"Non fu incidente in itinere", Corte di Appello da ragione al Comune di Castelvetrano
di: Elio Indelicato - del 2024-10-25
Il comune di Castelvetrano ha rischiato di dover pagare circa 500 mila euro ad un giovane lavoratore per postumi da danno fisico per una caduta con il motorino in una strada comunale. L’Inail a seguito del giudizio davanti al Tribunale, per “danno in itinere”, aveva versato 350.000 euro ad L.G all’epoca dei fatti 22enne, ma adesso il secondo grado di giudizio ribalta la sentenza e condanna il giovane con postumi invalidanti al pagamento di 25.000 di spese legali.
La Corte di Appello di Palermo non ci vede chiaro e ribalta la sentenza, annullando il risarcimento già erogato. Una vicenda che vede protagonista un giovane lavoratore che nel 2013 prestava servizio in una struttura ricettizia e che dopo aver finito il suo turno nel percorrere la via Cavallaro a Marinella di Selinunte per una disconnessione del manto stradale e di una leggera buca piena di acqua perdeva il controllo del mezzo e rovinava a terra, riportando la frattura sinistra della spalla.
Il giovane aveva anche citato oltre che l’Inail anche l’Asp perché a dire dei suoi legali c’era stato un “errato trattamento sanitario". L’Asp ha contestato la fondatezza di ogni addebito di negligenza da parte dei sanitari che avevano operato il giovane lavoratore. Il Comune di Castelvetrano difeso dall’avvocato Francesco Vasile ha contestato ogni addebito sulla scorta delle prove testimoniali contraddittorie, allegando le foto del tratto di strada, dove sarebbe avvenuto il presunto incidente autonomo che era
regolarmente illuminato e dove esiste anche il limite di velocità di 50Kmh, volendo dimostrare che una eventuale maggiore prudenza avrebbe potuto evitare la caduta rovinosa.
Sulla scorta della relazione del Ctu nominato dal Tribunale di Marsala veniva quantificata una invalidità notevole al lavoratore al punto che l’Inali molto frettolosamente, afferma l’avvocato Vasile, decideva la liquidazione e l’erogazione di una quota di pensione. La Corte di Appello di Palermo ha invece accolto in toto le motivazioni del Comune di Castelvetrano del suo legale in particolare, che avrebbe dovuto restituire con l’azione di regresso promossa dall’Inail le 350 mila oltre a circa altre 100 mila euro per “danno differenziale".
La Corte di Appello rilevato si legge nella sentenza: ”palesi divergenze tra quanto dichiarato dai testimoni e quanto accertato in sede giudiziale in primo grado, e una serie di incoerenze rendono non provato e veritiero l’incidente”. L’avvocato Francesco Vasile soddisfatto dall’esito della sentenza: ”Ritengo inopportuno il comportamento tenuto dall’Inail, si in sede d’istruttoria sia in sede processuale avendo aderito al risarcimento in danno del Comune, pur in presenza di evidenze fattuali che lasciavano non pochi dubbi sulla non veridicità dell’evento nei modi e ne termini denunciati dal lavoratore”.