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Quell'episodio in pizzeria a CVetrano, la lettera al Ministro Sirchia e la "sorpresa" della legge antifumo

del 2018-02-02

Immagine articolo: Quell'episodio in pizzeria a CVetrano, la lettera al Ministro Sirchia e la "sorpresa" della legge antifumo

Una sera d’ottobre dell’anno 2002, decidemmo con mia moglie di trascorrere una serata con alcuni nostri amici ai quali abbiamo proposto d’andare a mangiare una pizza e loro hanno accettato. Ci siamo recati in una nota pizzeria di Castelvetrano, ci siamo accomodati e poco dopo c’ha raggiunto un cameriere per prendere le ordinazioni.

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  • Nell’attesa che ci servissero le pizze, mi sono accorto che un cliente, quasi furtivamente, stava fumando una sigaretta. Mi sono alzato e l’ho pregato di spegnerla poiché mi dava fastidio, ma non l’ha fatto. S’alzò un altro signore (presentandosi come un poliziotto in borghese) e in tono meno cortese del mio, chiese al fumatore di smetterla, anche perché c’era la moglie in stato interessante e il fumo della sigaretta poteva nuocere sia a lei sia al bambino. Il fumatore imperterrito non smise.

    A quel punto sia io sia il poliziotto ci siamo rivolti al gestore della pizzeria perché intervenisse a risolvere la questione in modo pacifico. Il gestore, però, tirò fuori dal cassetto d’una scrivania una circolare ministeriale nella quale c’era scritto che quel signore poteva continuare a fumare tranquillamente, poiché la legge vigente d’allora non prevedeva il divieto assoluto di fumare nei locali pubblici. Anzi, proprio per schernirci, accese una sigaretta e cominciò a fumarla fregandosene altamente del mio fastidio e del malessere della moglie del poliziotto.

    A quel punto io e i miei amici, indignati, ci siamo alzati e, abbastanza adirati, siamo usciti dal locale. Ci seguirono altri clienti ch’avevano assistito alla scena, compreso il poliziotto con la moglie. Da considerare che anche i miei amici erano dei poliziotti in borghese. Promisi a tutti ch’avrei scritto direttamente al Ministro della Salute per informarlo dell’increscioso incidente causato da una legge iniqua.

    La sera stessa scrissi una lettera, molto infuocata, all’allora Ministro onorevole Girolamo Sirchia, originario di Salemi. Raccontai quello ch’era successo e quale affronto avevano dovuto subire dei tutori dell’ordine pubblico, anche se non erano in quel momento in servizio.

    Bene! Non posso, certo, affermare che quella lettera, anche se estremamente appassionata, possa avere indotto il Ministro a provvedere affinché si potessero chiarire i termini dell’applicazione d’una legge che doveva necessariamente contenere delle direttive più chiare, ma da lì a un paio di mesi fu presentata quella che d’allora in poi ha dato la possibilità a tutti i non fumatori di non essere più vittime del fumo passivo, la legge 16 gennaio 2003 n. 3, firmata proprio dal Ministro Sirchia.

    Io non sono più ritornato in quella pizzeria e, sono certo, neanche gli altri attori della prepotenza subita, ma posso immaginare che tanti altri ignari clienti, una bella sera d’un giorno qualsiasi, si saranno seduti allo stesso tavolo dov’ero seduto io quella sera e hanno potuto consumare la loro calda e gustosa pizza senza dover subire le prepotenze di persone maleducate e la mancata considerazione da parte di gestori poco attenti alle esigenze legittime d’alcuni loro clienti.

     

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    Effeviauto 6 gennaio 2025