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Coronavirus: un fenomeno "soltanto" virale o anche psicologico?

di: Brenda Cervellione - del 2020-03-05

Immagine articolo: Coronavirus: un fenomeno "soltanto" virale o anche psicologico?

Da, ormai, diverso tempo stiamo apprendendo notizie allarmanti e preoccupanti riguardo la diffusione del fenomeno “Coronavirus”, detto anche COVID-19 (dove "CO" sta per corona, "VI"; per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata). A qualsiasi ora della giornata sentiamo e leggiamo notizie che ci infondono sgomento, ci fanno provare paura, ci provocano una forte ansia.

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  • Gli esperti del settore l’hanno denominata “infodemia”, si tratta della circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza. Le informazioni vengono diffuse non solo da esperti del settore ma anche da esperti camuffati sotto false vesti, i quali hanno creato e continuano a creare soltanto ulteriore allarmismo e confusione, sviluppando così l’infodemia.

    Ma cosa è giusto e cosa è sbagliato? In ambito psicologico si definisce questo fenomeno “psicosi collettiva”. Siamo così preoccupati per la paura di essere contagiati dal fenomeno virale che non ci stiamo rendendo conto che invece siamo stati contagiati dal “virus della psicosi”.

    Una psicosi si manifesta quando l’equilibrio naturale psicologico viene alterato, figuriamoci quando gli equilibri psicologici di tanti individui vengono alterati cosa può accaderci! In tal caso, si propina una situazione di forte paura, ansia e di panico. La paura e l’ansia sono adattive per l’individuo e sono funzionali per la sopravvivenza dell’individuo e della specie stessa.

    Bisogna provare ansia, bisogna provare paura. Queste emozioni ci rendono umani, senza le quali potremmo considerarci delle macchine prive di essenza vitale. L’ansia di per sé non è un fenomeno patologico, è una condizione fisiologica, è un’esperienza comune e coincide con una condizione di allarme in risposta a una situazione percepita come stressante o pericolosa e/o con la sensazione che qualcosa di genericamente negativo stia per accadere.

    Anche la paura è una condizione fisiologica di base ma, a differenza dell’ansia, è legata a una minaccia, reale o percepita, più specifica e imminente. Ansia e paura possono sovrapporsi ed entrambe tendono a promuovere comportamenti di allerta ed evitamento.

    Lo stato di allarme che potrebbe sfociare in “panico” una reazione che invade improvvisamente la persona di fronte a un pericolo reale o immaginario, togliendo la capacità di riflessione e spingendo alla fuga o ad atti inconsulti. Il panico si associa a una serie di modificazioni fisiche (come le palpitazioni, la tachicardia, i tremori, la sudorazione, sensazioni di stordimento o capogiri) e a modificazioni psicologiche (come l’apprensione, l’insicurezza, la tensione emotiva).

    Tuttavia, nel momento in cui queste emozioni e sensazioni si trasformano in un qualcosa che diventa totalmente invalidante per l’individuo, allora parleremo di “problema”. Ed è il caso del nostro momento storico, in cui molte di queste emozioni hanno preso il sopravvento. A tal riguardo, l’Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia (25/02/2020) ha diffuso un vademecum su alcune buone prassi da seguire.

    Vediamo insieme quali sono e in che modo possono aiutarci a regolare questi stati emotivi forti:

    1)Innanzitutto, cerchiamo di evitare la costante informazione da parte dei MEDIA e da fonti non attendibili che non fanno altro che accrescere i nostri stati ansiogeni e di paura! Quando siamo costantemente presi da qualcosa che ci provoca sensazioni di disagio non riusciamo ad essere razionali e non riusciamo più a prendere buone decisioni per noi stessi e per chi ci sta vicino.

    2) Cerchiamo di attenerci soltanto alle fonte ufficiali, quali quelle del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus), dell’istituto Superiore della Sanità (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/) e della Protezione Civile (http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sanitario/emergenze/coronavirus)

    3) Cerchiamo di seguire le indicazioni di semplice prevenzione individuale.

    L’Istituto Superiore della Sanità ce ne da alcune:

     Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.

     Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione. 

     Bisogna lavarsi le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20 secondi, fino ai polsi. Se acqua e sapone non sono a portata di mano, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol con almeno il 60% di alcol.

     Il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non lavate.

     Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci; usa fazzoletti monouso.

     Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate.

     Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.

     Contatta il numero verde 1500 se sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni e hai febbre o tosse.

     Se stai male e hai sintomi compatibili con il Coronavirus, contatta telefonicamente il tuo medico di base o il 118, senza recarti direttamente in ambulatorio o in Pronto Soccorso (per ridurre eventuali rischi di contagio a terzi o al personale sanitario).

     Rispetta rigorosamente solo i provvedimenti e indicazioni ufficiali delle Autorità di Sanità Pubblica: sono una tutela preziosa per te e per tutti. Il semplice uso regolare di queste azioni riduce in modo significativo i rischi di contagio per sé, di chi ci è vicino e della collettività tutta.

    Dobbiamo sempre rivolgerci all’ottica della prevenzione. Non solo adesso ma nella nostra vita in generale. Seguendo questi semplicissimi passi riusciamo a ridurre tale fenomeno psicologico che sta prendendo sempre più sopravvento.

    A tal riguardo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che, secondo le statistiche, su 100 persone che si ammalano 80 di queste guariscono spontaneamente, 15 di queste hanno problemi che possono essere facilmente gestibili nell’ambito sanitario e soltanto 5 di loro hanno problemi più gravi che purtroppo potrebbero sfociare tra i decessi e, in genere, sono persone portatori di patologie importanti. È un momento storico importante il nostro.

    Medici, infermieri, operatori sanitari, psicologi dell’emergenza, volontari sono tutti in azione per aiutare e aiutarci in un momento così delicato. Nell’ottica dell’aiuto, cerchiamo di aiutarci!

    Se, invece, credi che la tua ansia e le tue paure siano terribilmente forti e invalidanti puoi sempre rivolgerti ad un Servizio Territoriale o un’Associazione Umanitaria (ad esempio: Croce Rossa, Protezione Civile, Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza- SIPEM SoS Sicilia) con un team di professionisti esperti, totalmente gratuito, che può darti una mano per placare questo stato di disagio che stai provando.

    Un’adeguata e sana informazione può contrastare questa paura collettiva! 

    A presto!

    Dott.ssa Brenda Cervellione,

    Psicologa esperta in Psicologia dell’Emergenza e Psicotraumatologia,

    Vice Presidente SIPEM SoS Sicilia

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    Effeviauto 6 gennaio 2025