Tre castelvetranesi assolti dalla Corte d'Appello di Palermo per estorsione e danneggiamento
del 2020-05-21
(ph. Foto: gazzettadellavoro.com)
La terza sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta dal dott. Antonino Napoli, durante l'udienza del 21 maggio, ha ribaltato la sentenza di condanna che era stata inflitta in primo grado a tre imputati castelvetranesi.
Giovanni Tilotta, Eduardo Catalano e Giovanni Ballatore sono stati assolti "per non aver commesso il fatto" riguardo al reato di danneggiamento e "perché il fatto non sussiste" riguardo al reato di estorsione.
La vicenda cui fa riferimento il processo risale al periodo tra gennaio e maggio 2010. Secondo l'accusa, i tre uomini avrebbero tagliato i ceppi di un uliveto di proprietà di un imprenditore, al cui padre sarebbe stato intimato di consegnare una "imprecisata somma di denaro". L'imprenditore e il padre avrebbero inoltre subito minacce di morte con una lettera anonima ("Ammazziamo te e la tua famiglia").
Una perizia grafologica chiesta dalla difesa ha accertato che non si tratta della calligrafia degli imputati. Inoltre, durante il processo d'appello sarebbe venuto fuori che tra i tre uomini e i due imprenditori, padre e figlio, ci fosse un rapporto di dare e avere.
Il tribunale di Marsala, presieduto dal giudice monocratico Matteo Giacalone, nel 2017, aveva condannato Catalano Eduardo (difeso dall'avvocato Giuseppe Ferro jr) alla pena di anni sette e mesi otto di reclusione, Tilotta Giovanni (difeso dall'avvocato Francesco Seidita) alla pena di anni sette e mesi otto di reclusione e Ballatore Giovanni (difeso dall'avvocato Francesco Messina) alla pena di anni otto e mesi sei di reclusione.
La Corte di appello di Palermo, in accoglimento dei motivi proposti dai difensori e ha assolto i tre imputati.