"Mettiamo da parte lo sconforto prima di entrare in servizio". Infermiera cvetranese a Palermo si racconta a Cnews.it
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2020-03-17
In queste settimane stiamo tutti vivendo un’esperienza che nessuno di noi poteva immaginarsi di dover affrontare. Emergenza, crisi, sono le parole che ogni giorno riempiono le nostre case e non solo. In queste giornate molto particolari, il nostro pensiero non può non andare ai nostri amici e parenti che lavorano all’interno degli ospedali, ai quali, in questi giorni, sono dedicati tantissimi flash mob organizzati dai balconi di tutta Italia per applaudire il loro operato.
Ma come vive questa emergenza il personale sanitario?
Ansia e paura sono i sentimenti che accomunano la maggior parte di medici, infermieri e operatori sanitari. La paura di combattere e affrontare un nemico che non si conosce; l’ansia generata dall’attesa dei risultati di un tampone sospetto; il timore di non poter tornare a casa dai propri cari; la preoccupazione di potersi ritrovare ad affrontare una situazione critica come quella della Lombardia. Ma nonostante la situazione di emergenza si cerca anche di generare pensieri positivi. Lo sanno bene i medici e gli infermieri dell’Ospedale G.F. Ingrassia di Palermo.
“La mattina cerchiamo di mettere da parte lo sconforto e indossare il sorriso migliore che abbiamo prima di entrare in reparto” dichiara l’infermiera Maria Sortizza, nativa di Castelvetrano, che da 29 anni svolge servizio presso l’ospedale G. F. Ingrassia.
“Nonostante la frenesia che si respira nei nostri reparti, quando torniamo a casa, possiamo riscoprire il silenzio, il tempo per pensare, per riconsiderare la nostra scala di valori mettendo al primo posto gli affetti” dichiara l’anestesista Luisa Granata che riesce a mandare un messaggio positivo in un momento di così grande tristezza per tutta la popolazione.
“Lo stato di pandemia che ci troviamo oggi a fronteggiare ha stravolto le nostre vite da tutti i punti di vista. Non è utile sicuramente angosciarsi e farsi prendere dal panico, ma è giusto avere coscienza in maniera chiara della situazione e sapere cosa fare. Anche da parte nostra, l’invito è quello di rimanere a casa. Andrà tutto bene, solo se tutti contribuiremo in maniera intelligente a limitare il contagio” questo è il pensiero di Tatiana e Sara specializzande in anestesia.
Ma diciamo la verità, quelli che oggi definiamo “eroi” andrebbero gratificati e rispettati ogni giorno per il lavoro che svolgono all’interno dei reparti.
NELLA FOTO A PARTIRE DA SINISTRA:
MARCO LO PRESTI - INFERMIERE
TATIANA CATANIA - SPECIALIZZANDA ANESTESIA
LUISA GRANATA - ANESTESISTA
MARIA SORTIZZA - INFERMIERA