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Il "Fungo" di via Mascagni, Comune a lavoro per presentare un progetto di restauro e messa in sicurezza

di: Elio Indelicato - del 2025-02-22

Immagine articolo: Il "Fungo" di via Mascagni, Comune a lavoro per presentare un progetto di restauro e messa in sicurezza

Da più di un decennio i residenti della Via Mascagni a Castelvetrano e non solo, denunciano l’incombente pericolo sulle loro case o dei passanti per le criticità, e si pensa anche statiche, del serbatoio comunale di accumulo, chiamato anche” fungo”, dismesso da decenni Già nell’ottobre del 2018 i Commissari prefettizi ordinarono la chiusura al traffico di detta via, in contrada Giallonghi, perché numerosi pezzi di cemento finirono nella strada.

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  • Furono collocate delle transenne in entrata e uscita dello spazio attiguo al serbatoio, che ancora esistono in parte ai bordi della strada accatastate a terra. Da allora il “nulla”, nonostante pare che fosse stata inviata dagli stessi Commissari nel 2018 una nota all’assessorato competente alla Regione per un intervento straordinario manutentivo o per la demolizione dello stesso fungo pensile con le spese a carico della stessa Regione. 

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  • I residenti chiedevano e lo ribadiscono a tutt’oggi, che: ”La sicurezza dei cittadini non può essere messa in discussione da problemi economici dell’Ente”. Nell’ottobre del 2018 l’ingegnere Leonardo Tilotta, incaricato dai Commissari disse che non c’era un vero e proprio rischio crollo, ma che era necessario vedere il progetto originale, fare delle indagini sul sito, eventuali carotaggi e capire se era necessario una manutenzione straordinaria o un lavoro di adeguamento statico antisismico o pensare alla fine alla demolizione.

    La causa della caduta di grossi pezzi di cemento dal fungo, secondo alcuni esperti, è riconducibile al conglomerato avente funzione di copriferro, che venne realizzato poco spesso e ciò nel tempo ha comportato lesioni molto preoccupanti che hanno prodotto cadute di pezzi e una pericolosa ossidazione dell’armatura metallica. Il serbatoio che doveva servire per le esigenze idriche della città, fu realizzato nei pressi dell’acquedotto comunale su progetto del 1973 dell’ingegnere Mario Ferreri, dalla ditta Durante, nel 1982 sotto la direzione dell’ingegnere Gabriele Gucciardo di Palermo.

    La struttura è alta 27 metri, realizzata interamente in calcestruzzo di cemento armato a faccia vista e costituisce anche a detta di Italia Nostra, da sempre contraria al suo abbattimento ,anche se non ci sono vincoli, una “opera pregevole di ingegneria civile, che rappresentava i fermenti sociali della Castelvetrano di allora e fu riportato in alcuni testi di architettura industriale e come manufatto di architettura moderna in riviste specializzate. 

    Tutto ciò non basta a far stare tranquilli i residenti delle abitazioni sottostanti ma anche gli automobilisti che transitano nella stessa via Mascagni. L’assessore comunale alla Protezione Civile Salvatore Ingrasciotta aggiunge una speranza: ”Il Dipartimento della Protezione Civile regionale ha emanato diversi bandi relativi alla messa in sicurezza anche del fungo che scade il 2 giugno. Gli uffici diretti dall’architetto Pasquale Calamia, stanno lavorando per presentare entro la scadenza un progetto esecutivo che prevede il restauro e la messa in sicurezza della struttura”.

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