(VIDEO) "Messina Denaro un montato di testa, a me non mi avrebbero preso mai". Il racconto choc di un collaboratore di giustizia
di: Redazione - (fonte: RaiPlay) - del 2024-09-03
Nella prima puntata del programma Insider di Roberto Saviano, andato in onda, ieri sera, il giornalista ha incontrato per la prima volta un killer di Cosa Nostra che, dopo aver deciso di diventare collaboratore di giustizia, ha confessato 38 omicidi. Si tratta del marsalese Antonio Patti che ha raccontato anche di un incontro a Mazara in località Tonnarella con Totò Riina e Matteo Messina Denaro.
“Se io fossi latitante con la sua testa non mi avrebbero preso mai, io sono molto più intelligente di lui. 50mila volta. E' stato oltre 30 anni latitante perchè è stato protetto dai campobellesi, non da tutti, Messina Denaro non si è mosso mai di là. Un motivo per cui doveva essere arrestato, perchè era un uomo troppo pericoloso. Dal padre Matteo ha ereditato il poter. Non doveva fare le stragi così come ha fatto".
Poi il collaboratore di giustizia, Antonio Patti, pentito dal 1995 quando con le sue dichiarazioni diede un durissimo alla mafia trapanese con l'operazione Omega, riconosce a Matteo il suo più grande errore: "Il bambino, Di Matteo, non lo doveva ammazzare. Lui ha partecipato, ha messo la casa. Come si fa a sentire che il bambino era diventato burro. I bambini non si toccano".
Patti racconta dell'incontro a Tonnarella nel 1992 con Totò Riina e Matteo Messina Denaro. "Mi dissero di togliere le spine a Marsala, uccidendo D'Amico e Craparotta, Matteo mi aveva promesso che sarei diventato il nuovo reggente della famiglia mafiosa di Marsala".