(VIDEO) Addio a Felice Scirè, il ricordo dell'amico Gigi Simanella
di: Luigi Simanella - del 2024-11-12
Apprendo con profondo cordoglio la notizia della scomparsa d’un mio carissimo amico, Felice
Scirè. Personaggio molto noto a Castelvetrano grazie al suo carattere molto estroverso, tipico degli artisti, e alle sue capacità pittoriche. Esperto dell’arte, prettamente siciliana, di dipingere i carretti, era capace anche di realizzare dei quadri con l’immagine delle persone da farle sembrare delle vere e proprie fotografie. Un ritrattista, tecnicamente parlando. A lui mi sono rivolto nel lontano 1991, quando mio padre è venuto a mancare. Ricordo che mi trovavo in un negozio di ferramenta di Castelvetrano, dov’ero andato per acquistare dei colori.
La stessa cosa stava facendo Felice, che allora non conoscevo di persona, se non di fama. Fu lui a chiedermi cosa dovessi fare con quei colori acrilico. Ci mettemmo a parlare, mi presentai e, quando anch’egli fece la stessa cosa, gli chiesi se, per caso, quel Felice Scirè che stava simpaticamente parlando con me fosse il grande pittore del quale avevo sentito parlare. Fu il proprietario del negozio, il mio amico Franco, a dirmi “Gigi, hai davanti il più grande ritrattista di tutti i tempi”.
A quelle parole mi balenò subito un’idea in testa che manifestai al maestro: realizzare un quadro con l’effigie di mio padre. Avevo, però, con me soltanto una piccola foto formato tessera, peraltro in bianco e nero. Il maestro mi disse che sarebbe stata sufficiente. Gliela consegnai e lui mi chiese d’aspettare un paio di settimane. Mi spiegò dove sarei potuto andare a ritirare l’opera e quando mi disse l’indirizzo rimasi sorpreso: “Ma come, in via 29 a Triscina ci abito io, anche se soltanto nel periodo estivo. E’ da anni che abito vicino a un grande artista e non lo sapevo?”.
I casi della vita. Attesi i quindici giorni e andai a trovarlo nella casa di Triscina, dove lui aveva un suo laboratorio. Il lavoro era pronto e rimasi di stucco quando vidi il viso di mio padre impresso sulla tela con quei colori che lo facevano sembrare vivo e presente. Non seppi come ringraziarlo e da allora abbiamo coltivato una discreta amicizia. Con il mio trasferimento a Civitavecchia le occasioni d’incontrarlo si fecero rare. So che fino all’anno scorso era ancora a Castelvetrano, nella sua residenza nei pressi di piazza Matteotti e nel suo atelier in Piazza Beati Morti.
Cominciò, poi, a stare male e fu costretto a trasferirsi in Svizzera, presso suoi parenti, dov’è deceduto l’11 novembre u.s. a Wettingen, nel distretto di Baden. Aveva compiuto da pochi mesi la veneranda età di novant’anni, essendo nato il 27 aprile 1934, a Castelvetrano. Rimane viva la sua arte nelle opere di chi possiede in casa opere ritratte nelle sponde e nelle parti più in vista dei tanti carretti da lui dipinti.
Era molto amico di Ignazio De Blasi di Partanna, deceduto l’anno scorso, di Filippo Grillo di Partinico, entrambi grandi maestri pittori di carretti siciliani e del critico d’arte siciliana, nonché scrittore e storico, Leoluca Cascio di Corleone, anch’essi miei carissimi amici. Un bellissimo articolo sull’artista Scirè l’aveva scritto il primo novembre 2017 un grande giornalista, Nino Giaramidaro, pubblicato sul periodico bimestrale dell’Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo, “Dialoghi Mediterranei”. Chi volesse leggerlo può cercarlo su [email protected] insieme a una foto del grande maestro. R.I.P.
Il video mandato dalla figlia Susi Scirè in memoria del padre Felice: