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Dalla Francia a Triscina per una vita tra bellezze paesaggistiche e un mare speciale. Storia di un Prof. francese

del 2017-02-20

Immagine articolo: Dalla Francia a Triscina per una vita tra bellezze paesaggistiche e un mare speciale. Storia di un Prof. francese

In tempi in cui molti pensionati italiani, a causa soprattutto degli assegni Inps troppo bassi e di una pressione fiscale elevata, dicono addio all'Italia, un professore francese, invece, sceglie la nostra amata terra per trascorrere quella che ormai viene chiamata la terzà età.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Grazie ad un incontro casuale con il professore Agate in Tunisia, Jean Luc decide di visitare la Sicilia e in particolare Triscina, e si innamora subito del nostro mare tanto da comprare casa nella borgata marinara.  

    A raccontarci l'incontro tra i due, che hanno in comune la grande passione per il mare e la barca, è proprio il professore Agate.

    "Jean Luc l’ho conosciuto a Biserta parecchi anni fa. Il porto turistico era ancora in costruzione e ci avevano assegnato un posto con i marinai. Allora la Tunisia era ancora con Ben Alì e non si parlava nè di rivoluzione di primavera né  tantomeno di ISIS.

    Jan Luc lo vidi per la prima volta quando entrò  nel porto al timone del suo Jeanneau 45, fresco di cantiere, con la mia stessa espressione che avevo io qualche giorno prima disegnata sul volto “e ora qui dove ormeggio”.  

    Gli feci subito segno di accostare, esordendo con una frase che per la sua sgrammaticatezza e commistura di lingue rimase famosa nella mia famiglia: “De Bateaux c’est meglio che one”. Avevo messo assieme tre lingue, francese, italiano ed inglese, ma ero riuscito a  comunicargli che in quel caos di porto peschereccio  tunisino potevamo farci compagnia.  

    Finite le operazioni di ormeggio ci presentammo, Jean Luc, (evito il cognome in quanto  quasi inpronunciabile per noi italiani, vista la  sovrabbondanza di  esse e kappa), è un  docente universitario di informatica presso la facoltà di Ille nel nord della Francia, vicino al  confine  Belga.

    Nonostante io fossi un semplice docente liceale e lui un docente universitario per nulla si diede arie, anzi ai complimenti per la sua splendida barca nuova con doppia timoneria replicò così:“ io ho una barca nuova, ma ho anche un leasing, tu non hai una barca nuova ma di sicuro non hai nessun leasing da onorare”.

    Ci siamo fatti compagnia per una settimana circa, nonostante le difficoltà di comunicare a causa del mio francese maccheronico e del suo accento quasi belga, ma fu simpatia a prima vista. Jean Luc era in transito, con rotta verso la Sardegna e aspettava il vento propizio per traversare il mediterraneo da sud verso nord.  

    Avrebbe fatto una sosta, dormendo alla fonda riparato dal’isola tunisina La Galita per poi continuarla navigazione verso la Sardegna, dove aveva in progetto di passare le ferie e fu a questo punto che scattò la mia proposta: “Perché non vieni in Sicilia ?”

    Non si fece pregare più di tanto, gli anni passati in Tunisia lo avevano sicuramente appagato e l’idea di cambiare lo allettava, ma lo scoraggiava l’incognita di trovare un marine dove poter lasciare l’amato guscio (la barca) per tutto l’anno.

    Gli prospettai la base nautica della Lega Navale di Sciacca, visto che Selinunte è improponibile a causa del ridotto pescaggio e la mancanza di strutture. Per farla breve, da circa cinque anni, ormeggiata affianco alla mia barca c’è un Jeanneau 45 battente bandiera francese  e nel mio garage una moto con targa francese, la barca e la moto di Jean Luc, ormai entrato, assieme alla sua dolcissima compagna, nella vita della nostra famiglia.

    La presenza di Jean Luc in Sicilia non si limita alle ferie estive, infatti non disdegna di passare qualche settimana con noi anche in inverno, affascinato dalle ore di luce nettamente superiori e a quelle del suo paese e dal dolce clima.

    Queste giornate vengono passate uggiosamente in porto, interrotte solo da piccole passeggiate e pranzetti. In queste occasioni prende via lo scambio culturale tra le nostre due culture culinarie, ad esempio lui è rimasto piacevolmente colpito quando un giorno di Aprile gli sono stati  offerti, come fine pranzo, carciofi arrostiti sulla carbonella, (carcocciuli arrustuti per essere chiari) piatto tipico siciliano molto gustoso.

    Esordì con la frase “Artischaut barbecue?” e in seguito ci comunicò di aver provato la stessa ricetta in Francia, ma con risultati catastrofici, ovviamente non aveva gli stessi ingredienti e lo stesso clima della Sicilia.

    Particolarmente gradevole troviamo  il loro modo di far cena,  preparano una serie infinita di piccole pietanze, che assomigliano ai nostri antipasti, e accompagnano con champagne e altri vini  ed in questo modo la cena si trasforma in un lungo convivio accompagnato da stuzzichini e  buon vino e fa sì che si possa arrivare a notte fonda senza appesantirsi in un piacevole conversare e degustare piatti differenti sempre con il calice in mano.

    Ormai Jean Luc viene in Sicilia da 7 anni, e l’inverno scorso, così tra il serio e il faceto, ci prospettò che tra pochi anni avrebbe concluso la sua carriera lavorativa, cosa che all’inizio mi sembrò una delle tante banali discussioni che intavolavamo con un misto di francese  italiano e siciliano accompagnato da una gestualità esagerata, tipico di chi sostituisce con gesti le parole che nell’altra lingua  non conosce.

    Lui invece aveva un progetto ben preciso e lo stava introducendo partendo da molto lontano: l’età della pensione.  Aveva deciso di comprare casa qui in Sicilia, là dov’era la sua amata barca e trascorrere l’età della pensione alternando uscite a mare e giornate in veranda,  guardando il mare e allora mi chiese di aiutarlo a trovare una villetta con  questi requisiti: prima di tutto doveva essere vista mare, poi doveva permettergli di ospitare e ancora doveva avere spazi esterni.  

    Ovviamente la scelta non poteva che cadere sul nostro territorio ed in particolare a Triscina di Selinunte, dove il mercato immobiliare, tra le altre cose, attualmente è molto favorevole. Jan Luc, anche se non parla l’italiano lo consideriamo siciliano, visto che a casa in Sicilia, l’ha comprata dopo lunga e faticosa ricerca, una villetta vicino al mare e ora la sua moto è nel suo garage.

    L’estate scorsa l’ha passata parte nella sua nuova casa, limitandosi ad uscite giornaliere quando il meteo lo permetteva e ad agosto siamo partiti per la classica crociera estiva con meta le isole Eolie.

    Ormai l’estate è finita ma già è tornato ad Ottobre per una settimana e ancora  verrà a farci compagnia ancora nel mese di Aprile per trascorrere ancora una settimana nella sua nuova casa a Triscina, vicino alla sua barca e con i suoi amici siciliani". 

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    Effeviauto 6 gennaio 2025