Da Madrid a Partanna. Ricordando lo Zio Vito, "lu spagnolo" che amava il Giro d'Italia e la radio
di: Mario Butera - del 2018-05-11
In occasione del Giro d'Italia che ha attraversato la Valle del Belìce, Ivana Sciacca e suo fratello ricordano lo zio partannese grande appassionato di bici.
Vito Lombardo nato a Madrid fu trapiantato negli anni ’50, nel pieno della sua adolescenza, dalla grande città spagnola al piccolo paesino di Partanna: il suo papà siciliano e vedovo aveva coltivato radici ben solide nella nostra terra.
Grande parrucchiere, conosciuto da tutti come “lu spagnolu“, vantava una corposa clientela che dagli anni ’50 agli anni ’80 sfoggiò le sue pettinature artistiche e tecnicamente perfette.
Le sue passioni: la radio e le bici.
Tra i radiomatori è ricordato ancora oggi in tutta la Sicilia, fu presidente dei radiomatori della sezione di Castelvetrano; sempre pronto a collaborare nei momenti più difficili del nostro territorio non si può dimenticare, in particolar modo, il suo contributo a segnalare le urgenze nel corso del terremoto belicino del 1968 facendo utilizzare la sua stazione radio anche a don Antonio Riboldi.
E poi la bici: giovane ciclista partecipò ad alcune gare negli anni ’50 nel nostro territorio tra cui alla tappa ciclistica di Palermo.
Nel paese, nel mondo dei radiomatori e soprattutto in famiglia è ricordato con grande affetto; ci ha lasciato il 25 luglio 2008.
Che emozioni avrebbe vissuto vostro zio?
"Per me, per mia sorella ma anche per i miei figli e mia nipote lo zio Vito è stato più di un padre, una vera e propria guida: ci ha insegnato a tutti ad andare in bicicletta ma ci ha insegnato soprattutto a correre e pedalare sulle salite dellla vita.
Oggi per lui sarebbe stata una grande festa. Del giro d'Italia non ne perdeva nessuna tappa, incollato alla televisione. Per lui il ciclismo era lo sport preferito in assoluto!
Se per tutti noi è oggi un evento importante perché Partanna è sotto i riflettori, per lo zio avrebbe rappresentato qualcosa in più: l'amato suo paese e i campioni del ciclismo in un unico connubio."