“Cvetrano in crisi economica. Non bastano attività ludiche. Preoccupato per la Città dopo querelle Assessori”. Intervista a Marco Campagna
di: Redazione - del 2024-12-06
Sono passati sei mesi dalle amministrative che si sono svolte a Castelvetrano e che hanno portato all'elezione, al primo turno del Sindaco Lentini, sostenuto da liste e partiti di centro destra. Una maggioranza che ha visto l’ingresso anche di Stuppia nelle fila della DC.
Abbiamo intervistato l'Avv. Marco Campagna, esponente del PD cittadino, già consigliere comunale ed ex candidato Sindaco che non ha nascosto qualche "appunto" sull'inizio della gestione amministrativa della Giunta Lentini come lo stesso ci riferisce nel corso dell'intervista: "Noi ritenevano che i primi mesi dovevano essere di forte impatto in città e di forte cambiamento. E non parlo di attività ludiche che per carità sono importanti e vanno fatte ma la città ha bisogno di altro visto la forte crisi economica e sociale che l’attraversa".
Un po’ di mesi sono passati dalla mancata elezione. A mente fredda cosa non ha funzionato nella strategia della campagna elettorale? Cosa non ha convinto gli elettori?
"Ma riguardando e ripensando la nostra campagna elettorale è visto anche il consenso degli elettori, credo che la nostra proposta sia stata chiara e sia arrivata alla città. Abbiamo detto in maniera netta e senza ambiguità cosa volevamo realizzare e quale prospettiva dare a Castelvetrano una volta alla guida della città. E anche chi non ci ha sostenuto ha apprezzato la nostra campagna elettorale, consapevole che eravamo noi la vera alternativa alla forte candidatura del centrodestra. I nostri candidati in consiglio comunale, la nostra squadra assessoriale erano la rappresentazione plastica del nostro progetto per Castelvetrano. Sapevamo invece che occorreva, difronte ad un centro destra unito, avere una alleanza più ampia e fino all’ultimo abbiamo cercato di costruire una alleanza politica programmatica con le altre forze. Ma le scelte scellerate di chi pensava ai propri percorsi politici più che al bene della città o di chi aveva perso il senso della realtà oltre a non conoscere la nostra società non ha permesso questo. Noi non ci possiamo rimproverare nulla. E la storia ci ha dato ragione, ahimè".
Il completamento della squadra assessoriale sta creando qualche grattacapo al Sindaco Lentini che giocoforza si trova a dover gestire anche correnti spaccate all’interno dei partiti (Fratelli d’Italia prima e Forza Italia che con Scilla ha rivendicato la nomina in giunta). Lei non avrebbe avuto di questi problemi. Cosa si sente di suggerire al Sindaco Lentini?
"Noi non avremmo avuto questi problemi, perché il nostro percorso programmatico politico era collettivo. Era frutto di una elaborazione e visione della città condivisa. Stessa unità di intenti, stesso obiettivo ovvero dare un’altra prospettiva alla nostra comunità. Questa forte condivisione ci permetteva di avere una squadra che voleva raggiungere questo obiettivo senza pensare a chi doveva fare cosa. Quando tutti si condivide lo stesso percorso, gli stessi valori e sopratutto si è consapevoli dell’urgenza del momento per la nostra città si vuole solo il meglio, mettendo da parte le ambizioni personali e lavorando uniti per Castelvetrano. Quello che mi colpisce è i toni e le parole usate dagli esponenti politici nei confronti del sindaco nei loro comunicati di dissenso. Capisco il politichese, ma in queste prese di posizione ho letto una forte distanza programmatica e questo mi preoccupa molto per il bene della città".
In questa prima parte di amministrazione Lentini cosa ha avuto modo di apprezzare e su cosa invece ha dissentito?
"Siamo ancora all’inizio del percorso di questa amministrazione. Sicuramente, forte anche dei numeri, c’è una disponibilità al confronto con le forze di opposizione. E questo accade non solo in consiglio comunale ed è apprezzabile. Chiaramente mi trovo distante dalle scelte operate sin qui. Noi ritenevano che i primi mesi dovevano essere di forte impatto in città e di forte cambiamento. Anche di iniziative di prospettiva per dare una nuova dimensione alla città. E non parlo di attività ludiche che per carità sono importanti e vanno fatte ma la città ha bisogno di altro visto la forte crisi economica e sociale che l’attraversa".
In campagna elettorale i suoi slogan erano rivolti ad una Castelvetrano attenta al presente, nel fare comunità, a non lasciare nessuno indietro e soprattutto con uno sguardo al futuro? Ritiene che l’attuale amministrazione abbia in seno programmi che soddisferanno questi indirizzi?
"Ancora non vedo nulla che va in questa direzione, sopratutto in iniziative che siano proiettata per una nuova dimensione della città, che inizia adesso in questo presente ma che guarda al futuro, non vedo una innovazione positiva che adegui la città ad un tempo nuovo. E c’è molto da fare in tutte le direzioni dal trasporto pubblico con un hub della mobilità, dalla rigenerazione urbana intervenendo in tanti spazi comunali dando una destinazione di servizi, le nostre ville, i luoghi di divertimento dei nostri bambini, nel garantire più sicurezza e non solo nei luoghi di ritrovo dei nostri ragazzi. Nel dare spazio alla loro creatività facendo incontrare innovazioni e investimenti magari in start Up. C’è molto da fare, si può fare occorre la volontà di scegliere".
