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Abbattimenti a Triscina. Il Commissario: "Priorità in base all'utilità pubblica post demolizione"

di: Elio Indelicato - del 2017-09-16

Immagine articolo: Abbattimenti a Triscina. Il Commissario: "Priorità in base all'utilità pubblica post demolizione"

Sotto l’occhio d’ingrandimento dei Commissari le 177 costruzioni di Triscina che dovrebbero essere abbattute. Intanto i proprietari si costituiscono in Comitato, mentre cominciano ad arrivare le raccomandate che comunicano l’avvio del procedimento di demolizione e la nomina del responsabile dell’Ufficio.

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  • Biagio Sciacchitano, portavoce di questo Comitato precisa: "Nei giorni scorsi ci siamo riuniti al Piano Bar di Triscina per affrontare la tematica che ci riguarda. Abbiamo deciso di creare immediatamente un tavolo tecnico, composto da legali che si occupano di urbanistica e di tecnici per essere supportati nella presentazione di eventuali ricorsi alle Autorità competenti perché riteniamo che queste demolizioni sono fondate su illegittimità e violazioni di legge in ambito urbanistico sin dagli anni 60.

    Nelle raccomandate inviate a firma del dirigente Andrea di Como e del responsabile del V° Servizio Raffaele Giobbe, si da la possibilità di accedere agli atti e di presentare eventuali memorie e documenti. E’ un’apertura verso un riesame delle pratiche in sanatoria?

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  • Lo stesso Biagio Sciacchitano ha le idee chiare: "Ritengo che in questa fase possa essere reinserita   la zona B 4 nella fascia dei 150 metri dalla battigia di Triscina del Piano Regolatore Generale sulla scorta di tre sentenze del Tar 1968/2000, 943/ 2002,1000/2008, che hanno dichiarato definitivo ed efficace il Prg di Castelvetrano.

    Ciò significa che questa fascia, a macchia di leopardo, era qualificata come zona B 4 e quindi edificabile. Preciso che il Consiglio comunale con l’ultima delibera n. 48 del 2009, ha cancellato la zona B 4 per adeguamento a norme statali e regionali, senza seguire la procedura di variante al Prg e consentire ai cittadini di fare le opportune opposizioni sin dall’allora.

    Mi auguro-conclude Bingio Sciacchitano-che i Commissari possano rivedere attentamente gli atti ed evitare drastiche conseguenze generali su Triscina, ripristinando la legalità anche con riferimento alle lottizzazioni. Vorrei precisare per l’ultimo che l’abusivismo edilizio non è solo figlio di chi costruisce ma di chi nel tempo a tutti i livelli è stato assente o connivente, istituzioni comprese, ingenerando nel cittadino la convinzione che tutto si sarebbe sanato ”.

    Intanto si apprende che solo pochi hanno già autonomamente demolito il proprio immobile non sanabile, mentre gli altri aspettano che ci possa essere per loro una svolta in positivo prima che arrivino le ruspe. L’abusivismo purtroppo non riguarda solo Triscina ma quasi tutte le coste siciliane.

    Giorno 16 settembre a San Cipirrello si riuniranno intanto in un convegno patrocinato dall’Istituto nazionale urbanistica, sindaci ed associazioni interessate al fenomeno dell’abusivismo sia della fascia costiera che dell’entroterra, con lo scopo anche di creare un Comitato regionale permanente a difesa delle case in sanatoria.

    Dal Comune fanno sapere che l’invio delle raccomandate è un atto dovuto per avere la certezza di chi sia proprietario dell’immobile, che potrebbe essere, anche per atto di successione, diverso dall’intestatario originale censito.

    Il Commissario Salvatore Caccamo aggiunge che: "un gruppo di lavoro, sulla scorta degli accertamenti della Polizia municipale, ha individuato le priorità degli edifici da abbattere. Il criterio è anche quello di tenere conto degli eventuali piani di recupero di quelle aree successivamente alla demolizione. Per fare un esempio, se dove attualmente insiste un agglomerato di case abusive e lì può nascere un parcheggio o un’area a verde queste abitazioni saranno abbattute per prime per finalità pubbliche".

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