Blitz della Polizia: arrestati due pregiudicati per detenzione e porto di armi clandestine
di: Comunicato Stampa - del 2025-03-07

L’operazione risale all’alba di giovedì scorso, quando la Polizia di Stato di Trapani coadiuvata da poliziotti del Reparto prevenzione crimine e dal Reparto mobile di Palermo, e da unità cinofile antidroga e antiesplosivo ha arrestato due pregiudicati e perquisito diversi locali nel quartiere Mazara2, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per detenzione e porto di armi comuni da sparo clandestine. I fatti risalgono a qualche giorno prima.

Il 13 febbraio precedente, nell’ambito di mirati servizi di contrasto al crimine diffuso e allo spaccio condotti dalla Polizia di Stato nel popolare quartiere di Mazara 2, era stata riscontrata la disponibilità, in capo ai due arrestati, di una valigetta occultata tra le sterpaglie, in aperta campagna. Nello specifico, quella stessa mattina, i due, a bordo di moto da cross, si erano recati in una località appena fuori Mazara e avevano nascosto, tra le intercapedini di un muretto, la valigetta, in seguito rinvenuta dai poliziotti. Qualche ora dopo, sono tornati per recuperarla, senza trovarla.
Infatti, in quegli stessi momenti, i poliziotti della Squadra mobile e del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo, d’intesa con la Procura della Repubblica di Marsala, stavano procedendo al sequestro della valigetta e del suo contenuto: una pistola marca Beretta calibro 7,65 e una Browning CZ 92 calibro 6,35, entrambe con matricola abrasa e relativo munizionamento.
Il conseguente blitz è scattato nelle prime ore di giovedì 27 febbraio: oltre alle abitazioni dei due arrestati, sono stati perquisiti i box dove i due uomini custodivano le moto da cross, utilizzate al momento dell’occultamento delle armi, e un immobile, ubicato nel menzionato quartiere popolare Mazara2, all’interno del quale è stato rinvenuto materiale per il confezionamento di sostanza stupefacente; inoltre, l’appartamento, come accade alle abitazioni adibite a market dello spaccio, era protetto da un sofisticato sistema di video sorveglianza, distrutto verosimilmente poco prima dell’arrivo dei poliziotti.