Qualche osservatore politico parla di una opposizione assente tra il passaggio di Stuppia e un Pd che più che fare opposizione sembra alla finestra. Con Monica di Bella che siede in consiglio qual è la linea del Pd che avete definito?
"Solo chi non segue i lavori d'aula consiliari e i nostri comunucati o l'attività che portiamo avanti può pensare che il PD sia alla finestra o forse conviene far passare in città questa messaggio. La storia di questi giorni ci ricorda che a volte chi sembra fare una opposizione gridata poi alla fine entra in maggioranza. Noi e dico noi, siamo e pratichiamo una opposizione consapevole, studiata, ragionata, e se serve democraticamente molto dura, con il solo fine di fare bene per la nostra comunità. E in questa direzione svolgiamo il nostro compito. Dico noi perché si lavora tutti nel Pd e Officina24 in sinergia con il consigliere Di Bella. Gli atti dell’amministrazione vengono attenzionati, analizzati e dove riteniamo possibili migliorarli diamo le nostre indicazioni che naturalmente possono essere recepiti o meno dall’amministrazione. Dove non li condividiamo per linea o progettualità sono oggetto della nostra opposizione che poi si concretizza con il voto contrario in consiglio o commissione della nostra consigliera. Così come proponiamo le nostre idee e progetti che fanno parte del nostro programma attraverso mozioni e con azioni politiche che proponiamo alla maggioranza nell’interesse di Castelvetrano. È un lavoro di squadra, per una opposizione democratica vera, fatta con scienza e coscienza e nonostante un solo consigliere del Pd credo che data la preparazione e conoscenza dei fatti e percorsi amministrativi di Monica, riesce e riusciamo a fare una opposizione profonda sui temi veri che interessano davvero il futuro della città".
Il passaggio di un ex candidato a sindaco come Stuppia in maggioranza come lo giudica?
"Certamente negativo, per il messaggio che passa ai cittadini che avevano dato un consenso per un progetto diverso da quello dell’attuale maggioranza e che alimenta la disaffezione alla partecipazione democratica al voto. Si può essere utili alla città facendo anche una opposizione adeguata.
Anche perché non è una scelta politica maturata all’interno della coalizione che aveva sostenuto il candidato Stuppia, quindi legata a ragionamenti politici, e’ solo una scelta personale. Ma era prevedibile, non mi stupisce".
Quali sono le tre priorità che si sente di dover suggerire al primo cittadino Giovanni Lentini.
"Non ci sono priorità, ma una strategia più complessa, una scelta politica in senso alto. Scegliere una innovazione positiva andando oltre vecchi schemi che ancorano la città ad un passato che ormai è preistoria rispetto alla società che viviamo. Per salvare Castelvetrano da un declino che giorno per giorno avanza inesorabilmente. Facendo andar via i nostri ragazzi e non solo, presidi istituzionali che prima erano presenti nel territorio lo lasciano, chiudono sempre più vetrine, un sistema poco aggiornato e frammentato nei settori economici che non riesce a fare fronte comune per innovarsi e penso all’agricoltura al turismo. Ecco il mio consiglio che poi era lo spirito del nostro progetto e quello di aggredire il futuro, avere fame di futuro con l’ambizione di immaginare un’altra Castelvetrano".
Castelvetrano è una città che dopo l’amministrazione grillina, trascorso il dissesto, dovrà vivere la sua “primavera” di rilancio, secondo il suo parere si ha sensazione di un giusto viatico?
"Precede la primavera l’inverno e poi quando arrivava la bella stagione spazza tutto, spazza tutto il grigio per far spazio ai colori. Ecco per esserci una “primavera politica” occorre una scelta forte, una volontà diversa dal guardare solo al presente. Non basta realizzare iniziative che rientrano nella normale amministrazione o che già si portavano avanti 10 anni fa. Se ci si celebra come se si è realizzato l’impossibile per questo, allora credo che più che i colori della primavera vedremo solo i colori dei coriandoli".
Giorni fa la consigliera del PD, Monica Di Bella, ha presentato in consiglio una mozione riguardante i “Temporary Shop”, un deterrente per la ripopolazione del centro, alcuni lettori hanno eccepito alla vostra proposta che difficilmente ci saranno aziende disposte a spendere soldi per rinnovare un locale che magari occupano per qualche giorno. Agli scettici cosa vuole dire?
"Questa è la dimostrazione che noi facciamo opposizione ma con scienza e coscienza non alla città, mettendo a disposizione di questa maggioranza progettualità che possono fare bene alla nostra comunità. La nostra proposta è più complessa. Nel nostro programma e oggi mozione oltre ai “temporany shop”, che si sviluppano con una metodologia diversa da come magari immaginano gli scettici, frutto di un percorso che mette insieme pubblico e privato e che trova un punto d’incontro che agevola entrambi scegliendo di far vita ai "Temporary shop”, c’è anche la ripresa e rilascio del Centro Commerciale Naturale nel nostro centro storico. Che permetta in una sinergia complessiva, anche con il centro commerciale di far rinascere il cuore della città. Tutto sta insieme, ci sono le leggi, le opportunità finanziarie per dar forza a questa idea. Ecco bisogna avere solo fame di futuro e anticiparlo".