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Il gaming mobile sarà davvero il futuro dell’intrattenimento?

di: Luca Beni - del 2021-10-29

Immagine articolo: Il gaming mobile sarà davvero il futuro dell’intrattenimento?

Viviamo ufficialmente nell’era degli smartphone. Oggi con i telefoni di nuova generazione facciamo praticamente tutto, dalla spesa al pagare le bollette fino a prenotare le vacanze e programmare l’allarme della casa. Ma soprattutto con lo smartphone giochiamo. Il mobile gaming è infatti il comparto dell’intrattenimento che è cresciuto di più nell’ultimo periodo, scavalcando il gaming da pc e da console. É il momento di leggere i numeri di un fenomeno di portata globale e di capire quali saranno i possibili sviluppi futuri di un settore le cui potenzialità sembrano davvero senza fine.

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  • Newzoo, società di analisi di mercato specializzata nel settore dei videogiochi, ha recentemente analizzato i numeri del fenomeno del mobile gaming a livello mondiale. E sono numeri decisamente impressionanti. Il mercato del gaming nel 2020 ha generato un fatturato di circa 175,8 miliardi di dollari. 90,7 di questi derivano dalla vendita di app o dagli acquisti a essi legate. Tradotto in percentuale significa 52%: più del doppio di computer e console di ultima generazione messi insieme.

    In più, il mercato delle app, è l’unico che è cresciuto rispetto al 2019. Un +4,4% che va a comporre il +13,1% registrato nell’ultimo triennio. A trainare il comparto verso l’alto sono stati principalmente i mercati asiatici. Quasi la metà del fatturato arriva dall’Estremo Oriente mentre mercati più “consolidati” come quello europeo e quello nordamericano si spartiscono soltanto un quarto del totale degli introiti.

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  • E il mobile gaming non è un’esclusiva dei giochi di puzzle o di quelli dal game playing più semplice. Ha investito tutti i generi e i sotto-settori. Nel mondo dei casinò online è ormai una realtà assodata e di enorme successo. Oggi è sufficiente scaricare un’app, visionare il bonus senza deposito immediato e con pochi semplici passaggi possiamo iniziare a giocare con i titoli più famosi.

    Le principali aziende e gli sviluppatori di software da casinò sono stati tra i primi a intuire le potenzialità del mobile. Hanno trasportato molto presto i loro giochi di maggior successo sugli smartphone, spesso propongono versioni demo delle discipline principali e hanno aperto anche al live gaming in mobilità. Alcune case sono andate addirittura oltre e oggi offrono titoli riservati esclusivamente a telefoni e tablet. Il tutto, quasi sempre, senza fastidiosi download che potrebbero intasare e rallentare la memoria.

    Sembra ormai chiaro, alla luce di questi numeri, che il futuro dell’intrattenimento sia davvero mobile. Un’idea condivisa anche dagli sviluppatori di videogiochi di nuova concezione che sempre più spesso portano le loro serie, anche quelle considerate più complesse ed elaborate, su telefoni e tablet, senza filtri o adattamenti di sorta.

    Per capire la portata del fenomeno basta analizzare le mosse più recenti di alcuni colossi del gaming. Electronic Arts ha lanciato la versione di Battlefield e Apex Legends per dispositivi iOS e Android. Dice e Respawn sono due sparatutto appena sbarcati su mobile. Ad aprire la strada, però, è stato il best seller Fortnite. Il gioco di Epic Games è stato il primo a imporre l’account unico pc-smartphone e a permettere ai giocatori di impegnarsi nelle battaglie di sopravvivenza sia sul grande che sul piccolo schermo.

    In realtà il primo in assoluto a tentare questa strada era stato Minecraft, ma la crescita era stata rallentata dalla decisione di aggiungere un prezzo da pagare per la versione mobile e dalle differenze tra le varie versioni del gioco. Solo Fortnite ha dimostrato come fosse possibile trasportare un gioco per computer o console su telefono senza nessun tipo di filtro. E il risultato è stato un enorme successo sia a livello commerciale che di pubblico.

    La rivoluzione mobile è già iniziata ed è destinata a proseguire anche in un altro fortunatissimo campo: quello degli e-sport. Molti addetti ai lavori iniziano a definire il mobile e-sports come l’e-sports del futuro. È indubbio che il settore sia in crescita e che abbia potenzialità enormi. Il merito è in buona parte delle sempre più veloci linee mobili, destinate a salire ulteriormente di livello con l’implementazione della tecnologia 5G (e superiori) e della diffusione pressoché capillare degli smartphone. Due fattori che rendono il pubblico dei potenziali gamer professionisti praticamente infinito e dislocato in ogni angolo del pianeta.

    Di questo hanno parlato durante l’evento Esports Rising, trasmesso in streaming su YouTube, due vere e proprie icone del settore: Patrick Carney, capo e fondatore di Tribe Gaming, una delle prime e più importanti organizzazioni che si occupano di e-sports mobile e James Yang, responsabile Tencent per la sezione competitiva di PUBG Mobile, uno dei giochi di maggior successo del settore con un montepremi pari a circa 14 milioni di dollari per l’anno 2021.

    Entrambi hanno concentrato la loro analisi sulla “scalabilità” di questo particolare mercato, un termine che sta a indicare quanto un settore sia più o meno “attaccabile” con strumenti già sfruttati in altri ambiti. E soprattutto sulle strategie che i grandi brand stanno implementando per attirare nuovi pubblici.

    Due i dati salienti del mercato. Il primo, quasi paradossale, è che i telefoni pensati appositamente per il gaming stentano a decollare. In pochi raggiungono le classifiche dei più venduti e le persone continuano a preferire gli smartphone “tradizionali”. Il secondo è che i giochi preferiti non sono i classici puzzle o i titoli più semplici. A guidare i download ci sono i ben più complessi ed elaborati multiplayer e i battle royale. Una ulteriore dimostrazione che anche i gamer professionisti e gli appassionati di e-sports hanno scelto i device mobile come piattaforma di gioco preferita.

    Molto interessanti, infine, i profili demografici dei mobile gamer. Nei Paesi europei e negli Stati Uniti la percentuale di giocatori maschi e femmine è praticamente la stessa. Una situazione impensabile fino a qualche anno fa. Dal punto di vista dell’età sono le generazioni più giovani a guidare la classifica. Si stima che la maggior parte degli appassionati di gioco in mobilità abbia un’età inferiore ai 35 anni. Un dato che per certi versi non stupisce. I “nativi digitali” sono cresciuti con le nuove tecnologie e sono sicuramente più abituati a gestirle e a seguire il loro continuo sviluppo.

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