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Nel ricordo di Paolo Marino, storia di un talento castelvetranese interrotta dalla guerra in Russia

di: Salvatore Di Chiara - del 2021-12-13

Immagine articolo: Nel ricordo di Paolo Marino, storia di un talento castelvetranese interrotta dalla guerra in Russia

La storia calcistica della città di Castelvetrano è invidiabile e raccontare le gesta dei singoli calciatori diventa impresa ardua. Ogni azione, intervento e rete segnata è entrata di diritto nell'almanacco sportivo. 

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  • È difficile poter stabilire il calciatore castelvetranese più forte che abbia indossato la maglia di una squadra locale dato che sono innumerevoli le presenze di calciatori importanti che hanno calcato lo stadio Paolo Marino.

    Il primo talento della nostra città è stato proprio l'uomo a cui è dedicato lo stadio della città. Dover raccontare con equilibrio la forte personalità di questo ragazzo non è affatto semplice, poiché la sua immensa bravura è stata offuscata da un triste destino.

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  • Cresciuto con riferimenti umani e morali impeccabili, la sua passione per il calcio è stata forte sin dalle prime battute, riuscendo a coniugare lo studio con lo sport. Nonostante le difficoltà del periodo, Paolo Marino riuscì a vivere intensi momenti di gloria calcistica, iniziando a calcare i campetti di strada e poi, il campo sportivo principale della nostra città. Un periodo in cui a Castelvetrano esisteva la società calcistica G.S. Castelvetrano, antenata dell’attuale G.S.Folgore.

    Le sue doti fisiche ed atletiche erano di gran lunga superiori rispetto al resto della squadra ed il suo nome divenne famoso negli ambienti calcistici. Il ruolo ricoperto era quello di terzino abile con entrambi i piedi ma dimostrò di essere un calciatore poliedrico, in grado di giocare in molteplici ruoli.

    A quei tempi era molto improbabile potersi affermare nel mondo dello sport era quasi improbabile e quindi, insieme all’obiettivo calcistico porto avanti gli studi conseguendo la laurea in Lettere. La gente mostrava una simpatia fuori dal comune per questo ragazzo, magari spinta dalle sue doti di atleta e uomo.

    La bontà manifestata verso i meno fortunati e la capacità di districarsi nei problemi della vita con classe e umiltà resero Marino un uomo elegante e raffinato. Tra le caratteristiche maturate in campo, vi fu anche quella di saper affrontare gli avversari con diligenza e senza cattiveria, mostrandosi disciplinato e mai prepotente nel rettangolo di gioco.

    I suoi sogni però furono infranti dalla chiamata alle armi e la partenza in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Ad un tratto, quindi, calò il sipario sulla sua carriera agonistica e dovette affrontare problemi ben più seri. Durante la spedizione in terra sovietica di lui infatti non si ebbero più notizie: non fece mai più ritorno nel suo paese d'origine e lasciò grande sgomento nella comunità castelvetranese.

    Partito come ufficiale dell'esercito per difendere  la patria, il nostro concittadino perse così ogni speranza di affermazione nel mondo del calcio.

    In segno di riconoscenza, la nuova società calcistica castelvetranese denominata “G.S. Folgore” (fondata nel 1945) decise di intitolargli lo stadio, manifestando grande rispetto per la breve ma intensa carriera sportiva di Paolo Marino.

    Marino è un esempio di rara tenacia e passione per lo sport, in un periodo in cui emergere era abbastanza complicato soprattutto in Sicilia. Attualmente, la sua figura è poco conosciuta ed è spesso oggetto di discussioni vivaci tra i tifosi.

    Senza dubbio, però, tutti approvano il grande gesto dei dirigenti della G.S. Folgore. Aver intitolato lo stadio a Paolo Marino è un attestato di profonda stima per il primo “grande” calciatore nato e cresciuto a Castelvetrano, il cui talento non verrà mai dimenticato.

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