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Selinunte, verrà riportato alla luce domani 13 maggio il Battistero del VI Secolo mai mostrato alle tv

del 2018-05-12

Immagine articolo: Selinunte, verrà riportato alla luce domani 13 maggio il Battistero del VI Secolo mai mostrato alle tv

“Domani, per la prima volta mostreremo al mondo, alle telecamere ed alla stampa tutta, il Battistero del V-VI Secolo d.C. A distanza di 10 anni riportiamo alla luce il Battistero, scoperto nel 2004 e mai mostrato alle tv. Esso, negli anni immediatamente successivi alla sua scoperta, per impedirne il deterioramento e per una migliore conservazione in attesa di trovare una soluzione per la sua ostensione, fu  ricoperto con della sabbia. Ora, dopo un decennale oblìo, il fonte è stato riscoperto per avviare le procedure necessarie al suo restauro, finalizzato ad una corretta conservazione ed all'avvio di uno studio per un sistema di copertura che possa preservarlo dalla distruzione e per presentarlo alla visita in tutta la sua magnifica bellezza. Per la prima volta lo mostreremo alle tv e lo faremo con una testimonial di eccezione, Vienna Cammarota, la prima donna al mondo, Guida Ambientale Escursionistica che sta riscrivendo il viaggio dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe”. Lo ha annunciato, Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte.

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  • E’ tutto pronto per il grande evento – Domani appuntamento per la stampa – Domenica 13 Maggio – ore 15 e 30 – Parco Archeologico di Selinunte ( Sicilia) – Zona Biglietteria. Accoglienza di Vienna Cammarota e poi spostamento con auto elettriche del Parco direzione Promontorio dove è situato il Battistero in uno scenario completamente da mozzafiato.

    “Si tratta del primo Battistero Paleocristiano dove si praticò il Battesimo per immersione. Il Battistero di Selinunte, scoperto nel 2004, si trova all'interno di un edificio del tardo antico, se non addirittura bizantino. Quando il fonte era coperto, infatti, i visitatori del Parco dovevano accontentarsi della sua fotografia mentre oggi la sua visione potrà rappresentare da sola uno spettacolo di forte impatto sul pubblico sia per la sua importanza - si tratta della testimonianza dell'esistenza di una Selinunte tardo-antica e bizantina, finora ignorata se non negata - sia per la sua magnifica bellezza, in un sito posto alla sinistra del fiume Modione (antico Selinus) e che fa da pendant con i santuari della Gaggera, noti per la presenza di piccoli ma importanti luoghi di culto, attivi a Selinunte dal VII sec. a.C. al VI sec. d.C. E’ un modello molto originale di vasca battesimale "ad immersione", secondo la liturgia allora praticata. Profonda circa m 1,60 – ha continuato Caruso -  la fonte è composta da ben tre livelli concentrici sovrapposti di veri e propri gradini, dal disegno diverso, incentrati su un cilindro cavo, l'inferiore, posto al centro di una croce greca (secondo gradino) circondata da un motivo foliare a quadrifoglio, il livello superiore. Il disegno originale di questa vasca si inquadra in un sistema di analoghe vasche ben attestate in Tunisia e, in Sicilia, nelle isole di Pantelleria e Marettimo. Evidentemente il percorso dall'Africa alla Sicilia trova un posto speciale a Selinunte il cui fonte, pur in presenza di una rifinitura a cocciopesto e non a mosaico come nei più elaborati modelli africani, si rivela tra i più originali proprio per la commistione di forme semplici, coniugate tra loro in un risultato di forte comunicatività e di chiara impostazione formale ed escatologica. Il fonte battesimale, proprio per le analogie con gli esempi tunisini, potrebbe essere del V-VI sec. d.C. Esso, negli anni immediatamente successivi alla scoperta, per impedirne il deterioramento e per una migliore conservazione in attesa di trovare una soluzione per la sua ostensione, è stato ricoperto con della sabbia. Ora dopo un decennio lo riportiamo alla luce”.

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  • Sarà, dunque, Vienna Cammarota, Guida Ambientale Escursionistica AIGAE, a “riportare alla luce” uno dei simboli del Cristianesimo esistente nel cuore del Parco Archeologico di Selinunte. Lo farà così come l’abbiamo vista in questi giorni, quando è entrata nei Musei anche con scarponcini e bastoncini da trekking.

    Lo scrittore tedesco Wolfgang Goethe nell’Aprile del 1787 arrivò a Castelvetrano.

    “Goethe soggiornò in una locanda che sorgeva dove poi sarebbe stato costruito il Teatro “Selinus” – ha continuato Caruso – ma non rimase favorevolmente impressionato dal paese, Castelvetrano e di scrisse: “Selinunte trovasi rovinata metodicamente”. Lo scrittore tedesco poi decise di non vedere la parte archeologica e dunque non vide Selinunte. Con l’arrivo di Vienna Cammarota andremo a riscrivere il viaggio di Goethe. Vienna varcherà la soglia del Parco Archeologico, arriverà al Battistero, avrà modo di visitare i Templi e tra questi il Tempio di Hera, ma avrà modo di ammirare la mostra “Abitare a Selinunte” dove è possibile vedere la Selinunte di 2700 anni fa, grazie ad una ricostruzione virtuale e vedrà anche i Padiglioni della BIAS e la mostra Thois Theiois con in esposizione i tanti reperti archeologici rinvenuti di recente. Tutto questo non c’era all’epoca di Goethe ed invece il turista oggi può ammirare a Selinunte, numerosissimi insediamenti politeisti ma anche il simbolo del Cristianesimo e farlo nel cuore di questo Parco Archeologico, vera porta sul Mediterraneo. Di fronte abbiamo la costa africana”.   

    Per la stampa appuntamento – DOMANI - Domenica 13 Maggio alle ore 15 e 30 – zona Biglietteria del Parco Archeologico di Selinunte – a disposizione saranno le auto elettriche del Parco che condurranno al promontorio.

    Vienna in arrivo a piedi. Ora è arrivata a Castelvetrano, Domani pronti ad accoglierla con il tipico affetto siciliano, anche a Selinunte.    

     “C’è tanto da raccontare in questa Sicilia ricca di arte, di storia, archeologia ed accoglienza – ha concluso Vienna Cammarota – ed oggi sarò ancora costantemente in cammino verso Santa Ninfa prima, poi Castelvetrano e finalmente l’atteso Parco Archeologico di Selinunte che invece Goethe non visitò. Andremo a riscrivere simbolicamente il suo viaggio e credo che oggi, nel 2018, lo scrittore sarebbe stato ben contento di visitare anche la parte archeologica di Selinunte, meta poi ambita del Gran Tour”. 

    Per la foto si ringrazia Gianni Lipari

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