Tra social, foto e selfie. Dilaga sempre di più il narcisismo patologico. Ecco cos'è
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2020-10-01
La parola “narcisismo” proviene proprio dal mito greco di Narciso secondo il quale Narciso era un bel giovane che rifiutò l’amore della ninfa Eco. La sua punizione fu quella di essere destinato a innamorarsi della propria immagine riflessa nell’acqua.
Il concetto di eccessivo amor proprio solo in tempi abbastanza recenti è stato definito con valenza psicologica. Il disturbo narcisistico della personalità viene definito come una struttura di personalità abbastanza complessa; il soggetto che ne soffre sviluppa una forte ossessione per l’immagine che rimanda agli altri facendo caso ai feedback che riceve dall’ambiente esterno.
Ma quando un tratto narcisista della personalità può essere definito patologico? Il narcisismo viene definito patologico, nel momento in cui interferisce in maniera evidente con i rapporti interpersonali e la normale routine quotidiana (lavoro, scuola, ecc..).
Secondo il DSM-5, i soggetti che presentano queste caratteristiche possono essere portati ad elogiare in maniera eccessiva le proprie capacità e pongono sé stessi al centro del proprio interesse. Vengono assorbiti da fantasie di grandiosità e di successo illimitato. Tendono a manifestare inoltre un bisogno esibizionistico di attenzione e ammirazione dagli altri.
Un altro aspetto molto importante è la tendenza a sfruttare il prossimo per raggiungere i propri obiettivi e il denigrare spesso l’operato altrui. Questo mette in evidenza la totale assenza di empatia. Ma dietro tutto questo si nasconde anche un’autostima fragile che rende il soggetto narcisista vulnerabile alle critiche.
Il soggetto narcisista è convinto di essere criticato perché invidiato ma allo stesso tempo è ipersensibile ai fallimenti e alle sconfitte. Da una parte abbiamo quindi la dimensione della superiorità dall’altra quella dell’inferiorità e della paura del confronto.
Il trattamento di questo disturbo è centrato sulla terapia cognitiva, che spesso richiede tempi prolungati e un grande impegno, soprattutto da parte del terapeuta.