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Petrosino, condannato Gaspare Vinci per danneggiamento e lesioni personali - VIDEO Sentenza

di: Redazione - del 2024-06-28

Immagine articolo: Petrosino, condannato Gaspare Vinci per danneggiamento e lesioni personali - VIDEO Sentenza

Condannato il petrosileno Gaspare Vinci alla pena di anni due di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, pena sospesa. L’imputato è stato condannato anche al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva liquidata in euro 2.500 per ogni parte civile costituita, alle spese di costituzione di parte civile che il Tribunale liquida in complessivi euro 4.612.

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  • Il capo di imputazione per Gaspare Vinci è danneggiamento a seguito di incendio e lesioni personali. I fatti risalgono alla notte del 9 marzo 2021 quando i coniugi Vincenzo Pipitone e Giuseppina Lo Russo, entrambi residenti a Petrosino, venivano svegliati intorno alle 2:40 da un intenso bagliore e dalle fiamme che avvolgevano la propria abitazione.

    Sporta denuncia, i due coniugi identificavano nella persona di Gaspare Vinci l’autore materiale dell’incendio, venivano rilevati danni all’esterno e all’interno dell’abitazione, e per l’inalazione dei fumi tossici, sono state necessarie cure al nosocomio di Marsala per i coniugi e i due figli, refertati con 15 giorni di prognosi.

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  • Per Giuseppina Lo Russo, per il forte spavento e lo stato di ansia e paura che sono derivati dall’accaduto, è stato necessario un percorso di psicoterapia per “problematiche relative a Disturbo d’ansia con Attacchi di panico”.

    L’udienza si è svolta nell’aula B del Tribunale di Marsala davanti alla Giudice onoraria Giuseppina Montericcio; Pubblico Ministero la dott.ssa Alessandra Calò; le parti civili sono state assistite dall’avvocato Salvatore Giorgi, l’imputato dall’avvocato Antonella Caruso.

    Secondo il Pubblico Ministero, a monte del procedimento penale, ci sarebbero i rapporti di vicinato estremamente conflittuali e l’innalzamento di un muretto di recensione da parte dei due coniugi, cosa che a Vinci avrebbe dato estremamente fastidio.

    I sospetti ricaduti su Vinci, asserisce il Pubblico Ministero nella requisitoria, sono corroborati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza analizzate e “dalle perquisizioni che sono state fatte all’interno dell’abitazione di Vinci, l’abbigliamento indossato dall’imputato è lo stesso del soggetto che appiccava il fuoco, le movenze e soprattutto il modo di camminare, i tratti somatici sono quelli del soggetto che ha appiccato il fuoco”.

    Per tali ragioni, “per il segmento di condotta delittuoso posto in essere perpetrato dall’imputato”, la richiesta della pena avanzata dal P.M. è stata di anni tre di reclusione.

    Le conclusioni del P.M. sono state fatte proprie dal difensore delle parti civili. Secondo l’avv. Antonella Caruso, difensore dell’imputato, “si evince la responsabilità del Vinci –afferma l’avvocato- solo sulla base di un video tratto dalle telecamere di videosorveglianza da cui però non si vede chiaro il volto del soggetto”.

    A parere dell’avv. Caruso non si sa, non si evince, “non è chiaro se il soggetto ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, sia una persona anziana, di mezza età con difficoltà motorie. Gli unici soggetti a essere sicuri che il soggetto ripreso sia il Vinci, sono le persone offese e voglio credere nella loro buona fede nel ritenere Vinci responsabile dell’azione delittuosa”.

    La Caruso contesta anche il fatto che, nell’accesso effettuato dai Carabinieri presso l’abitazione di Vinci, l'abbigliamento indossato da Vinci non veniva sequestrato. Per questa e altre ragioni, l’avvocato Caruso aveva chiesto l’assoluzione del proprio assistito.

    VIDEO della Sentenza pronunciata dalla Giudice onoraria Giuseppina Montericcio:

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