Gibellina, "La città che vorrei" diserta il Consiglio. "Non veniamo coinvolti nelle decisioni"
del 2017-11-22
Niente conferenza dei capigruppo e nessuno al Consiglio comunale convocato per oggi. I componenti del Gruppo Consiliare “La Città che Vorrei” hanno diffuso una nota stampa per comunicare la loro assenza dalle riunioni del massimo consesso civico e le motivazioni dietro la presa di posizione.
"In primis - si legge nel comunicato - siamo costretti a ribadire come molteplici volte già fatto la ristrettezza dei tempi e la scarsa o nulla compartecipazione agli argomenti posti all’ordine del giorno. La convocazione per la seduta consiliare è giunta il 17 novembre, tarda mattinata; dato non di poco conto poiché coniugato con gli impieghi personali di ciascuno di noi ha comportato l’impossibilità di reperire gli atti prima del 20".
Il gruppo "invita questa maggioranza a riflettere su quale forma di compartecipazione si pensa di instaurare convocando una conferenza capigruppo appena due ore prima del consiglio. Probabilmente, ci si aspetta una tacita accettazione da parte di questo gruppo di quanto da questa maggioranza deciso; tale lasso di tempo a nostro avviso è tutt’altro che congruo e non permette di mutare lo status delle cose già in nostra assenza decise. A riguardo rimarchiamo come chiunque faccia parte della vita amministrativa di un paese debba sempre fare la sua parte, sia che rappresenti la maggioranza sia che sieda nei banchi dell’opposizione".
"Queste condizioni, che sono ormai abitudini radicate, non ci consentono di lavorare nell’interesse dei cittadini e siamo costretti a ribadire e ripetere che non c’è rispetto per il nostro ruolo. Inoltre, vogliamo far notare e allo stesso tempo ricordare che in più occasioni questo gruppo, abitualmente presente ai Consigli Comunali, ha garantito il numero legale per aprire la seduta consiliare, dando sempre il proprio contributo sia critico che propositivo, sebbene l’aspetto propositivo dei nostri interventi di rado venga colto".
"Cogliamo l’occasione per far presente che la 'garanzia del numero legale' avrebbe dovuto essere assicurata dagli stessi membri della maggioranza, alcuni dei quali in occasioni importanti quali l'approvazione di Tariffe e Bilancio si sono fatti attendere, facendo allungare i colli ai presenti, scegliendo di entrare a scaglioni o peggio, di sostare dinanzi l’ingresso dell’aula consiliare stessa senza varcarne la soglia. In quelle occasioni, il senso di responsabilità istituzionale ha spinto questo gruppo a rimanere in aula per consentire il regolare svolgimento della seduta".
"Per ultimo ma non per ordine di importanza, questo gruppo non condivide la scelta della sede per lo svolgimento della seduta; ci appare come l’ennesimo tentativo di mischiare le carte in tavola, di voler confondere volutamente le cose. Questo trasferimento si poteva evitare, poiché il Comune dispone di locali adiacenti o comunque siti in prossimità della sala consiliare, che concessi ad associazioni, potevano essere richiesti in via eccezionale e limitatamente al completamento dei lavori che impedisco l’utilizzo della sala consiliare stessa; il tutto avrebbe comportato meno scompiglio e una maggiore praticità gestionale".