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L’Arco della Principessa a rischio crollo. Apposti sigilli e stop al passaggio delle auto

del 2024-09-14

Immagine articolo: L’Arco della Principessa a rischio crollo. Apposti sigilli e stop al passaggio delle auto

L’Arco della Principessa all’ingresso di Marinella di Selinunte a rischio controllo e traffico interdetto al passaggio delle auto. A seguito di segnalazioni pervenute ai vigili del Fuoco sono state verificate alcune fessurazioni importanti che mettono a rischio l’ incolumità dei passanti e, pertanto, sono stati apposti stamane dai Vigili Urbani i sigilli che impediscono il passaggio alle auto. Nei prossimi giorni verrà emanata apposita ordinanza. Resta da capire il futuro di questo storico monumento risalente al 1800 che necessita di un restauro.

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  • Come raccontato ai nostri microfoni dallo storico Enzo Napoli nell’ex feudo di Marinella esisteva una grande tenuta composta da trenta salme di terreno. Si accedeva grazie a quest’ingresso monumentale chiuso da un cancello e posto sulla strada di Bruca chiamata “la rara di li trenta salmi”.

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  • E’ decorato da due coppie di lesene, sormontate da capitelli che sorreggono un elegante trabeazione e abbelliti dagli stemmi della famiglia Pignatelli, ex proprietari della tenuta. Nei due fregi sottostanti gli stemmi è riportata la seguente scritta “VILLA PRINCIPE - DIEGO PIGNATELLI ” e la data.  All’interno dell’ex tenuta esiste ancora una struttura che ospitava un grande enopolio.

    L’impianto è stato realizzato alla fine dell’Ottocento ma sono presenti delle tracce più antiche. Il vasto edificio è oggi costituito da un corpo di fabbrica a forma di L, che era adibito a palmento e cantine e da un corpo facente riferimento ad abitazione per l’enologo, operai e contadini. Antistante i fabbricati s’intravede ancora un grande emiciclo semicircolare dal quale si diramano alcune stradine che attraversavano il podere e lo dividevano a scacchiera. L’intero feudo faceva capo a un vasto vigneto impiantato prima del 1887, come testimoniato in una cartina topografica redatta dall’agrimensore Antonino Viviani.

    La mappa è conservata nell’archivio privato del signor Becchina Gianfranco. Inoltre, presso l’Archivio Pignatelli di Napoli si conservano i disegni con la distribuzione dei vigneti nei vari lotti (americani 55207 ed europee 48522) e il progetto per la costruzione del palmento, la cantina e la risistemazione delle abitazioni. I lavori non vennero mai portati a termine e in particolare la cantina, doveva essere molto più ampia. Non venne completata per la mancata costruzione dell’ala sud. Nei dintorni dell’opificio si trovano ancora un ponticello in pietra e un abbeveratoio dove si attingeva dell’acqua. 

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