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A Marsala tre giovani da Malta e uno dalla Svizzera fanno aumentare i casi positivi. Il Sindaco: “I giovani pensino ai nonni”

del 2020-08-26

Immagine articolo: A Marsala tre giovani da Malta e uno dalla Svizzera fanno aumentare i casi positivi. Il Sindaco: “I giovani pensino ai nonni”

(ph. https://www.ilreggino.it/)

Dopo il nuovo incremento di casi di Covid-19 a Marsala a parlare è direttamente il Sindaco attraverso una lettera aperta ai cittadini Cari concittadini, purtroppo aumentano i casi di Coronavirus nella nostra città. Ai due delle scorse settimane, se ne sono aggiunti quattro, di cui tre giovani provenienti da Malta e uno dalla Svizzera. Mi chiedo: con le bellezze che abbiamo nella nostra regione, quest'anno era proprio indispensabile fare le vacanze fuori? Forse molti non hanno capito la gravità di quanto successo in primavera e di quanto può tornare ad accadere in autunno. Perché dobbiamo mettere a repentaglio volutamente la nostra stessa vita e quella dei nostri cari? A voi giovani dico: se non volete pensare a voi stessi, pensate almeno ai vostri genitori e ai vostri nonni. Un gesto irresponsabile può far rischiare la vita a un vostro familiare. E a tal proposito, condivido con voi una parte della lettera di Martina, una giovane ragazza, oggi pubblicata sul Corriere della Sera:"Io e i miei amici avevamo deciso di non andare in discoteche e posti chiusi per evitare i contagi, però quel sabato era il compleanno del mio più caro amico, come facevamo a non festeggiare fino a tardi? Decidemmo che per una sera non sarebbe successo niente. Fu l’inizio del film horror che sto vivendo. La settimana dopo annunciarono che proprio nella discoteca dov’ero andata c’era stata una persona positiva, e tamponarono tutte le persone che erano state lì quella sera. Il risultato del mio tampone: positivo. Fecero il test a tutti i miei familiari. Solo la mamma fu negativa. Positivi i nonni, mia cugina di 12 anni, e papà. Il nonno è finito in ospedale e ora è stato dimesso e si sta riprendendo. Io, mia cugina e la nonna non abbiamo avuto problemi e dopo quattro settimane chiusi in casa siamo tornati negativi. Invece papà no. Ora è da due settimane in terapia intensiva, intubato. Sta lottando con tutte le sue forze, e io non posso vederlo, non posso aiutarlo, non posso ritornare indietro. Non me lo potrò mai perdonare". Non mi stancherò mai di ribadire che gli unici modi che abbiamo per ridurre i contagi sono: uso della mascherina, distanziamento di oltre un metro e igenizzazione frequente delle mani. Queste sono ad oggi le uniche armi vincenti. I controlli delle forze dell'ordine continuano e anzi aumentano. Non sottovalutiamo il problema, impegniamoci tutti, impegniamoci insieme."

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