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Diga Trinità: "Due anni di allarmi ignorati, fallimento annunciato" La nota dei "Guardiani del Territorio"

di: Comunicato Stampa - del 2025-01-21

Immagine articolo: Diga Trinità: "Due anni di allarmi ignorati, fallimento annunciato" La nota dei "Guardiani del Territorio"

L'Associazione "I Guardiani del Territorio" denuncia con forza il gravissimo epilogo della crisi della Diga Trinità, culminato nella decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di metterla fuori esercizio. Una scelta che rappresenta non solo una pesante sconfitta per il territorio, ma anche la conferma drammatica di quanto l'associazione aveva previsto e denunciato già da due anni.

Allegati

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  • "Fin dal 2022, "I Guardiani del Territorio" hanno lanciato ripetuti allarmi sulla situazione critica della diga, sottolineando l'urgenza di interventi strutturali e gestionali per evitare il collasso del sistema. A dicembre 2024, l'associazione ha elaborato un documento risolutivo, dettagliando con precisione le problematiche e le soluzioni sostenibili per salvare l'invaso. Tale documento, consegnato a tutte le istituzioni competenti, ha ricevuto apprezzamenti dai tecnici ministeriali e generato speranze di un'azione concreta.

    Eppure, oggi ci troviamo davanti a una realtà desolante. La Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture Idriche del MIT, con il provvedimento UTD-PA n. 657 del 14 gennaio 2025, ha decretato la messa fuori esercizio della Diga Trinità, imponendo la progressiva riduzione dei livelli idrici e lasciando migliaia di cittadini, agricoltori e operatori economici in balia di una crisi idrica senza precedenti".

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  • Un fallimento annunciato

    "L'epilogo della Diga Trinità non è solo un disastro tecnico, ma anche una sconfitta politica e amministrativa. Il nostro territorio paga oggi il prezzo di anni di immobilismo e negligenza istituzionale," dichiara il Presidente dell'associazione. "Da due anni chiediamo interventi immediati e
    strutturali, ma le nostre denunce sono state ignorate. Ora ci troviamo a dover fronteggiare una crisi idrica di proporzioni enormi, che penalizza gravemente il tessuto economico e sociale della nostra comunità".

    Il documento ignorato

    "Il documento elaborato da "I Guardiani del Territorio" – allegato nuovamente al presente comunicato – analizzava in dettaglio le cause della crisi e proponeva soluzioni tecniche e gestionali per il pieno recupero della diga. Nonostante il riconoscimento dei tecnici ministeriali, le istituzioni hanno scelto la
    via più semplice, ma anche più dannosa: dismettere l'invaso".

    Le conseguenze della decisione

    "La messa fuori esercizio della diga porterà inevitabilmente a: Gravi ripercussioni sull'agricoltura, già in crisi per la mancanza di risorse idriche. Aumenti dei costi per i cittadini e gli operatori economici locali.
    Un peggioramento della qualità della vita per migliaia di persone".

    L'impegno dell'associazione

    "I Guardiani del Territorio" non si fermeranno. Continueremo a lottare per il nostro territorio e a pretendere che le istituzioni si assumano le proprie responsabilità. Questo non è il momento di abbandonare la battaglia, ma di rilanciarla con maggiore forza e determinazione".

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