"Quelle serate in auto davanti i locali a CVetrano. I figli 12enni in discoteca, il ricordo degli anni '80.."
di: Simonetta Schillaci - del 2020-01-31

(ph. https://lacnews24.it/)
Finite da un po’ le feste natalizie chiude il palaghiaccio che per più di un mese ha animato i week end dei giovanissimi castelvetranesi e dei loro genitori, il cui compito di autisti imponeva di trasportarli dal palaghiaccio al Mc Donald‘s e poi di riportarli in centro in una spirale folle di turni, passaggi e macchine sovraffollate in una transumanza ripetuta ciclicamente.

Così la movida castelvetranese del ventunesimo secolo, che ha forme e colori diversi da quella di poco tempo fa, si sposta tra feste liceali e sabati sera, tra Area 14 e sistema delle piazze, in attesa dell’imminente Carnevale.
Spesso la cronaca ci assale con racconti che fanno crescere la preoccupazione, in effetti gli avventori sono sempre più piccoli: a partire dai 12 anni ragazzini affollano discoteche e locali da mezza notte fino all’alba e inevitabilmente genitori non più ventenni passano le serate a dividersi i turni e ad aspettare in macchina chiedendosi cosa è cambiato nel mondo del divertimento notturno. Cosi dai finestrini abbassati di macchine in attesa, poste in tripla fila, in un immaginario, quanto grottesco, driv-in serpeggia la solita falsa ed avvilente domanda “una volta, ai nostri tempi, non era meglio? “Che cosa è cambiato, cosa è peggiorato dal nostro passato che poi non è molto lontano?”

Più volte me lo sono chiesta anche io e voglio credere che, cosi come le discoteche non necessariamente ci hanno reso vittime di violenze o di chissà quali traumi negli anni 80, non renderanno peggiori nemmeno i nostri figli, a questo provvedono forse i social usati erroneamente con l’ossessione dell’immagine e con il silenzio assordante tipico della virtualità.
Non certo un paio d’ore passate a ballare facendo foto ad un dj o al “ tronista “ di turno, possono essere demonizzate perché paradossalmente questi momenti sono i pochi rimasti a questa generazione per passare dal virtuale al reale dove sono costretti a convivere gomito a gomito con uno sconosciuto vicino e a rapportarvisi, se non verbalmente almeno fisicamente dove alzano finalmente la testa dal loro telefonino ritornando per poche ore nella posizione eretta memori del primo ominide che camminò su due piedi in una spettacolare fantastica evoluzione momentanea!