"Quei favolosi anni '70/'80..Tra scioperi, i media e tanta musica che porteremo sempre nel cuore". Il ricordo di Elio Ferraro
di: Elio Ferraro - del 2020-04-19
Gli anni 70 sono stati carichi di fermenti e spinte innovative. Viene lanciata una nuova parola d’ordine “CAMBIAMENTO”,che passa immediatamente attraverso la scuola e la società nel suo complesso.
In quegli anni vengono alla ribalta temi come “il rapporto studio-lavoro, la “comunicazione creativa”, insomma una profonda modifica ove impera l’apertura gestionale e culturale esterna. I dibattiti studenteschi si fanno sempre più vivaci, fervono le cosiddette “sperimentazioni”, tutti eventi travolgenti che ben presto porteranno ad una vera rivolta giovanile, con scioperi organizzati, collettivi ed assembleee che decretareranno un netto "cambiamento” nello STATUS QUO dell tessuto socio-culturale.
Si assiste al memorabile AUTUNNO CALDO, nel quale milioni di operai scendono in piazza insieme a studenti ed impiegati del ceto medio, nonché tecnici e professionisti, che vogliono invertire le stantie linee del vecchio Sistema con innovative idee di libertà senza conformismi e al di sopra di ogni imposizione da parte della cosidetta Società Capitalista,che formeranno i cosiddetti “HIPPIES”.
Nel contesto dei cosiddetti fenomeni di rottura si moltiplicano biblioteche e librerie, edicole e giornali, sale cinematografiche, televisione e radio in ogni casa, i cosiddetti MASS MEDIA. In questa ottica cominciano a proliferare su tutto il territorio nazionale miriadi di piccole emittenti radiofoniche private, spesso finanziate dagli stessi soci, che, anche qui, rompono gli schemi tradizionali dei programmi ufficiali, istituzionali per dare luogo a nuovi modi di comunicare alle nuove generazioni,attraverso veri e propri interventi politici portati i loro microfoni tramite un innovativo uso del “telefono in Diretta”, tramite la musica che mai prima era stata “passata” dai generi classici a quelli travolgenti del pop, rock, new soul, underground etc, un vero e proprio tzunami musicale che in breve sconvolge l’intero panorama artistico.
Nascono nuovi gruppi musicali, nuovi talenti che rimarranno per sempre, come pietre miliari, negli orizzonti musicali. Negli anni 80 si raccolgono i frutti di tanta “semina” dei favolosi anni 70 che sfocia nella programmazione economica, culturale, sociale attraverso il controllo degli ormai noti mass media, con la creazione di interventi radicali in ambito territoriale.
Le Regioni, le Province, i Comuni si fanno promotori di una miriade di iniziative che vanno dal teatro in piazza ai concerti negli stadi, da Festival di ogni genere a estati culturali, mostre d’arte e programmazioni di film d’autore, fino alla musica da discoteca che cominciano così ad essere i nuovi templi della aggregazione giovanile.
L’industria del Cinema, della Stampa, della Televisione e delle Radio private propongono “Nuovi Divi” alle nuove generazioni che rappresenteranno per queste stesse modelli da emulare e perseguire secondo tendenza; essi incarnano nuovi modelli di autorealizzazione, formando nei giovani una sorta di “nuova Etica”, nuovi eroi di massa che serviranno a trasformare questi ultimi in veri e propri “ripetitori di pubblicità”, uniformandoli su ben riconoscibili canoni stereotipati che si conformeranno nei cosiddetti “Yuppies”, giovani rampanti alla scalata del successo in ogni campo.
Lungi dal voler giudicare questi periodi, nella Nostra Società, vorrei soltanto cogliere qui i molteplici aspetti positivi che hanno contribuito a quei grossi, sconvolgenti cambiamenti epocali che hanno, senza dubbio alcuno, segnato il corso degli anni ‘70/’80 e che, attraverso il fil rouge della musica, ci hanno regalato emozioni, sensazioni, così coinvolgenti che, ancora oggi sono ricordati da tutti come: QUEI FAVOLOSI ANNI ‘70/’80.