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In ricordo di Peppe Salerno, storica figura del carnevale castelvetranese

di: Salvatore Di Chiara - del 2025-03-07

L'indimenticato Peppe Salerno

In foto: L'indimenticato Peppe Salerno (ph. Foto: CRIMAUDO)

“E lu carnivali finiu”. Tra testamento, botti e carri, il Carnevale castelvetranese targato 2025 è terminato. Con sé porta i ricordi più belli e qualche mancanza. Tra queste, i giovani d’oggi non possono ricordare la figura di Peppe Salerno. Uno dei personaggi più iconici degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. 

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  • Lo storico Vito Marino lo ricordava così: ”apparentemente lui riusciva a superare la sua situazione e a mantenere un carattere gioviale, scherzando e ridendo con chi lo conosceva e gli faceva la battuta di presa in giro. Egli viveva lavorando onestamente, abbracciando lavori umili come lavare scale e vetrine di negozi. Non chiedeva soldi a nessuno, salvo qualche sigaretta per attaccare discorso con qualche uomo che gli piaceva, ma di sua conoscenza. Tutti lo conoscevano e lui conosceva tutti. Qualcuno gli faceva una battuta spiritosa e lui rispondeva per le rime, ma senza volgarità. Nonostante la sua mancanza d’istruzione, si sapeva comportare con correttezza”.

    Tuttavia, la capacità d’integrarsi in una comunità difficile lo aveva arricchito umanamente. La mitica Fiat 126 rossa, inconfondibile sotto certi punti di vista, non passava inosservata. Quella città che tanto l’aveva ammirato - specialmente durante il Carnevale, come reagirebbe oggi? In un periodo storico abbastanza impegnativo, tra odio e ingiustizie, Peppe Salerno sarebbe riuscito a integrarsi? È un dubbio (poco amletico e tanto reale)! In una società pigra e dai “facili malcostumi” le parole di Vito Marino suonano come stornelli nel deserto. Certo, con il senno di poi non abbiamo gli elementi utili per un giudizio corretto. La figura di “Peppi” sarebbe stata da stimolo per molti. Sì, tanti che avrebbero “osato” “vestisi di Carnevale”. Che fosse di “domino”, “fimmina” o “punk”, non aveva importanza. 

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  • Quanto manca e mancherà nelle prossime edizioni? Immaginate il personaggio istrionico a rallegrare grandi e piccini, con un vestito colorato, ad animare le serate castelvetranesi. Immaginatelo a ritmo di musica latina, a saltellare, tra battute piccanti e sorrisi ammiccanti. Immaginatelo per le vie della città, tra canti a squarciagola e trucchi particolari. Immaginatelo [...]. Tanti spunti di riflessione, tanti i punti di domanda. Nel ricordo del personaggio, i commenti (e giustamente) provengono solo da gente di “una certa età”. Una dimostrazione d’affetto per un uomo che ha lasciato il segno. Come? Con pochi gesti. 

    Martedì sera, malgrado tutto, alla lettura del “testamento” avrebbe detto la sua. Forse, sarebbe stato il protagonista che non poteva passare inosservato. La città ha bisogno di figure dalle spiccate doti, di quelle che emergono "inaspettatamente". E non solo a ridosso e durante il periodo sopra citato.
    A pochi passi dal centro storico, e precisamente dal luogo dei festeggiamenti, si trova la sua abitazione. Avvolta nel silenzio, è abbandonata al suo triste destino. Eppure, qualcuno avrà pensato che ieri, durante “l’abbruciatina di Lu Nannu e la Nanna”, fosse presente. Dal prossimo anno - in ricordo di quell’uomo “vistuto” da ballerina del Moulin Rouge - venga dato il giusto tributo a chi, senza paura, ha segnato un paio di decenni della vita sociale castelvetranese.

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