Settembre, il mese delle ripartenze e le paure dei più giovani
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2021-09-21
Settembre ha sempre rappresentato una sorta di “Capodanno” per studenti e per alcuni lavoratori o per chi ha rimandato proprio a questo periodo impegni e progetti. Certamente rispetto al passato questo Settembre ha un sapore diverso, un sapore che facciamo fatica a decifrare, spinti dalla voglia di un ritorno ad una normalità e frenati, allo stesso tempo, dalla paura che questa normalità possa essere messa ancora una volta in discussione dall’aumentare dei contagi.
E così che, basandomi su quella che è la mia esperienza in studio, non ho potuto fare a meno di notare che quello che preoccupa la nuova generazione è proprio l’impossibilità di riuscire a guardare al nuovo anno in maniera lungimirante.
I più giovani hanno sicuramente ricevuto il contraccolpo più forte da questo punto di vista, perché proprio nell’età dello sviluppo ci sono dei capisaldi (scuola, sport, amici, ecc) che vengono utilizzati come ancoraggio per esplorare il mondo e per crescere all’interno di questo.
Sorge spontanea quindi la paura di doversi ritrovare a seguire le lezioni scolastiche da dietro uno schermo o di essere privati nuovamente del proprio sport, dei propri hobby o dei propri amici. Il pensiero più ricorrente dei miei giovani pazienti infatti è: “Sono felice di ricominciare ma sento di avere paura di rivivere nuovamente quella sensazione di solitudine”.
Come possiamo noi adulti aiutare i più giovani? Sicuramente la prima cosa da fare è aiutarli a decifrare le loro paure provando a dare un nome all’emozione che provano e ricordandoci che i bambini/ragazzi non sono tutti uguali e non hanno tutti la stessa maniera di comunicare.
Dobbiamo inoltre dimostrarci disponibili all’ascolto praticando l’ascolto attivo (ovvero un ascolto incondizionato, privo di distrazioni, pregiudizi), non sempre possiamo essere in grado di dire la cosa giusta ma, a volte, i ragazzi hanno solo bisogno di essere ascoltati.
Non sempre i ragazzi riescono però ad aprirsi totalmente con le figure di riferimento (genitori, insegnanti, parenti) proprio per questo motivo spesso può rivelarsi utile rivolgersi ad un professionista che potrà giocare un ruolo determinate nella vita dei più giovani. Lo psicologo, diviene con il tempo un contenitore di emozioni, ansie e paure che verranno gestite e trasformate in strumenti di crescita e potenzialità.