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La "Mano nera" tra storia, fantasie e racconti per i bambini

di: Dott. Francesco Marino - del 2018-06-04

Immagine articolo: La "Mano nera" tra storia, fantasie e racconti per i bambini

Un’impronta della “Mano Nera”, tratta dal web, simbolo della delinquenza italo americana di inizio secolo scorso.  Chissà quanti di noi da piccoli ci siamo sentiti dire: “Non ti sporgere dal balcone”; “Non ti allontanare dai genitori” o “Non salire sui tetti” perché c’è la mano nera che ti prende e ti porta via. In realtà i genitori ci spaventavano per impedirci pericolose imprudenze.  

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  • Ma cos’era era in realtà la “Mano Nera” che stimolava le fantasie dei piccoli e veniva invocata dai genitori per fini educativi? 

    Tra la fine dell’800 e gli inizi del '900 la criminalità italiana in America si manifestava attraverso le cosiddette attività delinquenziali della “Mano Nera”, un fenomeno particolarmente diffuso tra le medesime comunità italiane. I malviventi responsabili dei reati agivano spesso da soli, a volte in coppie o in piccoli gruppi. 

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  • Secondo una fonte attendibile, la denominazione “Mano Nera” era stata inventata da un giornalista che si era occupato di un caso di estorsione nel quale la lettera intimidatoria era stata “siglata” con l’impronta d’inchiostro di una mano.

    La “Mano Nera” non era un’organizzazione ma una fenomenologia di reato praticata da raggruppamenti, tra loro indipendenti, che non erano solo di origine siciliana. Le attività della “Mano Nera”, comprendevano intimidazioni, terrorismo, estorsioni, omicidi, attentati dinamitardi contro case e negozi, rapimenti e ricatti che venivano attuate da criminali italiani nei confronti di vittime originari del meridione d’Italia che, timorosi per i metodi adottati dai connazionali, subivano i loro soprusi. 

    Il delitto più noto collegabile alla “Mano Nera” avvenne nel 1909  con l’uccisione del Tenente Giuseppe Petrosino del dipartimento di Polizia di New York: un ufficiale impegnato a contrastare quel fenomeno. Il poliziotto italo-americano era stato inviato in Sicilia per controllare i precedenti penali di ben oltre 1.000 criminali italiani che operavano a New York. La stessa sera del suo arrivo, Petrosino fu vittima di un’imboscata e venne assassinato in una piazza di Palermo .   

    A far crescere le attività criminali della “Mano Nera” contribuì, nel 1929, l’introduzione del proibizionismo nella costituzione americana. In sostanza, la fabbricazione e la vendita di bevande alcoliche veniva considerata un crimine federale. Quell’evento convinse i criminali della “Mano Nera” a dedicarsi al contrabbando di alcolici aumentando cosi i loro introiti. Pare sia stata proprio la produzione illegale e il contrabbando di liquori a far fiorire in maniera esponenziale le attività dei criminali italo-americani e poi a spingerli alla trasformazione da piccoli gruppi autonomi a vere e proprie organizzazioni mafiose. 

    Dopo l’abrogazione del proibizionismo, avvenuta nel 1933, tanti criminali investirono le loro risorse in imprese legali di distribuzione di birra e liquori mentre altri si dedicarono alle attività del gioco d’azzardo. Allo scoppio della II guerra mondiale, il fenomeno della “Mano Nera” a New York era cessato grazie all’aggressiva attività svolta dalla polizia per catturare i criminali e alla protezione accordata ai testimoni che fornirono valido apporto per l’incriminazione e la condanna di altri malviventi. 

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