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Cosa ci insegna il COVID19? L'importanza dei rapporti umani e la consapevolezza che nessuno si salva da solo

di: Maria Concetta Lucia La Grassa - del 2020-04-11

Immagine articolo: Cosa ci insegna il COVID19? L'importanza dei rapporti umani e la consapevolezza che nessuno si salva da solo

Era il 28 agosto 1963 quando Martin Luther King Jr. teneva, davanti al Lincoln Memorial di Washington, uno dei più famosi discorsi del XX secolo, diventato simbolo della lotta contro il razzismo negli Stati Uniti.

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  • Il titolo del discorso era «I have a dream», «Io ho un sogno», ed esprimeva la speranza che un giorno la popolazione nera avrebbe goduto degli stessi diritti di quella bianca. Sebbene il leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani credesse fortemente nel “suo sogno”, molto probabilmente, non avrebbe mai immaginato che il 44° presidente degli Stati Uniti d'America, dal 2009 al 2017, per ben due mandati consecutivi, fosse un uomo di origini afroamericane, Barack Hussein Obama II.

    Eppure la vita è così… sorprendente e stravolgente, nel bene e nel male! 

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  • Così come nessun uomo del XXI secolo, avrebbe mai immaginato di arrestare la propria vita per mesi a causa di un semplice virus!  Perché si sa, l’individuo del XXI secolo considerava se stesso invincibile, inarrestabile, privo di qualsiasi tipo di impedimento … in un’unica espressione “dominatore del mondo” sotto tutti i punti di vista o, epicamente, l’Achille moderno.

    In realtà, tutto ciò che lo circondava e lo circonda, frutto del suo ingegno e della sua intelligenza, ha alimentato la predetta tesi.  Non basterebbe un manuale per citare le scoperte fisiche, mediche, aerospaziali, elettroniche, che hanno migliorato la vita umana, dalla scoperta della particella invisibile, l’atomo, alla sbarco sulla Luna, dalla conoscenza degli abissi marini, ai voli acrobatici… persino gli oggetti parlanti che, ovviamente, non sono quelli del cartone animato “La Bella e la Bestia”! 

    E così come Achille aveva il suo punto debole, anche la vita degli uomini del 2020 ha subito una brusca battuta d’arresto, correlata da svariati decessi in tutto il mondo e una multitudine di ricoverati appesi ad un respiratore.  Com’è possibile tutto questo?

    Ad oggi, un giurista direbbe che non è ben chiaro il nesso causale tra la condotta, attiva o omissiva, del soggetto agente e l’evento verificatosi … fonti, origini e teorie troppo embrionali e contrastanti tra loro.

    Di contro, però, la teoria di una storia ciclica sembra alquanto attuale… è come se si stesse rivivendo la peste del 1630, così come descritta nei capitoli XXXI e XXXII de “I Promessi Sposi”, un’epidemia che, anche in quel caso, in primis colpì il nord Italia.  Un’epidemia fatta non solo di untori, ammalati e deceduti ma anche di proteste politiche, carestie, crisi economica-sociale, caccia agli untori, lazzaretti che nascevano in ogni angolo della città e la processione del corpo venerato di San Carlo per fermare la peste. Tutte caratteristiche che trovano riscontro nell’odierna società.

    Anche nell’Italia del 2020 sarebbe tempo di cerimonie e processioni ma, nonostante, la pandemia sia concisa con il periodo della Quaresima e della Settimana Santa, non possono essere celebrate. Eh sì… molte libertà fondamentali, quali il diritto di riunione, di circolazione, di istruzione, di professare la propria fede in forma associata sono state ristrette per far fronte ad un’esigenza collettiva e per tutelate un’altra libertà fondamentale, il diritto alla salute e alla vita.

    Persino chi si laurea o chi muore non può ricevere una degna cerimonia! Sembra quasi una di quelle punizioni dantesche fondate sulla legge del contrappasso. 

    Invece no, si vive un momento buio, di paura, sconforto e dolore in cui bisogna trovare “la diritta via” interiore, la capacità di capire l’importanza della vita e gli errori commessi. Questi ultimi sono spesso legati ad uno stile di vita superficiale, basato, per i ragazzi su reputazioni e relazioni costruite in rete e per gli adulti sull’avarizia e sulla brama di potere che, nel canto I dell’Inferno, sono incarnati della lupa, simbolo dell’umana corruzione. 

    Lo stesso Papa Francesco, nell’omelia della Domenica delle Palme, rivolgendosi ai giovani, consigliò di prendere come esempio i veri eroi, ossia “coloro che sanno amare e sanno servire”, non curandosi del dio denaro e della brama di successo.

    Oggi più che mai è fondamentale capire quanto siano importanti e necessari i legami umani e le attenzioni nei confronti di un’altra persona, attenzioni che sempre più spesso erano carenti per una mancanza di tempo.

    Oggi più che mai vengono a mancare le basi di tutti gli affetti, non si può né abbracciare né baciare una persona cara. Oggi più che mai mancano le condizioni per poter iniziare ogni tipo di relazione perché non si può stringere la mano della persona che si incontra per la prima volta.

    Prima era tutto così scontato e svalutato, alcuni aspetti persino demodè!  Ma nonostante questa visione, persino l’Achille moderno si sente solo interiormente e fisicamente.  E’ questa la prova che conferma che l’uomo, per quanto invincibile e inarrestabile, è fatto per amare e per essere amato. Non a caso, Dante conclude l’ultima cantica del Paradiso con la rinomata frase “l’amor che move il sole e le altre stelle”.

    Solo adesso, che tutto è vietato, si percepisce la mancanza e l’importanza di quei semplici gesti e, paradossalmente, in questo momento in cui l’Italia è divisa e lontana, è più unita di quando il re Vittorio Emanuele II, nel 1861, proclamava il Regno d’Italia!

    E’ questa l’Italia che deve rinascere, ricca di storia e cultura, come lo è sempre stata, ma anche di amore e solidarietà perché è chiaro che … nessuno si salva da solo!  

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