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"Il mio compleanno in corsia con torta e protezioni. Quei fiori ad una signora anziana un ricordo indelebile". Storia di Federica Gandolfo

del 2020-05-09

Immagine articolo: "Il mio compleanno in corsia con torta e protezioni. Quei fiori ad una signora anziana un ricordo indelebile". Storia di Federica Gandolfo

Compleanno in corsia per l'infermiera castelvetranese Federica Gandolfo, in prima linea, ormai da tre anni, nel reparto di chirurgia di una casa di cura polispecialistica privata convenzionata in Emilia Romagna.

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  • Ha superato l’ultimo concorso pubblico in Emilia Romagna e attende di essere chiamata dalla graduatoria per poi prendere servizio nel settore pubblico.

    Da tempo aveva programmato di festeggiare il suo compleanno a casa in Sicilia, insieme con i suoi affetti più cari ma poi è scoppiata l’emergenza coronavirus e tutti i piani sono saltati.

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  • Dove lavori? 

    "Lavoro nel reparto di chirurgia, prevalentemente ad indirizzo ortopedico, in una casa di cura polispecialistica privata convenzionata in Emilia Romagna, ma al tempo stesso ci occupiamo anche di altri rami della chirurgia.

    In questi mesi di grande emergenza, essendo una struttura convenzionata con il pubblico, nel mio reparto abbiamo sospeso l’attività chirurgica e ci siamo resi disponibili nei confronti della Usl  per il sollievo di quei pazienti NO covid".

    Come hai festeggiato in ospedale?

    "È stata una bellissima sorpresa organizzata dai miei colleghi. Mi hanno stupito con una buonissima torta e tanto affetto. Premetto, a scanso di equivoci, che tutto è avvenuto nella cucinetta prima di prendere effettivo servizio in reparto, quindi con DPI e divise pulite.  Nelle foto fatte siamo tutti con la mascherina poiché pur essendo colleghi e stando ore a stretto contatto è doveroso proteggersi. Sulle candeline non ho soffiato  le ho spente battendo le mani. Niente abbracci o strette di mano ma è stato bello lo stesso".

    Come sognavi, invece, di festeggiare il tuo compleanno?

    "Dopo ben 6 anni il mio desiderio era poter festeggiarlo in Sicilia a casa mia con gli affetti più cari, poiché per motivi universitari e lavorativi mi è stato impossibile farlo negli anni precedenti. I biglietti li avevo già acquistati da tempo con estremo entusiasmo, purtroppo tutto è andato in fumo. Dopotutto gli imprevisti accadono ed ogni cosa quando accade ha una ragione. Confidiamo nel prossimo anno".

    Che rapporto hai con i colleghi?

    "Magnifico. Se non si ha un buon rapporto tra colleghi diventa difficile ogni cosa. Star bene a lavoro e lavorare in armonia aiuta a superare meglio la stanchezza e quei momenti down che a volte fanno capolino. Un ottima equipe per funzionare al meglio necessità di armonia complicità e buon umore".

    Un episodio bello e uno triste che ti sono successi in corsia?

    "Un episodio per me bello è avvenuto poco tempo fa. Un’ anziana paziente mi disse che le avrebbe fatto piacere vedere dei fiori ed io non potei fare a meno di accontentarla. La volta successiva, tornando a lavoro, prima di entrare in reparto, raccolsi le tipiche margherite bianche primaverili. Una volta in reparto, gliele portai subito, ovviamente il suo volto fu pieno di stupore e gratitudine. Fondamentalmente dei piccoli gesti come questi possono veramente regalarti tantissimo, è stato bello.

    Di contro, negli episodi tristi, racchiuderei tutte le volte che ci è capitato di perdere un paziente. Per quanto molto spesso possano essere critiche e instabili le condizioni di un paziente,noi infermieri cerchiamo sempre il modo di poter fare il possibile, tendiamo a non arrenderci e a dare il massimo, poiché è una caratteristica insita di chi fa questa professione. Spesso, però, è necessario accettare il decorso delle cose, star con loro dando conforto e tranquillità".

    Quando sei scesa l’ultima volta in Sicilia?

    "L’ultima volta che sono tornata a casa è stato per le vacanze natalizie. Mi auguro di poter tornare giù per le ferie estive, lo spero fortemente".

    Hai pensato di tornare a lavorare in Sicilia?

    "Beh se devo essere sincera ci ho pensato spesso. Non vivendo più la mia terra come prima si avvertono fortemente certe mancanze. I genitori, gli amici e poi il mio mare, il mio sole, tutto insomma. Di contro prendere la decisione di lasciare l’indeterminato solo per la voglia di tornare in Sicilia è molto irresponsabile. Magari un domani quando lavorerò nel pubblico potrò con più tranquillità optare per un possibile trasferimento e tornare. Ovviamente ogni cambiamento deve essere sempre molto ragionato e mai avventato. Di rimpianti e rimorsi non è mai un bene averne". 

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