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Successo di pubblico e spettacolo per la Rivista dello Scientifico “Cipolla”

di: Comunicato Stampa - del 2022-12-16

Immagine articolo: Successo di pubblico e spettacolo per la Rivista dello Scientifico “Cipolla”

Anche quest’anno è andata in scena la tradizionale Rivista del Liceo Scientifico Cipolla. Di seguito la nota stampa che spiega l’evento e le emozioni vissute dai giovani a pochi giorni dallo svolgimento dello spettacolo:

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  • “L’entusiasmo degli studenti, un’idea, un palcoscenico, un regista giovane e così vicino ai giovani.
    Questi gli ingredienti che nei giorni del 13 e 14 Dicembre hanno reso la cinquantanovesima rivista degli studenti del Liceo Scientifico “M. Cipolla” di Castelvetrano davvero di elevato livello. Non lo dico soltanto io, che potrei essere di parte, ma  sentire i commenti al termine dello spettacolo ha aumentato ancora di più la mia convinzione che la scuola, la nostra scuola, rappresenta quel presidio culturale che offre la possibilità ai ragazzi di mettere a frutto la loro creatività e la loro voglia di partecipare attivamente al processo di rinnovamento culturale della nostra società.

    I ragazzi si sono messi in gioco con una determinazione ed una serietà che fa’ loro onore. Hanno trascorso notti insonni, hanno utilizzato tutte le loro energie e le loro forze, ma il risultato ha dimostrato come ne sia valsa la pena. Il teatro, questo teatro, è un modo per imparare a conoscere sé stessi e poi conoscere il mondo con un’intensità e una verità differente. Ci permette di fare i conti con le pulsioni che caratterizzano l’essere umano, con vizi, debolezze e ritrosie dà la possibilità di liberare la propria immaginazione.

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  • Einstein ha affermato che “l’immaginazione è più importante della conoscenza”. Questa verità, che risulta ancora più determinante se pronunciata da un fisico che ha fatto dell’immaginazione lo strumento per andare oltre il reale leggibile e conosciuto e donarci scoperte di infinito valore scientifico, è ciò che rende il teatro, ed in particolare il teatro con attori giovani e con un pubblico giovane, virtualmente la sperimentazione formativa ed educativa più potente che si possa sognare e realizzare con la compiutezza dell’impegno scolastico, dei docenti, degli alunni e dei genitori che devono diventare parte integrante di questo percorso decisamente fantastico.

    Il musical messo in scena dai “consumati attori” è “ Beauty and the beast”, magistralmente diretto dal regista Federico Piccione, dal Direttore Artistico Giuseppe Dottali e con delle splendide coreografie ad opera di Sara Conte. Una favola.

    Ma sarà perché le favole hanno sempre un certo fascino a tutte le età, sarà che parlano d’amore e solleticano il credere che ancora l’amore possa cambiare il mondo, sarà che edulcorano il grigiore della quotidianità, sarà che danno speranza, sarà che un’altra dimensione ci dà la possibilità della lineare semplicità dove gli intrighi non corrodono l’anima fino all’inutilità.

    Li guardiamo questi giovani con l’occhio onnisciente dell’adulto consumato, noi giudici insindacabili della sola verità possibile, del giusto e del corretto, insicure guide, maschere nello spettacolo di personali farse camuffate e dignitosamente seriose, inserite in un grande palco. Personaggi e spettatori inutilmente consapevoli, ma inermi, dei nostri backstage, sorridiamo, e ci sembra di credere, con il cuore infante, che la bellezza sta nella capacità d’amare, che il brutto si nasconda tra le pieghe dell’apparenza e che ciò che di bello abbiamo creduto e che la vita a poco a poco ha eroso, ritorni lì tra perle nere luccicanti e candidi alveoli truccati, mentre complice la musica ci riporta indietro.

    Mille parole, mille ammiccamenti e mani plaudenti non basterebbero per dire grazie. Grazie ragazzi, perché ci regalate istanti di speranza che, simili ad una favola ci raccontano, attraverso i vostri sogni, ancora di quei noi che avevamo lasciato soli tra le pieghe del passato. Grazie, perché ci ricordate che imparare è il primo e l’ultimo scopo dell’uomo, che la bestia si nasconde nel consueto, nei pregiudizi degli adulti “liberi”, nelle azioni di chi parla di giustizia, nelle parole di chi decanta Dio e che la bellezza sta nella continua ricerca del mistero, nell’accettazione dello strano e del brutto e nella comprensione del male. 

    Grazie, la vostra presenza ci regala ancora la favola della vita.”

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