suoi templi, infestati da erbacce che rendevano il sito veramente degradato agli occhi di migliaia di turisti.

Certo anche le campagne promozionali di Legambiente Crimiso, che poco tempo fa ha portato una trentina di persona ad impegnarsi alla pulizia dell’area dell’isolato FF1, adiacente al Tempio C, serve, ma soprattutto è il costante impegno professionale di braccia, spesso inoperose, durante quasi tutto l’anno, che fa la differenza, quando si deve bonificare un’area così vasta.

E allora è auspicabile che questi progetti vengano istituzionalizzati, per potere contare quanto meno una o due volte l’anno specie prima dell’estate su questi lavori di pulizia straordinaria, che finiscono per fare risaltare ancora di più, quelle meraviglie che il mondo ci invidia.

E’ stato anche bello constatare che gli stessi operai hanno lavorato con una carica in più, sapendo di offrire ai turisti uno spettacolo visivo carico di “effetti speciali”.E allora bisognerebbe puntare sulla quotidianità anziché sulla straordinarietà degli stessi servizi resi al Parco.

La pulizia del Parco è iniziata a Maggio, sotto la direzione del capo squadra Baldassare Bonsignore, del direttore dei lavori Giuseppe Pace, dal responsabile Provinciale Corpo Forestale Giovanni Landini del capo operai Gaspare Palermo ed ha interessato anche l’area del tempio E e tutti i percorsi più frequentati dai turisti.

Dalle Cave di Cusa per eliminare le erbacce dai rocchi, riqualificando la suggestività dei luoghi a Selinunte. Il direttore del Parco Enrico Caruso esprime la sua personale soddisfazione per un lavoro importante che si è fatto: ”Speriamo che questa sinergia tra Istituti diversi della Regione Sicilia continui. Quest’opera è l’esatto contrario di quanto da tempo siamo abituati a leggere’ i progetti non solo si immaginano ma poi si realizzano”.

"Le fronde prima verdi - continua il direttore - e poi orribilmente secche, che sommergevano le vestigia, davano il senso di un profondo abbandono del sito. E sulla scorta  dello sglogan “amiamo tutti Selinunte” lo stesso direttore aggiunge: “Ben venga l’opera di privati, delle Associazioni, degli Istituti di Ricerca che possano sempre di più contribuire a tenere alta l’attenzione su Selinunte, non solo dal punto di vista archeologico, ma anche della sua immagine e dai suoi contenuti."

Parla anche il direttore dei lavori  il geometra Giuseppe Pace: Un impegno di dieci unità lavorative a partire da Maggio che ha interessato anche i siti di Segesta e Capo Lilibeo a Marsala. Abbiamo spero fatto un buon lavoro utilizzando per la cronaca anche decespugliatori elettrici con basse emissioni nocive e pochissimo rumore