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Giovane donna, da vittima a imputata, assolta dall’accusa di “stalking condominiale”

di: Elio Indelicato - del 2025-01-28

Immagine articolo: Giovane donna, da vittima a imputata, assolta dall’accusa di “stalking condominiale”

(ph. Il legale della donna salemitana, Avv. Francesco Salvo)

Una giovane donna salemitana è stata assolta dall’accusa di “stalking condominiale”. Succede a Salemi in un piccolo condominio dove la 45enne (S.R.) si era trasferita da pochi anni. La stessa, che pare aveva contestato il pagamento di spese condominali, era divenuta il bersaglio di alcuni condomini con i quali aveva avuto dei battibecchi per questioni banali.

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  • Le accuse erano di utilizzare l’acqua condominiale per lavare la sua auto, di aver lasciato la spazzatura sul proprio balcone, il portoncino aperto ,ed infine di spruzzare il deodorante nelle scale. Ad un certo punto alcuni condomini hanno fatto collocare anche una telecamera che controllava la porta del suo appartamento. La donna ha chiesto di rimuoverla ma senza successo, fino ad essere aggredita fisicamente dalla sua dirimpettaia, fatti per cui è pendente un altro processo.

    Purtroppo S.R improvvisamente da vittima e’ diventata imputata in un processo penale in cui veniva accusata di comportamenti persecutori nei confronti dei suoi vicini, in particolare il deodorante che la stessa avrebbe ripetutamente spruzzato aveva provocato delle reazioni allergiche alla vicina, fino a farla svenire sul pianerottolo per poi essere trasportata in ospedale con l’ambulanza del servizio 118.

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  • A seguito delle indagini, la Procura della Repubblica di Marsala ha richiesto il rinvio a giudizio per il reato relativo ad atti persecutori. L’imputata, difesa dall’avvocato Francesco Salvo di Salemi (nella foto in copertina), ha richiesto di definire il processo con il rito abbreviato condizionato al suo esame e ad una produzione documentale. All’esito della discussione, il GIP del Tribunale di Marsala, Matteo Giacalone, ha assolto la donna con la formula “perché il fatto non sussiste”.

    Nelle motivazioni della sentenza il Giudice ha ritenuto che: ”non c’è stato il superamento del vaglio dell’oltre ragionevole dubbio“, rigettando anche le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili.

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