"Cara Ministra Fedeli, da giovane precaria le dico che.."
di: Mariagrazia Cardinale - del 2017-09-25
(ph. partitodemocratico.it)
“Io sarei per portare l’obbligo scolastico a 18 anni perché un’economia come la nostra, che vuole davvero puntare su crescita e benessere, deve puntare sull’economia e sulla società della conoscenza, così come peraltro ci viene dall’ultima Agenda ONU 2030 sottoscritta anche dall’Italia“. Così la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli al Meeting di Cl in corso a Rimini.
Ecco il pensiero di una giovane Dottoressa aspirante insegnante: "Cara ministra Fedeli, sono solo una ragazza che spera e sogna di diventare un giorno un'insegnante. Prima però forse le dovrei fare una piccola precisazione sul senso e sul significato di questa parola. "Insegnante" è per definizione il participio presente del verbo insegnare, dal latino insignare (imprimere segni, composto di in+ signum).
Significa dunque lasciare un segno nella mente, avere dunque la responsabilità di "segnare" qualcuno. Cosa che è alquanto difficile perché se sei un bravo insegnante, allora saprai lasciare buoni segni negli alunni e loro potranno continuare a coltivare i loro interessi (nel campo umanistico o scientifico) o in generale potranno autonomamente continuare la loro "acculturazione"; viceversa, ci possiamo trovare con dei ragazzi che studiano solo in funzione del voto, del compito e non avranno mai interesse a sviluppare ulteriori conoscenze, tanto meno vedranno mai un tg, meno che mai prenderanno un libro e lo leggeranno solo per il piacere di farlo.
Guardi un po' cosa riesce a fare un'insegnante, un mestiere così poco valutato (e non soltanto economicamente) sarebbe in grado di "segnare" la vita di un/a ragazzo/a... Fatta questa necessaria premessa, passiamo dunque alle notizie che ho recentemente letto su queste proposte brillanti.
1) Ridurre il liceo a quattro anni: significa dunque concentrare i programmi scolastici in un tempo minore, aumentare di conseguenza le ore quotidiane degli studenti, dare importanza dunque alle conoscenze pratiche (con la famigerata alternanza scuola lavoro) più che quelle teoriche...fare dunque le corse per avere in poco tempo tutto ciò che si può imparare con un lasso di tempo maggiore.
Peccato che non abbia considerato il fatto che molto spesso i programmi non vengono nemmeno terminati nei canonici cinque anni, che in storia molto spesso si arriva solo alla seconda guerra mondiale (e gli altri settant'anni di storia sono il buco nero del nostro sapere storico), in italiano è un miracolo se arriviamo a Montale (togliendo intanto anche Carducci, Ungaretti e Quasimodo), per non parlare poi delle altre materie che poi sono costrette a terminare tutto facendo studiare dalle sintesi di fine capitolo.
Se già questa situazione è precaria, cosa ne verrà fuori una volta che la riforma sarà in atto?
2) L'alternanza scuola lavoro (che per inciso non è idea sua, ma si sta mettendo in atto adesso): bellissima l'idea di dare agli alunni la possibilità di mettere in pratica le conoscenze che rimarrebbero solo teoriche, così che si può avere idea del possibile lavoro da fare. Peccato che non tutti possano farlo, le scuole non sono attrezzate per fare questo (e parlo soprattutto del sud), i tirocini sono uno sfruttamento legalizzato e tanto meno i vari datori di lavoro hanno ancora la "mentalità" giusta per poter assumere dei tirocinanti e farli lavorare le giuste ore.
3) La riforma dell'esame di maturità, la mia preferita in assoluto.
Un modo per poter regalare diplomi senza il minimo sforzo, tanto gli scritti sono solo due compiti e poi c'è la famosa prova invalsi che effettivamente serve a vedere quanto siamo impreparati...per non parlare dell'orale che sarà una piacevole conversazione sulle ore lavorative e se ci rimane tempo, si verificheranno anche le conoscenze generali, ma senza impegno, altrimenti poi ci stressiamo troppo (alunni e docenti). Ma questo esame non era nato con lo scopo di verificare la maturità (il nome non è proprio casuale) di uno studente alla fine del percorso scolastico?
Un modo per fargli capire che bisogna mettere alla prova se stessi per poter superare un difficile esame e, finalmente, capire che si entra nel mondo degli adulti? 4) L'obbligo scolastico fino a 18 anni. Non sono contraria a questo, si eviterebbero tanti abbandoni scolastici prima della normale scadenza. Magari tanti studenti, se avessero terminato, avrebbero poi scoperto di avere la possibilità di diventare ingegneri, avvocati, medici...teoricamente la maggiore età potrebbe portare a una maturità personale che a 16 anni difficilmente si può avere (so bene che non è sempre così, neanche a 18 anni...).
Ma, analizzando i punti precedenti e dunque vedendo le varie difficoltà presenti attualmente, le sembra proprio il momento di discutere su questo? Non dovremmo procedere per ordine e soprattutto dal principio? Se pensa veramente che le varie riforme da lei proposte possano risolvere i problemi, mi sa proprio che non ha idea minimamente di come funzioni tutto in realtà.
E non mi sono soffermata sul sistema di reclutamento dei nuovi insegnanti, quel FIT che forse potrebbe salvare i neolaureati dal ristagno delle graduatorie, ma che di fatto ci metterà in difficoltà, come già sta succedendo con la questione delle materie da dare (dovrei anche capire a cosa servono se poi saranno sicuramente oggetto di studio durante il nostro percorso formativo). Io non so proprio fino a che livello ci abbasseremo, temo che il peggio debba ancora venire e che noi non stiamo facendo nulla per evitarlo. Saremo una massa di persone dal basso livello culturale e il nostro paese così tanto bello per il patrimonio artistico e culturale sarà al degrado più totale.
Mi chiedo dove siano adesso tutti gli studenti che ogni anno fanno occupazione per protestare contro chi lede al loro diritto allo studio. Tutto questo non vi pare un buon motivo per occupare?"