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La 'rinascita' dei ruderi di Poggioreale in una tesi di laurea. Storia di Rosario Rosso e Maria Seminara

del 2017-12-01

Maria Seminara e Rosario Rosso

In foto: Maria Seminara e Rosario Rosso

Un’ipotesi di recupero dei ruderi di Poggioreale antica definendo una soluzione per la ricostruzione post-sismica. E’ l’oggetto del lavoro di tesi, dal titolo PODIUM REGALE, svolto dai neo laureati Rosario Rosso e Maria Seminara in Ingegneria Edile – Architettura dell’Università di Catania.

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  • Rosario Rosso, ventiquattrenne, è originario di Chiaramonte Gulfi (Rg) mentre Maria Seminara, ventitreenne, è originaria di Sperlinga (En). Entrambi hanno conseguito la laurea con lode ad ottobre 2017 e attualmente stanno preparando gli esami per l’abilitazione alla professione di ingegnere.

    “La volontà di lavorare su questo tema, ci raccontano gli studenti, è nata a seguito del tragico terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016. Partendo da una serie di analisi specifiche sull’intero tessuto urbano si è definita una strategia progettuale che consiste nel recuperare il borgo attraverso pratiche di edilizia partecipata. In poche parole si tratta di Autocostruzione, ovvero un processo in cui il singolo cittadino viene coinvolto attivamente nella realizzazione di un edificio”

    Materialmente il coinvolgimento dei cittadini in cosa consisterebbe dal punto di vista economico?

    “I cittadini riuniti in cooperative partecipano al bando di selezione indetto dal Comune avendo di conseguenza delle agevolazioni finanziarie e fiscali, oltre che un notevole risparmio nell’acquisire la proprietà su cui si interviene”. 

    Come si realizzerebbe questo tipo di risparmio?

    “La pratica dell’autocostruzione garantisce un abbattimento dei costi di circa il 30-40 % grazie al fatto che i lavori edili possono essere svolti dal comune cittadino, a seguito di un corso di formazione, venendo meno in questo modo il costo relativo alla manodopera specializzata. Per far ciò bisogna che gli edifici siano quanto più semplici possibili da realizzare, in modo da non richiedere appunto l’intervento di operai specializzati”.

    Il vostro progetto prevede strutture in legno al posto delle case in cemento?

    “Premesso che una casa in legno ha la medesima dignità dal punto di vista strutturale di una casa in calcestruzzo, oltre che proprietà di gran lunga superiori rispetto al consueto cemento, la scelta del materiale in questione è legata alla facilità di montaggio (che si sposa bene con la pratica dell’autocostruzione), all’ecosostenibilità (è un materiale naturale, si può smontare e riutilizzare, è meno energivoro, ecc), alla buona risposta in caso di azione sismica, alla notevole resistenza al fuoco oltre che alla gradevolezza da un punto di vista estetico.

    Le nuove strutture verranno realizzate in legno tramite la tecnica del platform-frame (sistema veloce da utilizzare e adatto a zone altamente sismiche) rispettando l’ingombro dei vecchi edifici".

    Cosa avete previsto per gli edifici esistenti?

    “Gli edifici ancora esistenti verranno preservati e recuperati attraverso le pratiche tradizionali del restauro. Gli edifici con una maggiore istanza socio-culturale (come chiese e palazzi) sono stati trattati singolarmente, predisponendo iter ben specifici che hanno tenuto conto di un sondaggio fatto circolare online tra i vecchi e i nuovi abitanti di Poggioreale. Da questo, ad esempio, è emerso che i luoghi a cui si è più legati sono la piazza Elimo e l’ex Teatro Comunale”.

    Quando avete sottoposto i questionari ai cittadini di Poggioreale che tipi di emozione avete colto?

    “I questionari hanno visto una discreta partecipazione che ha messo in evidenza un forte legame, ancora presente, con il vecchio centro. I commenti che abbiamo raccolto trasmettono un senso di nostalgia verso ciò che rimane e un senso di amarezza per come siano stati lasciati a sé stessi. Vogliamo ringraziare i cittadini di Poggioreale e non che si sono sottoposti alla redazione del sondaggio da noi somministrato oltre che L’associazione Poggioreale Antica per il supporto datoci nei sopralluoghi e nel fornirci materiale di diversa natura”.  

    Avete previsto anche un meccanismo economico di sostegno alle vostre proposte.

    “Si, avendo l’intera area una vocazione verso l’agricoltura ci si è focalizzati sui prodotti tipici che caratterizzano il territorio poggiorealese. Grazie al contributo e al sostegno del Prof. Paolo Guarnaccia del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente si è delineata la filiera produttiva volta alla valorizzazione del fico. Si sono definite tre linee di produzione: una di confettura di fichi, una di fichi secchi e una di squartucciato (tipico prodotto poggiorealese)”.

    Pensate che l’autocostruzione possa essere il futuro dell’edilizia in Italia?

    “Attualmente in Italia non è presente alcuna legge che regolamenti la pratica dell’autocostruzione. Questo è sicuramente un punto a sfavore anche se alcune regioni si stanno muovendo definendo delle proprie linee guida che hanno già permesso di concretizzare alcune opere in tutto il Paese”.

    Esistono ad oggi altri esempi di autocostruzione in Italia o nel mondo?

    “Ovviamente. Nel nostro lavoro di tesi abbiamo esaminato diversi casi di autocostruzione in Italia e all’estero. Ad esempio in Italia è stato realizzato un eco Villagio alle pendici del comune di Pescomaggiore colpito dal terremoto dell’Aquila del 2009. La soluzione ha permesso di realizzare in breve tempo dei moduli muniti di ogni possibile confort, low cost e al minimo impatto ambientale. Invece in Africa è una pratica molto diffusa nella realizzazione di strutture con dimensioni maggiori come le scuole, con un’attenzione alla scelta di materiali locali”. 

    Avete sottoposto i vostri studi all’Amministrazione Comunale di Poggioreale? 

    “Si, è stato il nostro primo obiettivo. Ci siamo messi in contatto con l’amministrazione comunale per capire se erano disponibili ad una eventuale collaborazione, in modo da gettare basi concrete sul nostro lavoro di tesi. Fin da subito l’Amministrazione si è dimostrata interessata all’idea proposta e grazie alla figura dell’Architetto Centonze, responsabile dell’Ufficio Tecnico, è stato definito l’iter procedurale del Comune di Poggioreale per l’autocostruzione. Anche dopo aver concluso il percorso di tesi, la collaborazione sta continuando in modo da portare avanti il progetto che abbiamo definito. 

    Tutto il lavoro di tesi è stato correlato da valutazioni economiche per constatare la fattibilità dell’idea progettuale. Dal punto di vista ingegneristico – architettonico è stato basilare il supporto dei relatori la Prof.ssa Ing. Rosa Caponetto e il Prof. Ing. Sebastiano D’Urso che ci hanno permesso di definire il progetto dalla grande alla piccola scala”.

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