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Le olive della cooperativa Terramia premiate a livello nazionale. Storia di una scommessa imprenditoriale coniugata alle nostre eccellenze

di: Elio Indelicato - del 2019-05-26

Immagine articolo: Le olive della cooperativa Terramia premiate a livello nazionale. Storia di una scommessa imprenditoriale coniugata alle nostre eccellenze

Hanno investito il salario di mobilità in un opificio confiscato alla mafia. Adesso per i soci della cooperativa Terramia arriva un primo e secondo posto a livello nazionale al concorso “Monna oliva 2019”, dedicato alle migliori olive da tavola italiane. Per la cronaca primi classificati nella categoria “olive conciate in salamoia” e secondi nella categoria “olive condite”, sempre nocellara del Belice. Un premio alla pervicacia e abnegazione dei soci, che non si sono risparmiati nel corso di questi anni e adesso l’ambito riconoscimento, giusto premio ai sacrifici su quella struttura che apparteneva al Gruppo 6Gdo, a cui faceva riferimento l’ex imprenditore Giuseppe Grigoli.

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  • I soci inizialmente lavoravano presso la struttura Gruppo 6Gdo, poi confiscata, e pur di continuare nella loro attività, nel 2014, chiesero, ci precisa il presidente Francesco Quarrato all’Agenzia del beni confiscati di: ”acquisire la struttura abbandonata di via Tagliata, per potere riavviare lo stabilimento dedicato alla lavorazione e trasformazione delle olive.” L'immobile, dopo attenta analisi sui soci e l’intento progettuale, fu a loro affidato, con la consapevolezza di trovare un mercato sensibile e ben predisposto ad assorbire prodotti di alta qualità del territorio belicino, compreso l’olio.

    Ma l’impegno non è stato facile, precisa il presidente della Cooperativa: ”Dopo avere investito tutte le nostre risorse personali, mi riferisco al salario di mobilità, nelle more che ci fosse assegnato l'opificio, questo era stato letteralmente vandalizzato. Nel 2016 è avvenuta la consegna, dopo abbiamo ristrutturato l’opificio e i locali annessi degli uffici. Da allora non ci siamo più fermati.Gli fa eco un altro socio della stessa Cooperativa Vito Sciacca: questa determinazione ad affermarsi sul mercato con prodotti di altissima qualità realizzati solo con materia prima, frutto del ‘generoso’ territorio della Valle del Belice, ha dato origine alla creazione di una serie di prodotti tipici variegati come il patè di olive verdi e nere infornate che in accoppiata con il nostro pane nero, ma non solo, costituiscono una vera prelibatezza.”

    Una emozione per tutti i soci adesso sentire alla premiazione Paola Fioravanti, ideatrice del premio, dire che 'in un anno difficile per l’olivicoltura italiana  ‘Monna Oliva’, è l’occasione per dare voce a quei produttori che, con caparbietà e sapienza, si impegnano per la qualità dei loro prodotti". Ma i soci sono ambiziosi, hanno in cantiere altre attività produttive, a corollario della principale, che adesso preferiscono non svelare.

    Di sicuro vogliono dividere l’ambito premio con gli agricoltori del territorio per l’ottimo prodotto, frutto del loro sudore e  delle annate o di ‘carica o di scarica’, delle olive come si dice in gergo. Per i soci si spera che si possa aprire un interessante canale di vendita, visto che già nei grossi distributori alimentari della zona, la loro etichetta campeggia negli scaffali. Ma a loro piace andare con i piedi di piombo.

    Maggiore lavoro significa anche creare nuove  possibilità occupazionali e non si esclude che in un prossimo futuro, la cooperativa Terramia possa attingere a nuove braccia nel solco dell’impegno alla legalità, quella legalità che l’Ircac già tre anni fa gli aveva riconosciuto, consegnando loro il “premio legalità Ircac 2016.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025