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Cagnolina denutrita e maltrattata. Cvetranese condannato. Dovrà pagare più di 6 mila Euro

di: Elio Indelicato - del 2020-01-18

Avvocato Corinne Tamburello

In foto: Avvocato Corinne Tamburello

Quella cagnolina denutrita e maltrattata ha avuto finalmente giustizia. Il Tribunale di Marsala, con sentenza di qualche giorno fa ha condannato A.S., queste le iniziali, un cacciatore castelvetranese, a 5 mila euro di multa per il reato di maltrattamento di animali, oltre al pagamento delle spese legali e alla confisca definitiva del cane.

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  • Nel caso di specie si è trattato di una cagnolina trovata circa 4 anni fa dai volontari dell'Enpa di Castelvetrano in uno stato cachettico e di denutrizione, con una lesione all'arto anteriore tale da richiederne, dopo il ricovero, la successiva amputazione.

    La cagnolina, di proprietà del cacciatore oggi condannato, ha ottenuto giustizia a seguito di un processo durato diversi anni in cui l'Enpa Onlus, costituitasi parte civile, ha portato avanti con determinazione la sua linea difensiva, nel rispetto dei diritti dell'animale, grazie all'operato della giovane avvocato Corinne Tamburello, sostituto processuale dell'avvocato Claudia Ricci, legale nazionale dell'associazione.

    "Sono soddisfatta dell'esito positivo ottenuto nell'aula giudiziaria - afferma l’avvocato Corinne Tamburello (in foto) - non solo per una questione di orgoglio professionale, ma soprattutto perché il cane in questione è stato rinvenuto da me insieme ad Elena Martorana con la quale abbiamo prestato le prime operazioni di soccorso. Ammetto di aver trasferito nella mia attività professionale di avvocato cuore e passione personali perché, con le mie carezze, avevo promesso io stessa a “Speranza”, così abbiamo chiamato la cagnolina, la giustizia che meritava per ciò che ha subito e l’amore che le è mancato".

    La cagnolina venne trovata nell’ottobre del 2015, dopo una segnalazione alla stessa Associazione animalista, che si preoccupò immediatamente di andare a recuperare l’animale in contrada Fontanelle con le sue volontarie.

    Attraverso il microchip si è riuscito a risalire all’identità del proprietario che aveva dato una versione non convincente, affermando che probabilmente l’animale si era allontanato da solo. Da lì la denuncia, il processo e la sentenza che  pone fine alla penosa vicenda, mentre si apprende che la cagnolina, nonostante tutto, gode ottima salute nelle mani della volontaria Elena Martorana.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025