L'Italia torna a crescere. Export in aumento e Pil +1,8% rispetto al 2016
del 2017-12-08
L'Italia non parteciperà ai mondiali 2018 in Russia, ma l'economia del paese è in crescita e continuerà ad esserlo almeno per tutto il prossimo anno. La buona notizia, anticipata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, è stata confermata pochi giorni fa dall'Istat.
La crescita tendenziale dell'Italia nel 2017 è dell'1,8%, con un incremento che nel terzo trimestre dell'anno è stato di 0.5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, e addirittura dell'1,8% rispetto allo stesso trimestre del 2016.
Da sei anni non si verificava una crescita così elevata del Pil, che registra tra l'altro la tredicesima variazione congiunturale positiva e supera le attese degli analisti, i quali fino a pochi mesi fa si aspettavano una crescita per il 2017 limitata allo 0,8%. Tale variazione, secondo l'Istat, si deve ad «una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura e un aumento nei settori dell'industria e dei servizi».
Anche le nostre esportazioni al netto delle importazioni sono aumentate, così come è cresciuta la domanda interna. Il dato confortante riguardante il prodotto interno lordo italiano ha ovviamente un impatto importante anche sui mercati azionari, con conseguenze dirette sul mercato dei cambi.
La maggiore solidità economica del nostro paese, infatti, dovrebbe essere in grado di attirare capitali dall'estero, dando quindi origine ad una successiva rivalutazione del cambio. Non solo, nel mercato del forex, i vari cross valutari sono comparati in tempo reale, e l'andamento positivo del prodotto interno lordo italiano sta già contribuendo a rafforzare l'euro rispetto ad altre monete come ad esempio la sterlina inglese.
L'andamento generale dell'economia sembra dunque orientato verso la ripresa. Il tasso di occupazione è aumentato (+121.000 occupati nel trimestre estivo rispetto al periodo precedente, per un totale di 286.000 posti di lavoro nei primi 9 mesi dell'anno) per la sesta volta consecutiva e anche la fiducia degli italiani è cresciuta. Sono invece rimasti stabili i consumi.
L'andamento degli investimenti, inoltre, è particolarmente positivo: gli acquisti di macchinari e attrezzature sono aumentati (+2% nel 2° trimestre), la produzione di beni strumentali è cresciuta del 2,8% e gli ordini interni di macchine utensili hanno visto un'impennata del 68,2% tendenziale durante la scorsa estate.
Per il 2018 le previsioni sono altrettanto positive: il Pil dovrebbe continuare ad aumentare, superando quota +1,5% in dodici mesi. Lo sostiene Congiuntura Flash, l’analisi mensile del Centro studi di Confindustria. Secondo il Centro studi, tuttavia, bisognerà attendere fino al 2021 per raggiungere i livelli pre-crisi. Questi ultimi sarebbero «ancora molto lontani» e «proseguendo la crescita al passo attuale, il recupero dei livelli persi nel corso della crisi si concluderebbe nel 2021».
Se da un lato l'Italia subisce una sconfitta clamorosa in campo calcistico, il mondo sembra voler tornare a puntare su di lei dal punto di vista economico. Non solo le esportazioni sono aumentate, ma anche gli investimenti stranieri nel nostro paese, che nel 2016 sono cresciuti del 50%, raggiungendo i 29 miliardi di dollari e portandoci al 13° posto nella classifica internazionale guidata dagli Stati Uniti.