L'olio extravergine d'oliva vera "arma" contro i tumori. Gli effetti benefici del nostro "oro verde"
di: Dr Fabio Bavetta - del 2016-11-02
Diverse evidenze scientifiche degli ultimi anni indicano come l’olio extravergine d’oliva (EVO) abbia una significativa capacità di ridurre l’incidenza di numerose neoplasie. Di recente, i risultati di un’analisi sistematica dei più importanti studi scientifici pubblicati sull’argomento (condotti su circa 14.000 individui), hanno dimostrato che i soggetti che consumavano una quantità adeguata di olio extravergine d’oliva presentavano un rischio minore di sviluppare una neoplasia, in particolare il carcinoma della mammella e dell’apparato digerente.
Questi studi, inoltre, hanno individuato i meccanismi biologici attraverso i quali i vari elementi contenuti nell’olio extravergine di oliva (fenoli liberi e coniugati, squalene, β-sitosterolo, tocoferoli e carotenoidi) sono in grado di esercitare un’azione protettiva antitumorale.
È emerso, ancora, che l’olio extravergine di oliva aumenta la biodisponibilità, ossia la quantità nel sangue, di altre sostanze ad azione preventiva. Ad esempio, cuocere il pomodoro in presenza di olio extravergine di oliva aumenta notevolmente la biodisponibilità del licopene, carotenoide di cui i pomodori sono particolarmente ricchi, ritenuto in grado di ridurre il rischio di sviluppare diverse neoplasie.
Questo effetto è molto meno marcato se si utilizzano altri oli. Inoltre, la sua composizione lipidica, molto simile a quella del latte materno, lo rende un alimento essenziale per lo sviluppo del bambino.
Gli effetti benefici dell’olio extravergine di oliva vengono esercitati anche su altri fronti, principalmente quello cardiovascolare. I polifenoli in esso contenuti, infatti, favoriscono una maggior produzione di ossido nitrico, potente vasodilatatore, e prevengono l’ossidazione delle lipoproteine LDL.
Sono le LDL ossidate, infatti, e non le LDL integre, a rappresentare un fattore di rischio nella formazione delle placche aterosclerotiche, con conseguente restringimento del lume delle arterie e insorgenza di patologie cardiache.
Uno studio multicentrico, ossia dove è stato utilizzato lo stesso protocollo di indagine, condotto in Italia, Spagna, Danimarca, Germania e Finlandia ha evidenziato che all’aumentare dei livelli di polifenoli presenti nell’olio extravergine di oliva si verificava una parallela riduzione dell’ossidazione delle LDL.
Sulla base di questo studio l'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha riconosciuto l’azione protettiva dal danno ossidativo dell’olio EVO. In ambito neurologico, poi, si è osservata un’azione preventiva del declino cognitivo legato sia all’età che a fattori degenerativi (malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, etc), grazie soprattutto all’azione antiossidante dell’acido oleico, dei polifenoli e della vitamina E.
Tali processi degenerativi possono essere causati da un’ eccesso di radicali liberi che danneggiano le cellule nervose alterandone la struttura e la funzionalità. Uno studio italiano ha, inoltre, evidenziato come “L’olio extravergine di oliva migliora la glicemia post-prandiale e i livelli di colesterolo LDL, un effetto che può spiegare l’effetto antiaterosclerotico della dieta mediterranea.”
Riferimenti - Covas MI et al. Annals of Internal Medicine 2006 - Francesco Violi et al., Università la Sapienza (Italia)
Dr. Fabio Bavetta - Educatore Alimentare – Per appuntamenti: 3398326780